Lo scorso 5 gennaio sul sito del Progetto Midas è apparso un comunicato in cui si annuncia che dalla piattaforma di ghiaccio Larsen C si sta per staccare un pezzo di oltre cinquemila chilometri quadrati, prevedibilmente in seguito l’enorme pezzo di ghiaccio si frantumerà con ulteriori effetti sull’innalzamento dei mari causato dal riscaldamento globale.
Cos’è il Progetto Midas
Il Progetto Midas è un progetto di ricerca nato per monitorare gli effetti del riscaldamento climatico sulla piattaforma di ghiaccio Larsen C che è la più grande delle tre piattaforme che componevano la grande piattaforma glaciale Larsen (la quarta per estensione di tutta l’Antartide) situata nella zona nord occidentale del mare di Weddell che si estende lungo la costa occidentale della penisola Antartica.
Il progetto nasce nel Regno Unito e ha sede presso la Swansea University e la Aberystwyth University in Galles, ma è composto da diversi altri partner anche internazionali.
L’iceberg
Il team stava tenendo d’occhio da mesi questo enorme pezzo di ghiaccio grande all’incirca come tutta la città metropolitana di Roma (cioè tutta la ex-provincia), la frattura per parecchio tempo ha avanzato in maniera costante ma graduale, poi all’improvviso nella seconda metà dello scorso dicembre un balzo di 18km, ora l’enorme iceberg rimane attaccato alla piattaforma solo per una strisciolina di 20km di ghiaccio. Con il distacco la piattaforma Larsen C perderà più di un 10% della sua attuale massa, sarà un evento che cambierà in maniera significativa la forma della costa della penisola Antartica.
La preoccupazione degli scienziati
Il distaccarsi di iceberg dalle piattaforme di ghiaccio dell’Antartide è un processo perfettamente naturale ma esiste un delicato equilibrio, queste piattaforme evitano ai ghiacciai di scivolare velocemente verso il mare, di solito si stacca un pezzo qualche ghiacciaio scivola un po’ e poi si riequilibra, se acque troppo calde minano questo equilibrio, potrebbe succedere quello che è giù successo con le piattaforme Larsen A e B che sono finite completamente in mare frantumandosi e contribuendo all’innalzamento locale ma anche globale dei mari, il problema è che Larsen C è molto più grande di Larsen A e Larsen B, se seguisse una sorte simile potrebbe addirittura portare al destabilizzarsi dell’intera piattaforma di ghiaccio dell’Antartide Occidentale, nello scenario da incubo in cui tutto quel ghiaccio dovesse finire in mare l’innalzamento dei mari potrebbe essere nell’ordine dei 3-4 metri.
Per fortuna non siamo ancora vicini a questo, gli scienziati dicono che sulla superficie di Larsen C non vedono i segni premonitori osservati sulle due piattaforme più piccole che indichino una instabilità della enorme piattaforma. Ma sarà bene non perderla d’occhio.
Roberto Todini