Intelligenza Artificiale: 218mila dipendenti a rischio

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L’esistenza dell’Intelligenza Artificiale di certo non è una novità, così come tutti noi sappiamo che è una tecnologia che simula il processo di apprendimento del cervello umano. Infatti, non fa altro che creare computer che pensano e agiscono come gli esseri umani. Ormai, l’Intelligenza Artificiale è presente ovunque. Non bisogna dimenticare che quest’ultima sta rivoluzionando il mondo del lavoro, portando con sé enormi potenzialità ma anche nuove sfide. Secondo la ricerca del Forum della Pubblica Amministrazione, entro il 2030 l’automazione potrebbe mettere a rischio il lavoro di 218mila dipendenti nel mondo, circa il 15% della forza lavoro globale.

Tuttavia, l’IA non rappresenta solo una minaccia. Può anche creare nuove opportunità di lavoro e migliorare la produttività di molte aziende. Infatti, sempre entro il 2030, l’IA potrebbe generare 133 milioni di nuovi posti di lavoro, in particolare nei settori dell’economia creativa, dell’analisi dei dati e dell’assistenza sanitaria.

Nella ricerca si legge che:

«Le professioni ad alta specializzazione come i ruoli direttivi, i dirigenti e i professionisti hanno un forte potenziale di collaborazione, mentre quelle poco specializzate e routinarie sono vulnerabili alla sostituzione, suggerendo la necessità di una riconsiderazione dei ruoli e di una riqualificazione per mitigarne gli effetti. La rivoluzione dell’IA rappresenta la ‘terza ondata’ di trasformazione per il settore pubblico degli ultimi 15 anni, dopo la spending review e la pandemia».

Quali sono i settori più a rischio?

I settori più a rischio di automazione sono quelli caratterizzati da compiti ripetitivi e standardizzati, come la produzione manifatturiera, la logistica e i servizi amministrativi. In questi settori, l’IA potrebbe sostituire completamente il lavoro umano, con un impatto significativo sull’occupazione.

Altri settori, come il commercio al dettaglio e l’assistenza clienti, saranno meno colpiti dall’automazione, ma vedranno comunque una significativa trasformazione. L’IA sarà infatti utilizzata per automatizzare alcune attività, come la gestione delle casse o l’assistenza clienti di primo livello, mentre i lavoratori umani si concentreranno su compiti più complessi che richiedono creatività e interazione umana.

Quali sono le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale?

L’IA creerà nuove opportunità di lavoro in settori completamente nuovi, come la robotica avanzata, l’intelligenza artificiale stessa e l’analisi dei big data. Inoltre, l’IA migliorerà la produttività di molte aziende, creando la necessità di nuove figure professionali in grado di gestire e sfruttare al meglio questa tecnologia.



Come possiamo prepararci al futuro del lavoro con l’IA?

Per prepararsi al futuro del lavoro con l’IA, è necessario investire in formazione e riqualificazione professionale. I lavoratori devono essere in grado di sviluppare nuove competenze, come la creatività, il problem solving e l’intelligenza sociale, che non possono essere facilmente automatizzate.

Carlo Mochi Sismondi, presidente del Forum della Pubblica Amministrazione, ha ricordato che:

«Di fronte a un simile impatto, la pubblica amministrazione è chiamata ad una riforma strutturale. Serve una revisione dei processi di formazione, orientata allo sviluppo di competenze come creatività, adattabilità, pensiero critico e laterale e soft skill, che possono qualificare il lavoro liberato da mansioni ripetitive e routinarie. A livello organizzativo, bisogna abbandonare la logica gerarchica e burocratica per introdurre la flessibilità necessaria a gestire il cambiamento. Mentre la dirigenza è chiamata ad abbandonare la cultura dell’adempimento verso una per obiettivi e risultati».

Inoltre, è importante che governi e aziende collaborino per creare un sistema di protezione sociale adeguato per i lavoratori che saranno colpiti dall’automazione. Questo potrebbe includere misure come il reddito di cittadinanza, la formazione gratuita e il sostegno alla ricerca di un nuovo lavoro.

L’IA non è una minaccia, ma un’opportunità per cambiare il mondo del lavoro e renderlo più produttivo, creativo e umano. È importante affrontare questa trasformazione con consapevolezza e responsabilità, investendo in formazione e riqualificazione professionale per creare un futuro del lavoro più giusto e inclusivo per tutti.

 

Patricia Iori

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