Inizio del G7: focus sull’Ucraina e finanziamenti
Oggi, giovedì 13 giugno, è stato il primo giorno del vertice del G7 a Borgo Egnazia, in Puglia, subito contrassegnato dalla partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il leader ucraino, reduce da un incontro con il principe Mohammed bin Salman in Arabia Saudita, ha preso parte a una sessione speciale dedicata ai finanziamenti per l’Ucraina, garantiti da beni russi confiscati. All’inizio del G7, oltre alla presenza del Presidente e i progetti di finanziamento a cui l’Italia parteciperà nell’invio di armi al fronte contro la Russia, c’è stato un dibattito anche sulla mafia e sull’aborto.
Un’intesa da 50 miliardi di dollari
Dopo l’arrivo del presidente ucraino, l’inizio del G7 è stato contrassegnato immediatamente dalle discussioni sui pacchetti di finanziamenti miliardari per Kiev, con una cifra stimata di 50 miliardi di dollari all’anno. Nella stessa giornata di oggi, è previsto un bilaterale tra Zelensky e Biden, arrivato dagli Stati Uniti nella giornata di ieri.
I fondi che l’Europa e gli Usa invierebbero all’Ucraina derivano dalla confisca di beni russi, principalmente congelati nell’Unione Europea. Secondo fonti non ufficiali, questi beni, valutati complessivamente in 300 miliardi di dollari, generano interessi tra i tre e i cinque miliardi di dollari annui, che potrebbero essere utilizzati per finanziare prestiti a favore dell’Ucraina.
Durante il vertice di oggi, Zelensky terrà un incontro bilaterale con il presidente americano sopratutto per discutere ulteriormente dei finanziamenti e delle strategie future. Il focus principale dall’inizio del G7 è stato l’utilizzo degli interessi generati dai beni russi congelati per evitare di gravare ulteriormente sulle economie nazionali degli Stati membri del G7. Un altro monito dei grandi 7 è stato indirizzato anche a Pechino, in quanto grande potenza finanziatrice della Russia nel campo militare e tecnologico.
Un piano per evitare stalli politici
L’adozione di questo piano mira a prevenire eventuali blocchi politici, come quelli già riscontrati al Congresso degli Stati Uniti, dove i repubblicani hanno rallentato l’approvazione degli aiuti a Kiev. Anche in Europa, le discussioni si sono scontrate con leggere resistenze interne, in particolare da parte del primo ministro ungherese Viktor Orbán.
Rispetto all’inizio del G7 e del primissimo tema affrontato, il presidente ungherese ha dato però carta bianca, dichiarando che non opporrà particolare resistenza ma, allo stesso tempo, non parteciperà in nessun modo al finanziamento. In ogni caso, il prestito garantito dagli interessi dei beni congelati rappresenta una soluzione innovativa e politicamente astuta.
L’inizio del G7 è stato presieduto dalla premier italiana Giorgia Meloni. L’ascesa delle forze di estrema destra in Europa avanza sempre di più e così anche Meloni ha sostenuto fermamente l’aiuto all’Ucraina e la natura della sua politica guerrafondaia. La sua leadership potrebbe influenzare la stabilità del piano di finanziamenti, garantendo un sostegno continuo a Kiev.
Sempre per quanto riguarda il piano di aiuti economici a Kiev, ci sono state anche le cerimonie per i due anni dall’inizio della guerra in Ucraina, svolte in varie città europee, con manifestazioni a Berlino, Pamplona e Parigi. A Kyiv, i dirigenti occidentali hanno discusso di guerra e forniture militari, evidenziando il continuo supporto internazionale all’Ucraina. Anche l’Unione Europea, attraverso la voce della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha ribadito l’impegno dell’UE verso l’Ucraina, annunciando l’apertura di un ufficio di difesa a Kyiv e la divulgazione della nuova strategia di sicurezza europea. Questo piano include, oltre ai finanziamenti significativi per l’assistenza militare, anche l’addestramento delle forze ucraine.
Gli altri temi all’inizio del G7 in Puglia: tra aborto, mafia e Palestina
Al G7 sono stati affrontati anche altri temi, che hanno suscitato molte polemiche e riflessioni. Al vertice sarà presente per l’intera giornata di oggi anche l’emittente americana Cnn, che ha aperto questo primo incontro con la violenza di stampo mafioso e, in particolare, l’aumento di questa sopratutto nella regione Puglia, ad opera della Sacra Corona Unita.
La reazione del governo non è stata però positiva ma ha, al contrario, portato ad accuse nei confronti della firma americana in quanto responsabile di stigmatizzazioni e pregiudizi nei confronti del Sud Italia. Il ministro Crosetto ha accusato la Cnn di essere colpevole di “diffamazione internazionale”.
L’altra grande polemica è quella nei confronti del diritto all’aborto. Apparentemente, il governo italiano ha limitato la descrizione della tutela all’aborto in un documento dell’ultimo G7 – quello tenutosi a Hiroshima – da Canada e Francia. I due paesi avevano chiesto di sottolineare di più, rafforzando così il significato e l’importanza, il diritto di abortire. Il governo ha smentito questa notizia, mantenendo però il solito velo di mistero.
Un altro argomento che è stato e sarà ulteriormente affrontato è quello della guerra in Palestina. Vista ancora come tale, e non come una reale occupazione, l’Italia ha sottolineato, dall’inizio del G7, la propria solidarietà a Israele e la volontà di proseguire per la soluzione a due Stati. Proprio per questo, si è unita fortemente alla risoluzione dell’ONU sul cessate il fuoco, chiedendo ad Hamas di accettare la proposta.
L’inizio del G7 e l’importanza del vertice
L’inizio del G7 a Borgo Egnazia ha evidenziato la determinazione dei principali leader occidentali a sostenere l’Ucraina, nonostante le sfide politiche e le incertezze future. Il piano di finanziamenti basato sui beni russi congelati rappresenta un passo tanto cruciale quanto devastante verso il sostegno economico e militare di Kiev. Si rafforza così, con questo vertice, la solidarietà internazionale di stampo occidentale e l’assenza di ogni intenzione di portare pace e fermare lo scontro armato.