Enzo Delle Monache, classe 1968 Basilea (Svizzera), adottato dalla città di Teramo dove rimane fino al conseguimento del diploma. Dopo essersi laureato in ingegneria elettronica presso l’università degli studi dell’Aquila, inizia la sua carriera professionale ricoprendo ruoli tecnico/commerciali per grandi aziende internazionali (tra le più importanti la Siemens S.P.A. e Electrcitè de France).
All’età di 45 anni torna a Teramo in veste di imprenditore ed avvia un Eni Cafè, noto per essere uno dei pochissimi locali aperti 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno.
Nel 2013 scrive e pubblica il suo primo romanzo: “Quando un fiume muore” per Artemia Edizioni.
A questo seguono:
2016 La pesantezza del vuoto (Artemia Edizioni)
2017 Diletta (Artemia Nova Editrice)
2017 Elisabeth (Artemia Nova Editrice)
2018 Le ali di Eleonora (Artemia Nova Editrice)
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L’Intervista
Abbiamo introdotto l’intervista con una breve biografia, ma chiediamo a te: “chi è Enzo Delle Monache ? E come nasce la tua passione per la scrittura?
Sono un sognatore, che ha la follia di trasformare i propri sogni in progetti. La scrittura nasce da una passione per la lettura, passione coltivata in tanti anni di viaggi reali o immaginari attraverso le pagine dei tanti libri letti e riletti. Poi arriva per caso il primo libro che doveva essere una raccolta di ricordi, che invece prende una sua forma e diventa un libro che è stato letto da oltre 1200 persone ed è stato adottato come libro di testo all’Università di Ferrol (Galizia – Spagna) e non sono più riuscito a fermarmi. Un libro crea un canale di comunicazione straordinario con i lettori, ed è quella la vera dipendenza di cui non si riesce a fare a meno.
Tra i tuoi libri ce n’è uno al quale sei particolarmente legato ? E se si, perché ?
Non potrei che dire l’ultimo, perché è quello che in questo momento è più dentro di me, perché l’ho appena presentato, l’ho appena aperto all’esterno ed è avido di condivisioni! Ho bisogno di vederlo negli occhi dei miei lettori, ho bisogno di sentirlo riecheggiare nelle loro emozioni. Ma come con i figli, non potrei davvero dire quale dei 5 preferisco, perché ognuno racconta una parte di me e del mio modo di sentire la vita. … o forse dovrei dire che quello che preferisco è quello che devo ancora scrivere!
L’Abruzzo ha dato i natali a nomi illustri del mondo dell’arte e della letteratura: Rossetti, G.D’Annunzio, Silone, Flaiano, Ovidio che ricordiamo essere uno dei più importanti esponenti della letteratura latina, fino a Nicola Fante di Torricella Peligna padre del più noto John Fante.
Il fiume creativo Abruzzese è ancora oggi un fiume in piena ?
Io credo di si, anzi ne sono convinto! Tanto che ho ideato e istituito un FESTIVAL proprio per dare spazio a tutta la produzione letteraria della nostra Regione. Non ho volutamente posto nessun vincolo alla partecipazione all’ABRUZZO BOOK FESTIVAL perché sono convinto che sia necessario dare spazio a tutte le produzioni a tutte le sensibilità. Poi sarà il pubblico a scegliere, a selezionare. Ma tutti devono potersi raccontare e tutti devono avere la possibilità di presentare la loro arte.
LIBEReMENTI è una associazione giovane che parte con un progetto ambizioso ed importante come: “L’Abruzzo Book Festival”.
Come mai hai chiamato l’associazione:“LIBEReMENTI?
Il nome nasconde palesemente le due anime dell’associazione. “libro e menti” e poi “le menti libere”. Le menti libere dal pensiero convergente. Le menti libere di rincorrere le idee senza pregiudizi. Le menti libere di incontrarsi e di gioire dell’amore per la vita e per l’arte (che della vita è la più raffinata sfumatura). Le menti libere dai limiti del possibile e del fattibile! Menti capaci di dire: “perché no?” e di osare, tentare, sbagliare e correggere! Menti libere di amare.
I giovani sembrano essere i nuovi lettori italiani, come rispondono agli eventi culturali ?
Io adoro il prossimo in tutte le sue forme. Adoro gli anziani per tutto quello che possono raccontare, li ascolterei per ore. Estasiato ed innamorato di quanto hanno vissuto! Amo i giovani per la loro irruenza istintiva e spontanea intraprendenza. Ne conosco gli stati d’animo e ne apprezzo la preziosa incoscienza. Agli eventi culturali i giovani non partecipano, o ne partecipano troppo pochi! Ma è stato sempre così! I giovani per loro condizione naturale e imprescindibile sono proiettati verso loro stessi e verso il loro futuro. Il presente per i giovani è il futuro di chi è stato giovane in passato e come tale raramente è visibile! Ma non per questo non bisogna lavorare per loro! I giovani verranno a vedere cosa stiamo facendo adesso, verranno in futuro, e noi per questo dobbiamo lavorare.
Parlaci di come si svolgerà la prima edizione dell’Abruzzo Book Festival
Il Festival vuole essere la festa dell’arte. Ho cercato di curare i dettagli dell’evento come se fossero le sfumature di un unico grande dipinto, come se tutto il Festival non fosse altro che un’opera d’arte. Una dichiarazione d’amore per la mia terra. Gli autori potranno incontrare i lettori presso gli spazi espositivi dei propri editori, potranno partecipare ai salottini letterari e potranno confrontarsi. Ogni salottino sarà introdotto da un intermezzo musicale e moderato da uno dei quattro moderatori che proporranno domande e stimoleranno confronti.
Nel 2018 l’importanza della cultura è ancora un qualcosa che necessità di “pubblicità” ?
Assolutamente si. Un po’ perché il ritmo frenetico della vita quotidiana rende indispensabile uno stimolo mirato e puntuale per risultare visibili, un po’ perché la dimensione “social” oggi è più viva di quella “real” quindi è in quel contesto che vanno indirizzate le informazioni per recapitarle all’indirizzo desiderato. La pubblicità è oggi, più che mai, il veicolo per ogni tipo di messaggio culturale.
Come vedi questo presente spesso accostato ad un passato oscurantista ?
Io sono un incurabile ottimista, mi dispiace, e non riesco a considerare “oscurantista” il passato! Sono convinto che i sognatori in ogni epoca abbiano dovuto superare ostacoli e confrontarsi con avversità sociali o ideologiche. È accaduto in passato e accade oggi. Semplicemente ogni epoca va conosciuta e gestita. Noi siamo gli attori del nostro presente e gli artefici del nostro futuro.
Ringraziamo Enzo Delle Monache per averci concesso questa intervista e gli facciamo i nostri migliori auguri per la riuscita dell’Abruzzo Book Festival
Grazie a voi per avermi ospitato e per avermi permesso di raccontarmi. Vi aspetto tutti alla prima edizione dell’ABRUZZO BOOK FESTIVAL.
Andrea Ianez