Dal 2021 Ultima Generazione è un’alleanza di persone che lotta contro il collasso ecoclimatico con azioni di disobbedienza civile nonviolenta. Il DDL sicurezza è diretto anche a loro. Se diventerà legge, azioni cardine come i blocchi stradali e la resistenza passiva diventeranno reati.
Inizio a sentire parlare di Ultima Generazione per le loro azioni sui capolavori dell’arte: zuppa di verdura sui Girasoli di Van Gogh, le fontane di Trevi e Piazza di Spagna a Roma rese nere dal carbone. Due attivisti incollati alla statua del Laooconte o alla Primavera del Botticelli. La cosa mi disturba notevolmente. Ancora non so che utilizzano vernici lavabili e che le loro azioni sono pianificate proprio per non danneggiare le opere d’arte. Sono io che seguo superficialmente le notizie e dentro di me entrano parole come vandalizzazione dei beni culturali ecc.
Secondo gli attivisti di Ultima Generazione serve tutto questo, serve disturbo e creatività, perché le persone si occupino della catastrofe climatica. Solo così sarà possibile far pressioni ai nostri governi per azioni per il clima e non per il fossile.
A inizio del 2023 il governo promulga il DDL ecovandali che aumenta a 60.000 euro le pene pecuniarie per chi imbratta e deturpa beni culturali. Intanto le loro azioni prendono di mira nuovi obiettivi, come l’albero di natale di Fendi a Roma, simbolo del lusso e del crescente divario tra ricchi e poveri.
Decido di contattare Ultima Generazione quando leggo di un loro attivista, Giacomo Baggio Zilio: racconta di essere stato strangolato da un ispettore di Polizia nel commissariato di Prati per aver lanciato vernice bianca e seminato coriandoli a terra durante il torneo internazionale di Tennis a Roma.
La repressione a Ultima Generazione continua a crescere di intensità. È evidente che fanno paura e voglio capire perché fanno cosi paura al potere.
Vengo messa in contatto con uno dei loro attivisti che si è resa disponibile come portavoce, Maria Letizia Ruello. Pensavo di incontrare una giovane ventenne e invece ho davanti una donna fatta e finita. Le chiedo come e perché ha scelto di far parte di Ultima Generazione.
Direi che è stato quel giorno di tre anni fa, in cui mia figlia, che ora ha 31 anni, mi ha mostrato un’immagine su Facebook di un blocco stradale: persone sedute a terra, con atteggiamento pacifico e con uno striscione in mano. Lei mi disse, MAMMA, GUARDA COSA DOBBIAMO FARE PER FARCI ASCOLTARE. Disse proprio : COSA DOBBIAMO FARE non DEVONO. Per me fu come vedere mia figlia tra quelle persone. Un mese dopo ad Ancona, la mia città, vedo l’immagine di un blocco stradale su una locandina. Era una presentazione di Ultima Generazione. Ho deciso di andare. Tre settimane dopo ero anch’io seduta sul grande raccordo anulare. Perché io ho alle spalle una vita. Vado per i 66, ma sono attiva dall’età di 14 anni nei movimenti studenteschi, femministi e ambientalisti. Sono stata consigliera comunale e ho sentito proprio uno schiaffo rispetto al fallimento di tante forme di attività politica e di protesta. Mi sono detta che se una denuncia, se un rischio se lo deve prendere mia figlia è molto più giusto che me lo prenda io. Per tanti motivi, perché ho innanzitutto più responsabilità, forse anche più potere e di sicuro meno da perderci.
Cosa vuole Ultima Generazione
Per questo continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi. La transizione climatica non è beneficenza, è un debito. Quel famoso tetto di 1,5° è già a rischio.
Io sono una ricercatrice, sono una scienziata, ma non mi occupo di clima. Sono i super specialisti consultati dall’Onu che dicono che purtroppo le previsioni sono state rosee. E che da qui ai prossimi 10-20 anni, anni che io farò in tempo a vivermi, le terre che ci nutrono con acqua, terra, cibo, saranno il 40% in meno. E in queste terre l’Europa c’è tutta. A partire dal Mediterraneo, dalla nostra Sicilia, Campania e dalle terre che ci danno il cibo.
