Stella Pulpo è una giovane scrittrice, nata a Taranto, ma milanese d’adozione.
Lavora nel campo della comunicazione e si fa chiamare Vagina, in riferimento al suo popolarissimo blog “Memorie di una Vagina, racconti semi-seri di una tarantina a Milano”, nel quale racconta di un modello sostenibile e reale della femminilità.
Con ironia ed una dote nella scrittura invidiabile, Vagina ci guida nei meandri dei problemi della sessualità, riportando schiettamente appuntamenti, descrizioni di uomini un po’ problematici e della generazione odierna in generale, in una sociologia 2.0 che fa prima sorridere e poi pensare.
È anche autrice del libro “Fai uno squillo quando arrivi” (Rizzoli), appena uscito: giugno 2017.
Un libro che ci riporta indietro nel tempo, quando l’amore era più facile e la comunicazione… un po’ meno. Un bellissimo confronto tra presente e passato, in una storia d’amore che finisce per riproporsi nelle forme meno immaginabili.
Ultima Voce l’ha intervistata in una modalità un po’ inusuale: diretta e senza filtri, proprio come il suo blog.
Ritieni che sia vera quest’idea di una donna moderna troppo aggressiva, o credi siano gli uomini a non saper gestire la maggior parità dei sessi?
Io credo che i ruoli siano cambiati, ed evidentemente c’è un collegamento tra emancipazione femminile ed insicurezza maschile.
Non saprei dirti: non vorrei rischiare di incasellare i generi… noi non siamo delle specie di ninja e loro semplicemente degli inetti. Credo sarebbe una semplificazione, quando invece vi sono sfumature complesse. Quello che cerco di dire è che dovremmo capirci prima di tutto in quanto persone, anche perché noi donne non abbiamo perso le nostre insicurezze, ne abbiamo solo di diverse. La guerra dei sessi non ha vincitori: dovremmo smetterla di giudicarci e trovare una grammatica comune.
Parlare di sesso, mestruo, vibratori, liberamente non è così facile come possa sembrare: ci riesci solo nel tuo blog, oppure anche nella quotidianità sei sempre così schietta?
Dipende. Tendenzialmente, sono una persona schietta, certo è che le situazioni sono diverse: nel blog scrivi per tutti, è più facile. Nella quotidianità, senza la complicità, l’ironia non è sempre la risposta più corretta e pare ovvio che io rimanga schietta, ma facendo più attenzione a rispettare la sensibilità del mio interlocutore.
Sostieni spesso che la donna deve imparare a conoscersi, per guidare il partner e vivere meglio la sessualità. Una tua fan, una volta, ti ha domandato se i ruoli non fossero un po’ squilibrati: insomma, la donna deve aver una dote naturale per la fellatio e loro li si deve sempre guidare, invece?
Se parlassimo con gli uomini, credo che potrebbe venir fuori che anche a loro piacerebbe spesso guidarci: chissà quanti uomini lamentano presunte esperte pompinologhe, che millantano capacità inesistenti. Penso che gli uomini e le donne della nostra generazione abbiano un rapporto diverso con l’autoerotismo ora e, essendo biologicamente molto diversi, sia necessario essere collaborativi da entrambi i lati. Non parliamo di scienza o di uno sport olimpico, ognuno è fatto in maniera diversa ed ha gusti diversi: comunicazione, pratica e rispetto sono le chiavi.
Hai deliziato i tuoi lettori con migliaia di incontri: ma quello peggiore in assoluto?
Mah, veramente, non ho mai avuto esperienze particolarmente tragiche. Appuntamenti disastrosi, certo, ma non vorrei andare nei dettagli: mi dispiacerebbe per gli uomini in questione.
Ti è mai capitato che un uomo fosse spaventato da te per via del tuo blog?
Sì, mi è capitato, assolutamente. Per esempio, ho avuto un flirt (che adesso è un amico), con il quale sono convinta che le cose non si siano evolute proprio a causa del blog. Mi ha detto poi anche chiaramente che era terrorizzato di ritrovarsi in una mia recensione, sebbene fosse qualcosa che facevo i primi anni. Ora, il blog ha preso una piega diversa.
Sono poi uscita anche con ragazzi che mi hanno detto subito che erano in ansia ed ho cercato di fargliela passare facendo leva sul mio istinto materno. Insomma, è poi capitato di superarla, questa paura.
Fai uno squillo quando arrivi – Rizzoli libri
Isabella Rosa Pivot