Come l’UE compromette la democrazia serba per seguire i suoi interessi

Un approfondimento a riguardo

L'indulgenza dell'UE.

L’indulgenza dell’UE verso le politiche serbe

La situazione

Negli ultimi anni, la Serbia ha affrontato un significativo aumento della corruzione e un deterioramento delle istituzioni democratiche sotto la guida del presidente Aleksandar Vučić. Nonostante queste problematiche, l’Unione Europea ha mantenuto una posizione relativamente permissiva nei confronti del governo serbo, una situazione che solleva interrogativi sull’indulgenza dell’UE.

Corruzione e autoritarismo in Serbia

Negli ultimi anni, come anticipato, la Serbia ha visto un significativo deterioramento delle sue istituzioni democratiche e un aumento della corruzione, fenomeni che si intrecciano in un contesto politico sempre più autoritario. Sotto la guida di Aleksandar Vučić, il governo serbo ha consolidato il suo potere, limitando le libertà civili e reprimendo il dissenso. Secondo Freedom House, la Serbia si può considerare un regime ibrido, dove le elezioni si svolgono, ma non garantiscono un reale pluralismo politico.

La corruzione è divenuta un problema sistemico, con il governo che spesso ignora le denunce di pratiche illecite. Un’indagine di Transparency International ha evidenziato come i cittadini serbi percepiscano il governo come il principale attore corrotto, contribuendo a una sfiducia generalizzata nelle istituzioni pubbliche. Questa situazione è aggravata dalla mancanza di un’efficace azione da parte delle autorità per combattere la corruzione, creando un circolo vizioso che mina la credibilità dello Stato.

Inoltre, la libertà di stampa in Serbia è in grave pericolo. Secondo il World Press Freedom Index 2024, il paese è sceso dal 54° al 98° posto rispetto al 2017, anno in cui Vučić divenne primo ministro, diventando un ambiente ostile per i giornalisti, dove il governo ha una crescente influenza sui media. I media filogovernativi dominano il panorama informativo, mentre i giornalisti che osano criticare il governo affrontano intimidazioni e violenze. Questo clima di paura ha portato a una disinformazione diffusa e a una manipolazione delle notizie, contribuendo a un’informazione di parte che favorisce la narrazione del governo.

L’indulgenza dell’UE in questo contesto rischia di compromettere ulteriormente la democrazia e i diritti umani nel paese.

L’indulgenza dell’UE e le risorse strategiche della Serbia

Da tempo l’Unione Europea sta mostrando un interesse crescente per le risorse minerarie della Serbia, in particolare per le sue significative riserve di litio nel Jadar Valley. Questo interesse è stato formalizzato attraverso un Memorandum d’Intesa firmato nel luglio 2024, che ha segnato l’inizio di una partnership strategica focalizzata su materie prime sostenibili, catene di valore delle batterie e veicoli elettrici. La Serbia è vista come un attore chiave nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, poiché il litio è essenziale per la produzione di batterie per veicoli elettrici, un settore in rapida espansione in Europa.

In questo contesto, la complicità e l’indulgenza dell’UE sul deterioramento delle istituzioni democratiche serbe sollevano critiche e preoccupazioni. Inoltre, mentre l’Unione Europea cerca di garantire l’accesso a queste risorse strategiche, le autorità serbe affrontano critiche per la mancanza di trasparenza e per le preoccupazioni ambientali legate al progetto di estrazione del litio. Le proteste della popolazione locale contro il progetto di Rio Tinto, che prevede l’estrazione di circa 58.000 tonnellate di litio all’anno, hanno messo in evidenza le tensioni tra sviluppo economico e sostenibilità ambientale. Le preoccupazioni riguardano in particolare il potenziale impatto sull’acqua e sulla qualità dell’aria, così come la gestione dei rifiuti minerari.



Nonostante queste problematiche, l’UE ha continuato a spingere per lo sviluppo del settore minerario serbo, ignorando le violazioni dei diritti umani e le preoccupazioni per la libertà di espressione. Il governo serbo ha mostrato una chiara intenzione di sfruttare queste risorse per rafforzare l’economia locale, anche a costo di sacrificare la trasparenza e il coinvolgimento della società civile. La situazione della Serbia è resa ancora più complessa dalla necessità di bilanciare gli interessi dell’UE e quelli della Cina, che, come l’UE, cerca di investire nel settore minerario.

L’indulgenza dell’UE nei confronti delle relazioni serbe con la Russia

Le relazioni tra Serbia e Russia sono caratterizzate da una complessa interazione di storie culturali, politiche e strategiche, che influenzano le dinamiche geopolitiche della regione. Storicamente, Serbia e Russia condividono legami profondi, radicati nella cultura slava e nella religione ortodossa, che hanno contribuito a creare un’immagine di amicizia tra i due paesi. Tuttavia, questa percezione è stata complicata dalla realtà della politica internazionale degli ultimi anni, in particolare dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022.

Nonostante la Serbia sia formalmente un candidato all’adesione all’Unione Europea, il governo di Aleksandar Vučić ha rifiutato di imporre sanzioni contro Mosca, mantenendo così una posizione ambivalente. Secondo un rapporto del Parlamento Europeo, la Serbia ha visto un calo significativo nella sua aderenza alle posizioni dell’UE, passando dal 64% nel 2021 al 45% nel 2022. Questo comportamento ha suscitato preoccupazioni tra i funzionari europei, poiché la Serbia continua a ricevere funzionari russi sanzionati e a promuovere narrazioni pro-russe nei media nazionali. Nonostante ciò, l’indulgenza dell’UE ha sempre prevalso, guidata dai suoi interessi economici.

Inoltre, la Serbia dipende in gran parte dalle forniture energetiche russe, con Gazprom Neft che detiene una partecipazione di maggioranza nella compagnia petrolifera statale serba, NIS. Per giunta, anche se il commercio con la Russia è diminuito, con la Germania e la Cina che hanno preso il sopravvento come principali partner commerciali, la Russia continua a esercitare un‘influenza diplomatica significativa, specialmente riguardo alla questione del Kosovo, dove Belgrado cerca il supporto di Mosca per contrastare la riconoscenza internazionale dell’indipendenza kosovara, appoggiata dalla maggior parte dell’UE, ma, nonostante ciò, trascurata in favore dei propri interessi.

Conclusioni

L’indulgenza dell’UE nei confronti delle politiche serbe è un tema complesso e controverso. Mentre l’Unione Europea cerca di promuovere la stabilità e il progresso economico nella regione, il suo approccio indulgente nei confronti del governo di Vučić solleva interrogativi sulla sua coerenza e sulla sua integrità. L’UE deve affrontare la sfida di bilanciare gli interessi economici con la necessità di sostenere la democrazia e i diritti umani.

È fondamentale che l’Unione Europea riconsideri la sua strategia nei confronti della Serbia, ponendo maggiore enfasi sul rispetto dei diritti fondamentali e sulla lotta contro la corruzione. Solo attraverso un impegno autentico e coerente sarà possibile garantire un futuro democratico e prospero per la Serbia, evitando così di diventare complice di un regime che minaccia le fondamenta della democrazia e dei diritti umani.

Nicola Scaramuzzi

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