Non è una novità che l’inquinamento sia responsabile di patologie respiratorie, specialmente nei bambini, ma quello che giunge dalla Washington University è il primo studio a quantificare i danni a livello globale. Secondo la ricerca pubblicata su The Lancet Planetary Health, firmata tra gli altri dall’autrice anziana Susan C. Anenberg professore associato di Sicurezza ambientale e del lavoro e dal primo autore il dottorando Pattanun Achakulwisut, l’inquinamento, in particolare quello legato al traffico, causa quattro milioni di nuovi casi di asma nei bambini ogni anno. Il grande imputato è il diossido (o biossido) di azoto, un gas velenoso che essendo più denso dell’aria tende a rimanere al suolo.
I ricercatori hanno incrociato i dati disponibili a livello mondiale della concentrazione di NO2 con quelli sulla distribuzione della popolazione pediatrica e i tassi di incidenza dell’asma, il loro metodo ha tenuto conto degli alti livelli di esposizione che si hanno ai margini di strade trafficate.
Il risultato è stata la stima dei casi di asma nei bambini legata all’inquinamento per 194 paesi del mondo e 125 grandi città.
Le cifre chiave dello studio sono:
_ tra il 2010 e il 2015 ogni anno 4 milioni di bambini hanno sviluppato l’asma a causa dell’esposizione ad inquinamento da biossido di azoto, il quale principalmente è causato dai veicoli a motore;
_ il che si traduce in percentuale in: il 13% dei nuovi casi di asma pediatrica è provocato dall’inquinamento da NO2;
_ analizzando i dati delle 125 città si va dal 6% di casi di asma nei bambini legata all’inquinamento registrato ad Orlu (Nigeria) al 48% di Shanghai (Cina), in 92 delle 125 città il tasso di correlazione inquinamento/casi di asma ha superato il 20%, città distribuite sia nei paesi sviluppati che in quelli emergenti;
_ l’Asia è quella che se la passa peggio, pensando a certe immagini non dovrebbe sorprendere, ai primi dieci posti abbiamo 8 città cinesi, Seul e Mosca;
_ gli USA non sono estranei al problema, le città più colpite sono risultate: Los Angeles, New York, Chicago, Las Vegas e Milwaukee;
_ a livello di cifre per nazione primeggia (si fa per dire) la Cina con 760.000 nuovi casi di asma pediatrica ogni anno legati all’inquinamento da diossido di azoto, seguono l’India con 350.000 e gli USA con 24000.
Rimedi? Certo non esiste una bacchetta magica per far sparire il problema in un attimo ma le azioni a cui sono chiamati i responsabili della salute pubblica sono quelle ben note: aumentare il trasporto elettrico e favorire la mobilità a piedi e in bicicletta, tra l’altro si otterrebbe nel contempo anche di migliorare le condizioni fisiche generali grazie all’attività fisica e di tagliare le emissioni dei gas serra.
Roberto Todini