Individuati tre candidati per la carica di commissario per i diritti umani

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Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa (CdE), un organismo dove siedono gli ambasciatori di 46 Paesi, ha individuato tre candidati alla carica di commissario per i diritti umani. I nomi scelti dagli ambasciatori sono quelli della bulgara Melena Kuneva, dell’austriaco Manfred Novak e dell’irlandese Michael O’Flaerty

Il CdE individua i tre candidati

Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa (CdE), in questi giorni, ha individuato tre candidati per coprire la carica di commissario per i diritti umani. I nomi scelti dagli ambasciatori del CdE sono:

Quali, poi, dovranno essere votati dall’assemblea Parlamentare del CdE nelle date 22-26 Gennaio 2024. I tre candidati hanno in comune la stretta vicinanza con la comunità lgbt e sono forti sostenitori del diritto all’aborto. 

L’irlandese Michael O’Flaherty, direttore uscente dell’Agenzia per i diritti fondamentali dell’Ue, è un ex sacerdote cattolico e forte sostenitore dei Principi di Yogyakarta, di cui è stato ispiratore e relatore sin dalla loro teorizzazione nel 2006.

Manfred Nowak è un esperto austriaco dei diritti umani, anche lui grande sostenitore dei principi di Yogykarta. Egli ricopre la carica di segretario generale del Global Campus of Human Rights a Venezia, è professore di diritti umani internazionali e direttore scientifico del Master of Arts di Vienna, ed è anche cofondatore ed ex direttore dell’Istituto Ludwig Boltzmann per i diritti umani ed ex giudice presso la Camera per i diritti umani per la Bosnia ed Erzegovina. Nel 2016 è stato nominato esperto indipendente alla guida dello studio globale delle Nazioni Unite sui bambini privati della libertà.

Meglena Kuneva, è una politica bulgara ed è stata ministra e commissaria europea.

Quali sono i compiti e gli obbiettivi del futuro commissario per i diritti umani?

Gli obbiettivi fondamentali del commissario, come si legge nel sito istituzionale del CdE, sono:

Il compito principale del commissario sarebbe quindi, quello di incoraggiare delle riforme che possano contribuire al miglioramento dei diritti umani soprattutto quelli presenti nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Chi assumerà questo ruolo dovrà collaborare con diverse istituzioni internazionali e nazionali dei vari Paesi.

Attenderemo le elezioni per vedere chi salirà alla carica di commissario per i diritti umani con la speranza che chi verrà eletto sia attivo e intento a voler migliorare i diritti umani, soprattutto nella fase in cui stiamo vivendo dove sembra che siano spariti nel nulla.

Ambra Vanella

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