Ad Ancona abbiamo fatto diverse azioni, ma quella che avrà conseguenze legali è stata durante il G7 salute ad ottobre. Abbiamo protestato davanti al tribunale di Ancona. Il paradosso è che il G7 salute è stato celebrato ad Ancona, lo stesso giorno in cui il pubblico ministero chiedeva l’assoluzione dei dirigenti della raffineria del petrolchimico Api, accusati da cittadini e associazioni ambientalisti di essere responsabili di centinaia di morti in più ogni anno a causa dell’inquinamento atmosferico. Per questo ci si siamo ricoperti di acqua e carbone. Eravamo in cinque. A chi era di Ancona hanno dato una misura cautelare che si chiama avviso orale (art. 3 del codice Antimafia) che significa che sei un criminale, che stanno osservando un crescendo di collusione con organizzazioni criminali. Alle altre tre persone che non erano residenti ad Ancona hanno dato il foglio di via, una stava facendo solo delle fotografie.
Lo scorso anno dentro al carcere di Regina Coeli erano state imprigionate due delle 14 persone arrestate nell’azione avvenuta due giorni prima, un blocco stradale. Sul mio cartello c’era scritto, il carcere mi fa paura, ma il clima mi spaventa di più.
Il DDL sicurezza
Anche il Consiglio d’Europa ha evidenziato gravi rischi per i diritti fondamentali, chiedendo modifiche sostanziali al testo.
Ultima Generazione ha lanciato una petizione raccolta da molte associazioni chiamata Mattarella non firmare. Il Presidente della Repubblica ha la facoltà di non firmare i decreti proposti dal Parlamento se anticostituzionali.
Quello che mi fa disperare veramente, è il fatto che diventa reato anche la protesta non violenta, quindi la disobbedienza. Disobbedire alle disposizioni è l’unica forma di protesta per chi sta in carcere. Non posso pensare a una cosa più crudele. Come l’impossibilità per le persone che non hanno il permesso di soggiorno di avere una scheda telefonica.
In tutto il mondo gli attivisti climatici sono tra i principali bersagli della repressione. Non ci deve stupire più di tanto se pensi a tutti gli interessi che ci sono dietro all’energia fossile. Quindi tanta repressione, in Italia non si esercita solo contro Ultima generazione, anche Extinction Rebellion è molto nel mirino. Io avrò il mio primo processo a febbraio.
Chiedo a Maria Letizia come se la vive.
Mi preoccupa la reazione dei familiari. Andare in carcere è difficile. È più facile che diano pene pecuniarie molto pesanti e questo distrugge le famiglie.
Tutti noi di Ultima Generazione mettiamo in conto l‘esperienza del carcere e ci prepariamo a questo. Come ha scritto Nicoletta Dosio, che è stata in carcere circa un anno come attivista Notav, è importante per me, per chi la subisce, è importante anche per le persone che ti vedono. È importante per l‘impatto mediatico che ha. Come diceva Gandhi: all’inizio della protesta ti deridono, poi ti reprimono (e noi siamo in questa fase) e poi vinci. Ma se anziché il carcere ci sono le multe che rovinano la famiglia, questo mi dà tanto pensiero. Per questo chiediamo supporto economico, ma con tutte le denunce che abbiamo è difficile riuscire.
La grande novità di Ultima Generazione è che siamo tutti pienamente coinvolti nel rischio, mettiamo in gioco pezzi più o meno grandi della nostra vita e questo ci dà una grande fiducia. Rispetto agli ambienti che ho frequentato in passato e che tuttora attraverso è che noi abbiamo fiducia. Mentre in tante altre organizzazioni c‘è sempre il sospetto che l’altro stia lavorando per prendersi un pezzettino di potere. Invece qua c’è una grande fiducia che chi fa, lo fa perché è per il bene di tutti.
Io e Maria Letizia ci troviamo a parlare di speranza. Maria Letizia mi sottolinea come lei intenda la speranza non come ottimismo che ti porta a non agire, ma una speranza attiva.
Le propongo di intitolare l’articolo la Speranza siamo noi, a Maria Letizia piace
Ognuna di noi è l’ultima generazione, quando io dico noi, non è l’ultima generazione, è proprio noi. C’è un ultima generazione di nonni, di giovani di tutti. Io, te, noi. La speranza siamo noi, la gente.
La speranza non è attesa inoperosa, siamo noi. Il nostro impegno, la nostra libertà.
Non è che anche Sergio Mattarella vuole diventare attivista di Ultima Generazione?