Di Adriano Ercolani
Andrea Colamedici non è soltanto un filosofo e un agitatore culturale, è un vulcano perennemente attivo le cui incessanti scosse telluriche si manifestano sotto forma di continui progetti, idee, libri, manifesti, visioni.
Fondatore con Maura Gancitano del progetto filosofico Tlon, Colamedici è stato la mente e il motore di alcuni degli eventi culturali online più ricchi e interessanti in questi surreali tempi di pandemia: #prendiamolaconfilosofia, una festa dedicata all’importanza della ricerca filosofica in questo periodo storico così particolare, trasmessa in streaming sul sito di Repubblica; #liberitutti, celebrazione del 25 aprile dedicata al valore della nostra Costituzione, in cui opinionisti politici e filosofi hanno risposto agli interventi degli spettatori da casa; GoFest, evento di approfondimento culturale dedicato alle serie tv.
Tutti questi eventi, seguiti complessivamente da milioni di persone in streaming, hanno potuto vantare ospiti di grande livello in diversi ambiti: filosofia (Jean Luc Nancy, Yuval Noha Harari, Alain de Botton), letteratura (David Quammen, Alessandro Baricco, Roberto Saviano, Erri De Luca), musica (Jovanotti, Brunori Sas, Daniele Silvestri), fumetto (Zerocalcare), cinema e teatro (Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Luca Marinelli, Giuseppe Tornatore).
Abbiamo chiesto ad Andrea di raccontarci la genesi e lo sviluppo di questi progetti.
E ci ha risposto da par suo, evocando una delle più grandi scene del cinema italiano (omaggio a filologi mascettiani)…
Com’è nata l’idea di creare una serie di eventi come #prendiamolaconlafilosofia, #liberitutti e #gofest?
Sono stato contattato dal Ministero della Salute all’inizio della quarantena. Mi chiedeva di fare qualcosa come Tlon per tutelare la salute psichica degli italiani in un momento difficilissimo.
Mi sono sentito in dovere di ideare e creare una serie di eventi che mettessero le migliori menti in circolazione in dialogo tra loro, e che sapesse far pensare ed emozionare, intrattenere e divulgare.
Abbiamo coperto circa centocinquanta ore di diretta in due mesi, e ne è valsa davvero la pena.
Di chi è stata l’idea originale?
Sono l’ideatore di questi eventi a cui sono molto legato; ci tengo a specificare che per me umani e idee sviluppano una relazione tra loro. Le idee mi appartengono tanto quanto io appartengo a loro.
Non parlerei di paternità, quindi, ma di relazione d’amore: l’idea di Prendiamola con Filosofia, quella di Liberi Tutti, quella di GoFest e delle tante maratone portate in questi due mesi sono mie, ma anche loro possiedono me.
Qual è stata la reazione del pubblico?
La reazione è stata incredibile. Abbiamo raggiunto e coinvolto decine di milioni di italiani che si sono finalmente sentiti parte di una comunità felice e operosa, lucida e appassionata. Feedback incredibili dai partecipanti e dagli addetti ai lavori. Tlon per molti è diventato il progetto centrale del nuovo panorama culturale italiano, e io ne sono onorato. È uno sporco lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo (ed è incredibile che non ci fosse in giro qualcosa di simile).
Quali sono stati gli interventi più importanti secondo te?
Abbiamo unito Jean-Luc Nancy e Zerocalcare, David Quammen e Giuseppe Tornatore, Jovanotti e Saviano, La Rappresentante di Lista e Alessandro Baricco, Vera Gheno e Erri de Luca, Vito Mancuso e Antonio Arminio. Più che il singolo intervento ho amato mischiare i livelli, connettere cultura accademica e cultura popolare, filosofia complessa e mondo pop. Senza mai abbassare il livello della qualità e della bellezza.
Qual è il valore della filosofia oggi, in questo surreale momento di pandemia?
La filosofia è finalmente pronta. “Lo credo che non capisci, farnetico!”, sembravano dire i filosofi fino all’altro ieri.
Oggi, invece, la filosofia sa essere chiara, incisiva, potente: sa parlare alle persone, sa di dover cambiare il mondo. E lo sta facendo.
Come avete coinvolto i grandi nomi che hanno partecipato?
Molti di loro facevano già parte della rete di Tlon. Sono amici e amiche che si riconoscono negli ideali del progetto, nella nostra filosofia, nei nostri libri, nei nostri eventi. Siamo a tutti gli effetti tanto una Media Company quanto una Factory Filosofica, e ci divertiamo parecchio a creare relazioni rilassate e prolifiche con intellettuali e artisti di ogni ambito. Altri li hanno portati le realtà con cui abbiamo messo in piedi gli eventi come nel caso di GoFest: nella mia testa c’era l’idea di fare un Prendiamola con Filosofia delle SerieTV, ma senza Fest-Il Festival delle SerieTV ne sarebbe uscita fuori una roba molto meno ambiziosa e potente.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Ho parecchi progetti in testa perché voglio ripensare radicalmente il modo di organizzare gli eventi. Sono roba vecchia la convention, le presentazioni, i festival reclusi soltanto nello spazio fisico.
La situazione attuale è un’opportunità incredibile per usare la tecnologia come collante e non come elemento di separazione.
Continuerò a selezionare di volta in volta i compagni di viaggio con cui sperimentare insieme, perché credo nel valore della condivisione. Tutto quello che è nato non avrei potuto farlo da solo: penso a Liberi Tutti, dove abbiamo fatto finalmente parlare le persone comuni mentre i personaggi noti ascoltavano, che senza Visionary Days e la tecnologia Plash sarebbe stato impensabile. Il merito va suddiviso tra noi. Ma tutti i partner sono stati importanti, perché è il momento di sostituire la competizione con la collaborazione e costruire, finalmente, ecosistemi nuovi e sani. Insieme.