Influenza aviaria sugli animali domestici negli Stati Uniti

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Negli Stati Uniti cresce l’allarme per l’impatto potenziale dell’influenza aviaria sugli animali domestici, un fenomeno che sta suscitando ampie preoccupazioni tra i proprietari di cani e gatti. La stretta relazione tra esseri umani e animali da compagnia, infatti, amplifica l’urgenza di affrontare la questione in modo tempestivo ed efficace, sia dal punto di vista della salute pubblica che della sicurezza alimentare.

La Food and Drug Administration (FDA), consapevole della gravità della situazione, ha emesso raccomandazioni specifiche ai produttori di alimenti per animali. L’obiettivo principale è l’aggiornamento dei piani di sicurezza alimentare, con l’introduzione di controlli mirati al virus dell’influenza aviaria H5N1. Questo virus, ormai classificato come un “pericolo noto o ragionevolmente prevedibile”, rappresenta una minaccia sia per gli animali domestici che per i loro proprietari.

Cibo contaminato e rischi per gli animali

L’origine della preoccupazione risiede nella possibilità che alimenti per animali prodotti con materie prime crude o non pastorizzate derivanti da pollame o bovini possano essere contaminati dal virus. A dicembre, alcuni lotti di cibo per gatti sono stati ritirati dal mercato dopo che casi di infezione da H5N1 hanno provocato la morte di diversi felini. Questo episodio ha mostrato la vulnerabilità degli animali domestici a un virus tradizionalmente associato agli uccelli selvatici e da allevamento.

La trasmissione dell’H5N1 agli animali domestici avviene prevalentemente attraverso il consumo di cibo infetto o il contatto con materiali contaminati. I sintomi osservati nei felini colpiti includono febbre, letargia, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, la morte. Sebbene i cani siano considerati meno suscettibili, anche per loro il rischio non è da sottovalutare, soprattutto se esposti a fonti di contaminazione diretta.

Il ruolo della FDA nella prevenzione

L’intervento della FDA si inserisce in un contesto di crescente consapevolezza sui rischi zoonotici, ossia le malattie che possono essere trasmesse tra animali e uomini. L’agenzia ha chiesto ai produttori di adottare misure rigorose per garantire che gli ingredienti di origine animale siano trattati adeguatamente per eliminare il virus. Tra le procedure raccomandate vi sono la pastorizzazione, la cottura e altre forme di trattamento termico.



L’aggiornamento dei piani di sicurezza alimentare deve includere anche una valutazione del rischio specifico per ogni fase della produzione, dal trasporto delle materie prime fino al confezionamento del prodotto finale. In questo modo, si punta a minimizzare la possibilità che alimenti contaminati raggiungano il mercato e mettano in pericolo gli animali domestici.

Un problema di sanità pubblica

Oltre agli aspetti legati alla sicurezza alimentare, il problema ha risvolti significativi per la sanità pubblica. Gli animali domestici, essendo spesso a stretto contatto con i loro proprietari, possono rappresentare un vettore di trasmissione del virus agli esseri umani. Anche se i casi documentati di trasmissione diretta da animali domestici a persone sono rari, il potenziale esiste, soprattutto in un contesto di alta circolazione del virus.

Gli esperti sottolineano l’importanza di adottare misure preventive anche a livello individuale. Tra queste, evitare di somministrare cibi crudi o poco cotti agli animali, mantenere puliti gli spazi in cui vivono e lavare accuratamente le mani dopo il contatto con loro. Questi accorgimenti possono ridurre il rischio di esposizione al virus, sia per gli animali che per le persone.

L’impatto economico e sociale

La diffusione dell’influenza aviaria sta avendo ripercussioni anche sul piano economico. L’industria degli alimenti per animali, che negli Stati Uniti rappresenta un mercato multimiliardario, è chiamata a fronteggiare costi aggiuntivi per adeguarsi alle nuove normative. Questo potrebbe tradursi in un aumento dei prezzi al consumo, con un impatto diretto sui proprietari di animali domestici.

Dal punto di vista sociale, l’allarme influenza aviaria ha generato preoccupazioni diffuse tra le famiglie che considerano i propri animali parte integrante del nucleo familiare. La paura di perdere un compagno a quattro zampe a causa di una malattia potenzialmente evitabile ha spinto molti a rivedere le abitudini alimentari e igieniche degli animali. Educare i proprietari di animali domestici sui rischi associati all’influenza aviaria e sulle misure preventive da adottare può fare la differenza nel ridurre l’impatto della malattia.

Patricia Iori

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