In questi ultimi anni è sensibilmente cresciuto l’interesse verso la nutrizione e l’attenzione al cibo che mangiamo quotidianamente. Chilometro zero e NO OGM sono due dei termini ricorrenti a chi, sia per credo, che per moda, cerca di riempire la propria dispensa con alimenti sani a basso contenuto di grassi e zuccheri raffinati. Accanto alle persone che combattono i pericoli degli eccessi con una vita sana comprendente una decisa lotta al cibo-spazzatura e qualche ora di movimento settimanale, è cresciuto notevolmente il numero dei vegetariani e dei vegani, ammirevoli sicuramente per il principio etico che portano avanti. Essendo anche io tra i “banditori di carne”, mi sono posta ultimamente un quesito: e per il cibo del futuro?
Mi riferisco al progetto, tra l’altro già avviato, di sostituire la carne con gli insetti. Sicuramente molti di voi lettori hanno appena storto il naso all’idea di sgranocchiare una cavalletta al posto di un arrosticino, ma ciò che in occidente può apparire disgustoso, in altre parti del mondo è l’abitudine da sempre.
Ecco quindi chi da un’idea ha già creato un’attività, rendendo possibile ai più temerari l’acquisto di confezioni di pasta di insetti.
Stephanie Richard, ad esempio, è una produttrice artigianale di pasta addizionata di insetti, che acquista l’elemento fondamentale da un allevatore di insetti di Lione. L’alimento in questione ha un elevato valore proteico, ed è stato studiato inizialmente per migliorare le condizioni fisiche degli sportivi.
Incredibilmente l’iniziativa della Richard ha riscosso un enorme successo.
Le nostre abitudini alimentari sono cambiate notevolmente nel corso del tempo, e spesso non in meglio. La dieta mediterranea, annoverata tra le più sane ed efficaci al mondo, nasce dal concetto di consumare cibi di origine controllata nelle giuste proporzioni atte a fornire al nostro organismo tutti gli elementi di cui ha bisogno per crescere e mantenersi in salute.
Il consumo di carne, soprattutto quella rossa, è sempre stato consigliato in misura moderata e, ultimamente, a causa soprattutto degli additivi somministrati agli animali nell’ottica di una spietata legge economica e di mercato, la carne rossa è stata quasi bandita, così come quella bianca a volte derivante da pollame gonfiato con ormoni, nella totale mancanza di considerazione verso la salute dell’essere umano, e della stessa povera vittima.
Valutare il consumo di insetti quindi, al di là delle ovvie mozioni contrarie che potrebbero partire da chi per propria rispettabilissima convinzione ha scelto di evitare anche il consumo di latticini, potrebbe essere davvero la soluzione del futuro: proteine utili, quasi totale assenza di grassi.
E per il sapore? Sicuramente la maggior parte di noi ha avuto la brutta esperienza di ingoiare per sbaglio una drosofila e assaggiarne il sapore amaro e disgustoso. In realtà personalmente non mi preoccuperei di questo più di tanto; sono certa che gli esperti del settore sapranno aggiungere un appetitoso “al gusto di” ai vari preparati … sperando che ciò non vada ad inficiare lo scopo salutista e salutare per cui è nata la nuova tendenza.
Paola Bianchi