Ennesima ricerca sull’intelligenza delle grandi scimmie e in particolare degli orangutan, appena tre mesi fa avevo scritto di uno studio in cui l’uomo della foresta (questo vuol dire orangutan nella lingua dei luoghi in cui vive, cioè Sumatra e il Borneo) aveva stupito per la sua intelligenza. Ora arriva notizia di un nuovo studio, sempre proveniente dall’Università di Vienna e dallo stesso team di ricercatori formato da Isabelle Laumer e Thomas Bugnyar biologi cognitivi presso l’Università di Vienna, Alice Auersperg dell’Università di Medicina Veterinaria di Vienna e da Josep Call dell’Università di St.Andrews, la ricerca è stata pubblicata su Plos One.
Ancora una volta la ricerca riguarda l’uso di strumenti che viene considerato un indicatore di intelligenza, in realtà però ci sono molti animali che utilizzano strumenti, non solo i primati, ma in alcuni casi questa capacità è scritta nel comportamento che l’animale eredita e non ha nessuna flessibilità. Se nello studio precedente i ricercatori avevano constatato come gli orangutan fossero in grado di forgiarsi da soli lo strumento per raggiungere la ricompensa (piegare un fil di ferro ad uncino) nel nuovo studio questi nostri parenti prossimi, che purtroppo nei prossimi venti anni potrebbero andare estinti, dimostrano una capacità ancora più intellettualmente evoluta, valutare sia la qualità della ricompensa che la funzionalità dello strumento.
In parole povere i primati sono stati sottoposti a una serie di prove che coinvolgevano due cibi diversi (banane, che sono il loro cibo preferito perché più nutrienti, e mele che sono un cibo ancora gradito) e situazioni in cui un cibo era posto in un apparato da cui si poteva raggiungerlo solo grazie a uno strumento che poteva essere un bastoncino o una palla, cioè si trattava di due diversi apparati e per ciascuno di essi solo uno dei due strumenti era adatto ad ottenere la ricompensa. Gli orangutan hanno superato tutte le prove, cioè se avevano le banane a portata di mano si disinteressavano dello strumento, se avevano le mele a portata di mano ma il giusto strumento per raggiungere le banane sceglievano lo strumento, ma se lo strumento non era quello giusto non si facevano ingannare e si accontentavano delle mele dimostrando di saper valutare la funzionalità dello strumento. Infine l’ultima prova richiedeva di concentrarsi su entrambi gli apparati, in uno c’erano le banane (il cibo favorito) nell’altro le mele e venivano forniti entrambi gli strumenti, gli orangutan sono stati in grado di scegliere lo strumento adatto per raggiungere il cibo preferito.
Chiamatemi pure “specista” (in effetti il termine mi ha fatto sempre ridere, certo che per me non tutte le specie animali sono uguali) ma, premesso che ogni estinzione è una perdita, il pensiero che potremmo stare condannando all’estinzione questi nostri intelligenti cugini mi riempe di tristezza.
Roberto Todini