Infiltrazioni mafiose in Liguria: scontro Bucci-Orlando

Infiltrazioni mafiose in Liguria

In vista delle regionali, la questione delle infiltrazioni mafiose in Liguria è diventata un punto focale di scontro tra i candidati. Al centro delle polemiche vi è Marco Bucci, sindaco di Genova e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, che ha suscitato forti reazioni dopo un’intervista rilasciata a Repubblica. Bucci ha criticato il suo avversario politico, Andrea Orlando, per aver sottolineato il problema delle infiltrazioni della criminalità organizzata in Liguria. Le parole del sindaco di Genova hanno acceso il dibattito, provocando l’indignazione del Partito Democratico e dei suoi rappresentanti.

Le dichiarazioni di Marco Bucci e l’attacco a Orlando

Nel corso dell’intervista, Bucci ha criticato aspramente Andrea Orlando, esponente del Partito Democratico e suo principale avversario nella corsa alla presidenza regionale, per le dichiarazioni riguardanti la presenza della mafia in Liguria. “Quando dice che in Liguria c’è la mafia, stia attento, ci dica dov’è, denunci: se no chieda scusa ai liguri che lavorano“, ha affermato il sindaco, accusando Orlando di generalizzare e di lanciare accuse senza fornire prove concrete. Bucci ha sottolineato che, se Orlando ritiene reale la presenza mafiosa, deve dimostrarlo, altrimenti è disonesto.

Quando il giornalista gli ha fatto notare che il tema delle infiltrazioni mafiose in Liguria è da anni al centro delle inchieste giudiziarie, Bucci ha replicato con fermezza: “Non me ne frega niente, se lo dice lo deve dimostrare, se no vuol dire è disonesto“. Il sindaco ha aggiunto che le indagini in corso riguardano singole persone e non l’intera comunità ligure, ridimensionando l’impatto delle vicende e distanziandosi dalle accuse di un coinvolgimento generalizzato della Regione.

La reazione del PD: accuse di minimizzare il problema mafioso

Le parole di Bucci non sono passate inosservate e hanno immediatamente scatenato la reazione del Partito Democratico. In particolare, Luca Garibaldi, capogruppo del PD in Regione Liguria, ha espresso dure critiche in una nota, definendo le dichiarazioni del sindaco di Genova “inquietanti”. Secondo Garibaldi, il fatto che Bucci affermi di non essere interessato alle infiltrazioni mafiose dimostra un atteggiamento pericoloso e omissivo.



È inquietante che il sindaco di Genova e candidato del centrodestra dichiari che a lui delle infiltrazioni mafiose e della mafia ‘non frega nulla’“, ha commentato Garibaldi, sottolineando che questo atteggiamento rappresenta un tentativo di minimizzare un problema reale. Secondo il capogruppo PD, il silenzio di Bucci sulla questione riflette un atteggiamento di negazione che potrebbe favorire ulteriormente la diffusione delle infiltrazioni criminali.

Garibaldi ha poi ricordato un episodio chiave dell’inchiesta che coinvolge la Regione, affermando che Bucci era presente a un incontro in cui il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, avrebbe discusso di pacchetti di voti con soggetti in odore di mafia. Il capogruppo del PD ha accusato Bucci di non aver preso posizione su questo episodio, insinuando che il suo silenzio possa essere interpretato come un segnale di complicità o quantomeno di indifferenza.

Mafia e opere pubbliche: il caso dello scolmatore del Bisagno

L’attacco di Garibaldi non si è limitato alla questione mafiosa, ma ha toccato anche il tema delle opere pubbliche, in particolare lo scolmatore del torrente Bisagno, una grande opera di messa in sicurezza idraulica fondamentale per la città di Genova. Garibaldi ha sottolineato i ritardi nella realizzazione dell’opera, accusando Bucci di ignorare il problema. “Bucci non sa nulla dei ritardi dello scolmatore del Bisagno“, ha affermato il capogruppo, insinuando che il sindaco sia disinteressato alla messa in sicurezza del territorio.

Secondo Garibaldi, i ritardi nell’opera sono dovuti anche a cause legate a interdittive antimafia, che hanno bloccato più volte i cantieri. Il capogruppo ha evidenziato come Bucci, che ha affermato di “non vedere” le infiltrazioni mafiose, non si sia neppure accorto di come queste stiano rallentando opere cruciali per la città che egli stesso amministra.

La difesa di Bucci: un modello di controllo efficace

Nonostante le critiche, Bucci ha difeso il proprio operato, evidenziando che l’amministrazione comunale ha messo in atto protocolli efficaci per prevenire le infiltrazioni mafiose nei cantieri delle grandi opere, come il ponte Morandi, la nuova diga e il tunnel di Genova. Secondo il sindaco, il sistema di controllo attuato durante la sua amministrazione è addirittura superiore a quanto previsto dal codice degli appalti. Bucci ha sottolineato che le accuse di Orlando e dei suoi sostenitori sono un’offesa ai lavoratori liguri e ha ribadito che il suo obiettivo è garantire che la mafia non operi sul territorio.

Il sindaco ha inoltre attaccato Orlando su un piano personale, criticandolo per aver puntato il dito contro le cene elettorali di Toti, ma organizzando a sua volta eventi simili a Milano. Bucci ha ironizzato sulle accuse, insinuando che Orlando consideri i liguri incapaci di pagare una cena e lanciando così un ulteriore attacco alla credibilità del suo avversario.

Il tema della legalità al centro del dibattito elettorale

Con l’avvicinarsi delle elezioni regionali, il tema della legalità e delle infiltrazioni mafiose in Liguria è destinato a rimanere al centro del dibattito politico. Da una parte, Bucci cerca di minimizzare il problema, concentrandosi sulle opere pubbliche e sul controllo dei cantieri, dall’altra, Orlando e il PD insistono sull’importanza di riconoscere il fenomeno mafioso e di affrontarlo con determinazione.

Le polemiche emerse dall’intervista di Bucci riflettono un contrasto più ampio tra le due visioni politiche. Il centrodestra, rappresentato dal sindaco di Genova, punta sulla crescita economica e sulle grandi opere, mentre il centrosinistra, incarnato da Orlando, mette l’accento sulla necessità di contrastare la criminalità organizzata e di rafforzare la legalità.

Vincenzo Ciervo

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