La provincia di Kivu Sud, nella Repubblica Democratica del Congo, è stata pesantemente colpita da un’alluvione, che ha causato danni ad oltre 80.000 persone.
Tra giovedì scorso e sabato, massicce piogge torrenziali hanno causato alluvioni nella provincia del Congo, mettendo in serio pericolo non solo la popolazione locale ma anche i rifugiati provenienti dal Burundi.
I report sono in continuo aggiornamento, ma si parla di più di 15.000 abitazioni distrutte.
Ma i timori delle autorità non riguardano solo la devastazione causata dalle inondazioni, che ha causato la morte confermata di 25 persone, mentre altre 40 risultano ferite, con un numero crescente di dispersi: infatti l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), teme per tutti coloro rimasti senza abitazione ed esposti al rischio di contrarre il colera, endemico della zona.
Senza contare che ad oggi non si hanno modelli predittivi di diffusione del COVID-19 nella regione.
Il portavoce dell’UNHCR Andrej Mahecic, ha dichiarato “Stiamo accelerando la fornitura di materiale di soccorso dal magazzino di Uvira, compresi teli per fornire riparo immediato, tappeti, set per cucina, secchi e zanzariere”.
“Initial reports suggest that more than 25 people have died because of the floods, more than 40 injured, with fears of many others swept away by the floodwaters.” @AndrejMahecic of @Refugees on the massive floods in #DRC South #Kivu, which have so far impacted 80,000 people. pic.twitter.com/g7kjlDSTmy
— United Nations Geneva (@UNGeneva) April 21, 2020
Le autorità locali, in collaborazione con le forze internazionali, stanno provvedendo a rendere disponibili ricoveri temporanei di emergenza, oltre che costruire latrine e impianti di approvvigionamento idrico.
Danni che riguardano anche le infrastrutture dell’area: ponti e strade spazzate via dalle inondazioni rendono difficoltoso il raggiungimento di Sud-Kivu.
“Le vittime vivevano in aree densamente popolate delle città e dei villaggi che attualmente ospitano anche rifugiati” ha spiegato Mahecic.
Ad oggi la regione ospita uno dei circa cinque milioni di rifugiati interni, oltre che provvedere ad ospitare 50.000 rifugiati del Burundi.
Per quanto riguarda la diffusione da COVID- 19, al momento sono stati registrati 18 nuovi casi nella capitale Kinshasa, portando il numero generale di casi confermati a 350.
“L’UNHCR è preoccupato dal largo numero di persone lasciate senza casa dall’inondazione ed esposte a malattie. Mentre nessun caso di COVID-19 ha raggiunto Uvira, il rischio di colera sta aumentando”, ha aggiunto Mahecic.
Chiara Nobis