Sulla scia degli eventi di Macerata, la morte di Pamela Mastropietro e l’atto terroristico di Luca Traini, un post d’odio è stato pubblicato su Facebook. L’ultimo in ordine cronologico della lunga serie di minacce e insulti alla Boldrini. La presidente della Camera è spesso oggetto virtuale delle mire violente di soggetti dalla dubbia morale, quasi sempre militanti delle file di estrema destra.
Facebook veicola l’odio
Molto spesso i post di insulti alla Bordini sono stati pubblicati proprio sulla piattaforma digitale di Facebook, mezzo attraverso cui le destre incitano all’odio e fanno proselitismo. L’ultimo post in ordine in tempo è un fotomontaggio che ritrae la testa mozzata e coperta di sangue di Laura Boldrini su un tavolo. A cornice della raccapricciante immagine il commento:
Sgozzata da un nigeriano inferocito, questa è la fine che deve fare così per apprezzare le usanze dei suoi amici.
Il post, subito ripreso dalla pagina dei Sentinelli di Milano, ci ha messo poco a circolare di bacheca in bacheca. I Sentinelli non hanno censurato il nome dell’autore perché pensano sia tempo di smetterla con l’odio. Ma i semi di odio vengono trasportati dal vento del fascismo. Già, perché se tanti negano, in realtà questo vento non ha mai smesso di soffiare.
La polizia postale e Facebook hanno lavorato sinergicamente per rintracciare ed individuare l’autore del post violento sulla presidente della Camera. Il post in questione si va a sommare alla lunga serie di minacce e insulti alla Boldrini. L’autore è Gianfranco Corsi, un 58enne residente a Torano Castello (Cosenza). Il suo profilo, come ben si può immaginare, è pieno di immagini violente e razziste.
Da Milano, dove la Boldrini si trova per impegni collegati alla campagna elettorale, fa sapere di non aver paura. Si dice inoltre consapevole del fatto che minacce e insulti contro la sua persona sono frutto del suo impegno contro le destre.
Medaglia al valore per gli insulti alla Boldrini
La famigghia va difesa. Sempre e a qualunque costo. Il fratello di Gianfranco Corsi, Roberto, difende l’autore del fotomontaggio affidando a Facebook parole che lasciano sgomento in chi legge:
Si è mio fratello, persona buona e umile, è lui che ha condiviso la foto della Boldrini.
Ma anche Luca Traini era un bravo ragazzo! E poi continua:
È vero ed è sotto i vostri occhi il fatto che siamo milioni di italiani stanchi di subire questa violenza inaudita da parte di immigrati clandestini in Italia.
E secondo lui al fratello andrebbe assegnata una medaglia al valore.
Non ha perso occasione di fare campagna elettorale Gianni Tonelli, che così commenta l’intervento della Polizia postale:
E’ una vergogna. Noi siamo servitori dello Stato e non servi delle volontà di palazzo. È assurdo in questo Stato far passare il concetto che il poliziotto può essere messo alla gogna, che un 58enne possa essere denunciato e perquisito per una vignetta come se fosse un terrorista, mentre è politicamente scorretto criticare un immigrato assassino.
Ha omesso però il commento sull’attacco terroristico perpetrato da Luca Traini. Lapsus o omertà?
Lorena Bellano