Intervista a Babbo Natale: Nonno Gianni e la sua missione

Missione Babbo Natale è l’iniziativa ideata da Nonno Gianni, ex maresciallo di finanza residente a Cormons, in provincia di Gorizia. In 8 anni vestendo i panni di Babbo Natale ha aiutato l’AGMEN, una associazione ONLUS che si trova all’Interno dell’Ospedale Infantile  Burlo – Garofalo di Trieste in favore dei bambini malati di cancro, a raccogliere circa 27.550 euro. Lo abbiamo contattato per farci raccontare il suo progetto.




Partiamo dall’inizio…

Per il progetto Missione Babbo Natale Nonno Gianni consegna doni ai bambini di tutta la regione gratuitamente o in cambio di un’offerta libera da devolvere all’associazione AGMEN.
Il progetto è nato con l’arrivo del mio primo nipotino. Un amico aveva fatto Babbo Natale per i miei figli a suo tempo, e io ho pensato di farlo per lui. Mi sono fatto cucire il vestito in pile rosso da una sarta. Poi mi sono detto: Perché farlo solo per lui? Perché non rendere felice anche altri bambini? E ho pensato poi che sarebbe stato bello rivolgerlo anche ai bambini che sono meno fortunati, che non stanno bene. Dopo ricerche in Friuli ho trovato l’AGMEN.  Ho spiegato il mio progetto e messo in chiaro che io non avrei ritirato nessun compenso. Va tutto direttamente all’Associazione. Chi riceve la mia visita fa una offerta direttamente all’AGMEN.” .

In otto anni, 27.550 euro sono stati raccolti grazie al progetto, aiutando l’associazione nell’espansione delle strutture e dei servizi e nel sostegno alle famiglie.

Dietro la maschera…

Essere in missione però non è sempre semplice… “Bisogna sentirsi di farlo. Ci si trova davanti a realtà dove bisogna esser pronti. Babbo Natale dovrebbe portare allegria. Non è facile in quelle situazioni. A volte ci si scioglie dentro il costume rosso. Bisogna essere diversi di fronte a questa cruda realtà.” 

Un progetto da far conoscere e diffondere…

“Sono una persona ottimista. Vorrei far si che questo progetto sia trasparente e che io possa moltiplicarlo. Parlare con qualche sana associazione a livello nazionale o regionale. Per me è una favola questo progetto. Vorrei renderlo valido per altri posti, dove ci possano essere altre missioni. Io magari aiuterei a trasmettere le modalità. A livello personale invece mi piacerebbe essere aiutato nell’organizzazione. Curo tutto io. Appuntamenti, sito, organizzazione degli appuntamenti.”

Babbo natale, ma senza dimenticare la missione principale…

“Chi richiede e riceve  la visita deve abbracciare il progetto . Bisogna distinguerlo dal dire semplicemente “Arriva Babbo Natale”. Bisogna far capire l’importanza della missione al di la del personaggio. Se abbracci la missione e spieghi ai bambini il progetto capisci cosa vuol dire.”

Non si lascia nulla al caso…

Nonno Gianni ci racconta come diventare Babbo Natale sia un grande lavoro e richieda la minima cura dei particolari.
“Ho fatto io il progetto del cappotto in pile, ho fatto le decorazioni, ho costruito le campanelle interne in modo che suonassero piano per non spaventare e quelle esterne in modo che si senta quando arrivo. Ho ordinato le sopracciglia finte presso un negozio per teatro a Firenze. Poi c’è anche il trucco.”

Non farsi cogliere impreparati…

Soprattutto perché i bambini sono più furbi di quello che sembrano. Essere pronti a stare al gioco e a cavarsi fuori da situazioni difficili è uno dei requisiti del mestiere…
“Dei bambini di una casa famiglia dell’Udinese hanno chiesto una lista di regali ed erano felici di aspettare Babbo Natale. Ma hanno detto che volevano la firma di Babbo Natale…allora mi sono prodigato. Mi sono detto “Babbo Natale non può firmare con una penna normale. E allora ho costruito una penna magica”

Babbo natale

La “doppia” vita di Nonno Gianni

Con due nipoti piccoli, non è facile neanche fare convivere nonno Gianni e Santa Claus?

“Il nonno è un falsario (ride ndr). Per adesso non mi sono fatto scoprire. Sto cercando di reggere il più possibile. L’anno scorso mi sono inventato una telefonata da Babbo Natale. Ho fatto una registrazione  con la voce di babbo natale. Son rientrato a casa e l’ho attivata sul cellulare. Io parlo con Babbo Natale. I miei nipoti sanno che sono amico di Babbo Natale. Quest’anno combatte con i suoi amici…penso di dovere rivelarmi perchè devo tenere botta con l’altro nipote più piccolo e fargli capire tante cose”.

L’appello ai media nazionali…

“Io ho scritto ai media Nazionali per motivare il progetto. Non voglio andare in televisione perché ho litigato con qualcuno o altro….è una bella cosa. Chiamate una bella cosa!”

 

Ah già…qualcuno si starà chiedendo chi è Nonno Gianni. Beh, un bravo elfo mantiene sempre i segreti di Babbo Natale.

Beatrice Canzedda

 

 

 

 

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