La pulita curiosità dei bambini e delle bambine e la saggezza delle persone anziane; l’irrefrenabilità dei primi e delle prime e la tranquillità delle seconde; la voglia di imparare e di scoprire e di provare che caratterizzano l’infanzia e la capacità di trasmettere, di guidare e di consigliare della vecchiaia.
Infanzia e vecchiaia, insieme.
Perché la Vita è importante da sempre e per sempre. Non esiste un periodo, un’età in cui lo è di meno né esiste un momento che segna la fine di scoperte ed obiettivi. Bisogna solo farlo sapere ai bambini e alle bambine e allo stesso modo, bisogna ricordarlo alle persone anziane. Un modo efficacissimo, bello e sorprendente per far questo, arriva da Seattle in cui una scuola materna (con bambini e bambine dai sei mesi ai cinque anni) è stata introdotta all’interno di una casa di cura per persone anziane (loro sono quattrocento).
Bambini e bambine incontrano le persone anziane trascorrendoci del tempo e svolgendo insieme delle attività che vanno dal disegno al gioco, dal racconto/ascolto di storie al ballo… tutto acquista un doppio significato perché la condivisione avviene da e con due prospettive diverse tra loro che si incontrano e si completano.
Un incontro, uno scambio ricco, sotto tutti i punti di vista, anzi, di vita! Le persone anziane sono incoraggiate dall’intraprendenza delle persone piccole; queste ultime imparano dalle prime cose che nessun libro contiene; le persone anziane ricoprono se stesse raccontandosi ai bambini e alle bambine; loro intanto percepiscono ed apprezzano la diversità che rende ognuno importante; le persone anziane godono delle gioia e della leggerezza delle persone piccole; queste ultime si fanno sostegno, fisico ed emotivo, delle prime.
Infanzia e Vecchiaia, quindi, collaborano per una qualità della vita che non ha tempo, che non ha età. Perchè ogni momento, ogni periodo è quello giusto per essere felici e per puntare in alto o almeno verso qualcosa: le persone anziane insegnano questo ai bambini e alle bambine e facendolo, lo ricordano a se stesse. E poi, nessuno metterebbe mai in dubbio le “proprietà terapeutiche” del contatto, della vicinanza, con i piccoli e le piccole!
Qualcuno ha detto che “solo chi ha sempre dinanzi il sorriso di un bambino, può diventare un artista”: e solo chi ha sempre dinanzi il sorriso di un bambino, aggiungo, può diventare una persona anziana in modo sereno. Perché la Vecchiaia si porta dietro le difficoltà e le tristezze e le consapevolezze sconosciute all’Infanzia: e saper vivere, invecchiare in maniera fiduciosa, non è semplice. I bambini e le bambine, però, possono ricordare che questo è possibile. E se lo dicono loro…
Deborah Biasco