Di Mirko Busto
Le sconvolgenti immagini che verranno mandate in onda questa sera (mercoledì 15 marzo, dalle ore 23.30, su Rai Due) nel corso della prima puntata di Animali come noi, non lasciano spazio al dubbio: la situazione degli allevamenti intensivi in Italia è allarmante e un intervento dello Stato sarebbe tanto auspicabile quanto urgente.
Ma dal Ministero della Salute tutto tace.
Come spesso accade in Italia, infatti, quando in gioco ci sono interessi di lobby e di mercato, il governo chiude gli occhi, anche di fronte all’emergenza.
Già l’anno scorso, nella puntata di AnnoUno del 21 maggio 2015, Giulia Innocenzi aveva mostrato immagini di alcuni allevamenti di suini dell’Emilia Romagna denunciando condizioni degli animali non conformi alla normativa vigente in tema di benessere animale e prescrizioni igienico-sanitarie: topi all’interno degli allevamenti, contaminazione delle mangiatoie con feci animali a causa della mancanza di grate di separazione, non conformità delle gabbie delle scrofe e sovraffollamento generale delle strutture interessate.
Il Ministro Lorenzin era intervenuta durante la diretta tv annunciando provvedimenti penali per le strutture coinvolte e l’invio di un controllo dei Nas a tappeto nelle zone interessate.
Pensate sia stato fatto qualcosa? Ad oggi no. Come si può vedere nel video dell’anticipazione del programma Animali come noi, dopo mesi di distanza, persistono le stesse condizioni sollevate dall’investigazione del maggio scorso. Anzi, le cose sono addirittura peggiorate! Gli animali, a causa dello stress, sarebbero stati portati al cannibalismo, tanto che le loro code risulterebbero mozzate o sanguinanti.
Questa, purtroppo, non è l’unica investigazione ad essersi occupata di questi argomenti. Negli ultimi tempi sono numerose le denunce fatte da associazioni animaliste sulle molteplici irregolarità all’interno degli allevamenti intensivi in Italia. Con conseguenze preoccupanti non solo per gli animali ma anche per la salute dei consumatori. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere chiarimenti e conoscere le iniziative che Lorenzin ha preso o intente intraprendere.
E’ giunto il momento di pretendere risposte: il benessere degli animali è riconosciuto dall’Unione Europea e sancito dall’articolo 13 del trattato di Lisbona che riconosce all’animale lo status di “essere senziente”, al contempo il diritto alla salute dei cittadini è sancito dalla nostra Costituzione e deve essere garantito dallo Stato.