Inverno demografico, una tragedia che va contro le nostre famiglie, contro la nostra patria, contro il nostro futuro.
Inverno demografico e la crisi della famiglia, nelle parole del papa durante l’Angelus del 26 dicembre.
Il giorno che segue la festività del Natale si festeggia la famiglia di Nazaret, una famiglia “umile e semplice”. Ed è la famiglia, nelle parole del Papa, “la storia da cui proveniamo”, ognuno di noi ha la sua storia, bella o brutta che sia, e quelle “sono le nostre radici, se le tagliamo la vita inaridisce”.
Inevitabile per tutti in questi giorni di riflessione forzata pensare alla famiglia, non che in questi anni di pandemia non sia stato tra i nostri pensieri; la convivenza forzata, l’isolamento, hanno realmente costretto tutti a farci i conti, non sempre con esiti felici. Ma da sempre il Natale coincide con le riunioni, la nostalgia, le radici appunto. Chi non pesca in questi giorni dal baule dei ricordi impolverati le foto dei propri antenati? E insieme questi giorni si fa la conta delle sedie vuote, e le luci accese anche di notte diventano riflettori indiscreti su ferite ancora fresche.
Calo demografico: quali sono le cause
Indubbiamente questo è il periodo in cui si tirano le somme, e spesso i conti non tornano. Un bambino virgola ventiquattro “per donna”, secondo l’Istat, è la media di nascite dello scorso anno. “Una tragedia”, afferma il pontefice, “Inverno demografico” lo definisce, la scelta per molti di non fare figli, o uno soltanto. La famiglia ribadisce
“non nasce dai beni materiali, ma dall’amore. Dio ci ha creati per stare insieme, non per essere condottieri solitari. Ad essere famiglia si impara ogni giorno, non esiste la famiglia perfetta delle immaginette”.
Indubbiamente nessuna famiglia è perfetta, tutti affrontano quotidianamente conflitti, spesso l’egoismo prevale, ma quello di non fare figli oggi è definibile egoismo? E se ancora le statistiche parlano di figli per donna, forse una domanda dovremmo farcela. Quanto ancora oggi badare ed accudire i figli è un peso che grava sulle donne? Quante donne, durante la pandemia, hanno perso il lavoro? I dati parlano chiaro; se prima della pandemia c’era una lenta crescita di occupazione femminile, durante la pandemia quasi il 100% di coloro cha hanno perso il lavoro erano donne. Chi si occupava di seguire i figli durante le lezioni a distanza? Chi di tenere i figli a casa, quando gli asili erano chiusi?
Il pontefice ancora riporta l’attenzione sul dialogo, sul parlare in famiglia, a tavola. Parliamo dunque delle cause di questo inverno demografico, e cerchiamo insieme una soluzione, che non comporti però, ancora oggi, un sacrificio per le donne. Ad agosto di quest’anno le donne disoccupate erano 68 mila contro gli 11 mila uomini. Parliamone, dunque, come una vera famiglia, cercando una risoluzione equa, che cerchi finalmente di alleggerire i pesi, di riequilibrarli.
Carmen Alfano