Chi non ha mai avuto un contatto ravvicinato con le meduse alzi la mano. Quest’anno le probabilità di vederle nei nostri mari è maggiore rispetto allo scorso anno.
Invasione di meduse nelle coste italiane
Negli ultimi dieci anni il numero di meduse all’interno dei nostri mari si è decuplicato. Questo è quanto afferma la biologa marina dell’Istituto di Scienze Marine del Cnr di Lesina, Angela Santucci.
Gli organismi gelatinosi sono da sempre presenti nei mari italiani e, molte specie, sono innocue. Alcune infatti non pungono e non sono velenose, in particolare, le specie nostrane. L’innalzamento della temperatura dell’acqua, tuttavia, ha favorito la comparsa di specie aliene, alcune delle quali molto pericolose.
Al largo delle coste siciliane, sarde e calabresi, sono state avvistate le caravelle portoghesi. Un’altra specie, la medusa nomade, invece, è stata avvistata presso lo Stretto di Messina e lungo le coste della Sardegna. Entrambe sono molto pericolose e, una loro puntura, può portare anche alla morte. Queste due specie, provenienti dai mari tropicali e sub tropicali hanno al loro interno delle tossine che possono causare l’arresto cardiaco in un uomo.
La causa: l’innalzamento delle temperature
Tutta l’Italia risulta coinvolta da questo massiccio proliferare delle meduse le cui cause sono da ricondurre al riscaldamento delle nostre acque. La biologa marina Santucci, infatti, spiega che:
l’innalzamento delle temperature globali che favoriscono la migrazione, il depauperamento delle popolazioni di grossi pesci predatori, nonché competitori alimentari delle meduse, l’aumento della ricchezza di nutrimento nell’acqua; la costruzione di dighe per prevenire l’erosione costiera e di porti turistici, che sono habitat ideale per le meduse che all’inizio del loro ciclo di vita sono dei polipi
Le acque calde favoriscono non solo l’arrivo di specie estere ma anche la nascita delle meduse che trovano nei nostri mari l’habitat perfetto.
Meduse e danni ittici
Queste creature affascinanti, anche quelle innocue, causano grossi problemi all’economia ittica.
Si attiva una competizione alimentare con larve e avannotti di pesci, nonché un’invasione delle praterie sottomarine.
I plancton gelatinosi ostruiscono le reti dei pescatori causando la morte dei pesci in quanto mangiano le loro uova ed embrioni.
La comparsa di un numero così elevato di meduse, quindi, provoca un’alterazione degli equilibri biologici dell’ecosistema marino. È stato riscontrato, inoltre, un impoverimento degli stock ittici.
Le soluzioni
La natura in genere, è in grado di regolarsi da sola ma, l’inquinamento e altri fattori non riescono più a permetterlo. I principali predatori degli organismi gelatinosi, come tonno e pesce spada, infatti, sono in continua diminuzione. Non ci sono quindi pesci in grado di limitare l’avvento e la proliferazione delle meduse.
Visto che risulterebbe difficile raffreddare le acque, occorre agire per altre vie.
La biologa suggerisce di segnalare alle associazioni ambientaliste l’avvistamento delle meduse. Dà inoltre un ulteriore spunto di riflessione:
Visto che sono ricche di proteine, amminoacidi essenziali, sostanze antiossidanti e collagene, preziosi per la dieta umana, potrebbero diventare una gustosa risorsa alimentare. Oggi, l’introduzione di questo nuovo prodotto ittico in cucina è incentivato dall’entrata in vigore il 1 gennaio 2018 della nuova normativa europea 2283/2015 sui novel food con cui sarà possibile trovarlo anche nei supermercati e nei ristoranti italiani
Insomma, se non puoi combatterle… mangiale.
Elena Carletti