Intelligenza artificiale: scontro tra Mark Zuckerberg e Elon Musk

Il padre di Facebook, Mark Zuckerberg, e Elon Musk, il visionario amministratore delegato di Tesla Motors, hanno recentemente discusso di intelligenza artificiale, senza mandarsele a dire.

Elon Musk

Intelligenza artificiale e singolarità

Per chi non lo sapesse, una branca dell’informatica studia il modo di riprodurre l’intelligenza umana e il risultato di questi studi prende il nome di intelligenza artificiale (IA). Siamo ancora lontani dall’ottenere una reale intelligenza artificiale, ma questo non significa che non si sia ottenuto un beneficio da quanto studiato finora. Gli studi sull’IA, infatti, ci hanno permesso di potenziare notevolmente i dispositivi tecnologici che oggigiorno utilizziamo: videogiochi, assistenti virtuali o sistemi antifrode sfruttano questa tecnologia. Google ha perfino finanziato un bot in grado di scrivere 30.000 articoli al mese. C’è solo un piccolo problema: un giorno le intelligenze artificiali potrebbero raggiungere la nostra, sorpassarci e ritenerci…futili. Questa possibilità viene descritta come singolarità tecnologica, di cui abbiamo già discusso in merito alle preoccupazioni espresse dallo stesso Musk e da Jack Ma (patron di AliBaba).

La “bistecca” della discordia

Tutto inizia il 24 luglio. Il buon Mark decide di prepararsi la cena: la carne è sul fuoco e avrà bisogno di un po’ di tempo per raggiungere la cottura ideale. Che fare nell’attesa? Semplice: iniziare un live streaming. Durante questa diretta, al minuto 50:05 arriva la domanda di un utente:

Ho visto una recente intervista con Elon Musk; la sua più grande paura per il futuro era l’IA. Cosa pensi dell’IA e come potrebbe influenzare le reti in un modo “profondo”?

In questa intervista Musk sostiene che bisognerebbe pensare a una regolazione preventiva senza aspettare che le intelligenze artificiali prendano il sopravvento.




Mark Zuckerberg

L’ottimismo di Zuckerberg

Cosa ne pensa, dunque, il fondatore di Facebook? Zuckerberg sostiene di essere in genere un ottimista, anche di più se si tratta di IA. Ritiene, anzi, che chi prospetta questi scenari apocalittici sia in qualche modo un irresponsabile. Si prodiga addirittura in una previsione affermando che nei prossimi 5-10 anni ci saranno tantissimi miglioramenti dovuti dall’IA. Cita dunque alcuni dei miglioramenti che l’IA ci ha già dato: migliori diagnosi e trattamenti, una maggiore sicurezza alla guida. Zuckerberg però non vuole passare per uno sprovveduto: sa che la tecnologia può arrecare danni agli esseri umani, ma ricorda, come in realtà la tecnologia sia di per sé neutra, e che può essere usata sia per danneggiare le persone, sia per scopi nobili.




La piccata risposta di Musk

In realtà, Musk interviene in questa diatriba solo nel momento in cui un altro utente gli chiede cosa ne pensa di ciò che Zuckerberg ha detto. Il commento di Musk è lapidario, senza mezzi termini: afferma di aver parlato con Zuckerberg di intelligenza artificiale, ma che la sua comprensione dell’argomento è limitata.


Ironia della sorte, questa risposta proviene da Twitter.



La gara a chi ne sa di più

In tutto questo, non dimentichiamoci che lo stesso Musk è stato accusato di non capirne niente di IA: l’accusatore è Rodney Brooks, direttore e fondatore del Computer Science and Artificial Intelligence Lab del MIT (Massachusetts Institute of Technology), uno dei più importanti poli di ricerca tecnologica mondiale. Brooks sostiene che le paure di gente come Musk (o anche Stephen Hawking) derivano dal fatto che questi individui, non essendo addetti ai lavori, non sanno realmente come funzionano le intelligenze artificiali. Sembra che siano poche le persone ad avere le idee chiare in merito. E voi sostenete l’IA o preferireste regolarla?

Davide Camarda

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