Minacce e insulti razzisti comparsi sulle mura di casa di una coppia italiana che ha da poco adottato un giovane senegalese.
La famiglia multiculturale era già stato oggetto in passato di offese xenofobe, in un clima dove l’intolleranza è ormai abitudine.
Lo scorso ottobre una coppia di Melegnano, in provincia di Milano, aveva adottato un giovane senegalese di 22 anni. La famiglia lombarda aveva a lungo ospitato Bankary Danlio e finalmente avevano completato le pratiche di adozione. Un gesto bello, che però è ora protagonista di episodi allarmanti.
Xenofobia fuori casa
I coniugi Paolo Pozzi e Angela Bedoni si sono svegliati lunedì mattina con scritte e offese razziste stampate sui muri del palazzo in cui abitano. Già una settimana fa avevano denunciato la comparsa di insulti xenofobi. “Pagate per questi negri di merda” avevano scritto vicino ad una freccia che indicava il loro appartamento. Ora invece “ammazza al negar” (“ammazza il negro”, in dialetto), accompagnato da una svastica.
Slogan neofascisti
Nonostante le scritte dei giorni scorsi fossero state prontamente cancellate, gli slogan neofascisti da anni venti sono ricomparsi. Non solo queste vicende costringono una famiglia a vivere soffocata dall’odio razziale, ma sono anche campanellini d’allarme per tutta la società. Episodi che fino ad alcuni anni fa avrebbero suscitato scalpore, fanno ora parte di un ordinario clima di intolleranza diffuso. Ci stiamo abituando a espressioni costanti di razzismo e odio che non dovrebbero appartenere alla nostra quotidianità.
Solidarietà anti-razzista
I carabinieri hanno aumentato annunciato di aver aumentato i controlli. Purtroppo, non essendoci telecamere di sorveglianza nella zona, i responsabili di questi atti razzisti non sono stati ripresi. L’intero consiglio comunale di Melegnano ha condannato il gesto ai danni di una famiglia che vuole invece essere esempio di accoglienza e integrazione. Il sindaco Rodolfo Bertoli ha annunciato una manifestazione di solidarietà anti-razzista nei prossimi giorni, a dimostrare che non c’è indifferenza verso la xenofobia.
Annalisa Girardi