Tutti i paesi hanno la loro battaglia contro la corruzione. La pandemia di coronavirus, l’emergenza climatica e la crescente minaccia alla sicurezza a livello globale, stanno alimentando un’ondata d’incertezza. Questo di certo non sta facilitando la sfida contro la corruzione. Come stanno affrontando la corruzione nel settore pubblico i vari paesi di tutto il mondo? Lo descrive l’Indice di percezione della corruzione 2022 di Transparency International.
L’Indice di percezione della corruzione (Cpi) del 2022 mette in evidenza che la maggior parte dei paesi non riesce a contrastare la corruzione. Su una scala da 0 a 100, dove il punteggio 100 rappresenta l’assenza totale di corruzione, la media globale rimane ferma da oltre un decennio a soli 43 punti. Più di due terzi dei paesi ottengono un punteggio inferiore a 50. 26 paesi, invece, sono scesi ai punteggi più bassi di sempre, dai 24 punti in giù.
La corruzione è la causa e il risultato di una pace globale che si sta deteriorando da oltre 10 anni
La corruzione è la minaccia principale per la pace e la sicurezza. Da un lato, compromette la capacità dei leader di promuovere la pace a dovere, abbassa la fiducia del pubblico, innesca divisioni sociali o rafforza quelle già esistenti e consente alle élite di esercitare un’influenza illegittima. Dall’altro lato, la presenza di conflitti apre la strada alla corruzione e mina gli sforzi dei governi per fermarla, aumenta l’instabilità politica e si indebolisce l’equilibrio tra gli organi dello stato. La maggior parte dei paesi in fondo al Cpi, infatti, sta attualmente vivendo un conflitto armato o sociale.
I paesi con istituzioni forti, democrazie funzionanti ed economie consolidate sono classificati in cima all’Indice. Danimarca, Finlandia, Nuova Zelanda, Norvegia, Singapore, Svezia, Svizzera, Paesi Bassi, Germania ed Irlanda, registrano il punteggio più alto e sono i primi 10 dell’Indice di percezione della corruzione. Tuttavia per avere un quadro completo del fenomeno bisogna analizzare i paesi che si trovano al di sotto di queste posizioni.
L’indice di percezione della corruzione in Medio Oriente e Nord Africa evidenzia che questa produce conflitti
In Medio Oriente e Nord Africa il punteggio medio è diminuito a 38 punti su 100 nel 2022. Nei paesi di queste due regioni è molto più evidente l’interconnessione del conflitto, della corruzione e della sicurezza rispetto alle altre parti del mondo.
In Libia, disuguaglianze, povertà e corruzione avevano innescato le proteste della primavera araba. Negli anni seguenti alla caduta del regime di Gheddafi, i leader non sono riusciti a stabilire uno stato democratico e la guerra civile ha devastato il paese. Le élite e i funzionari pubblici corrotti lottano per arricchirsi invece di servire correttamente la popolazione libica.
Il Qatar, si è trovato al centro della discussione suscitando forti critiche per la presunta corruzione nel processo di assegnazione della Coppa del Mondo al paese. Transparency International parla del limitato accesso pubblico ad informazioni rilevanti sugli appalti statali e sul bilancio del governo.
Dal 2019, il Libano è al collasso. La crisi economica, politica e sociale è fuori controllo a causa di spese eccessive e corruzione. Disoccupazione e povertà hanno raggiunto livelli storici: 4 libanesi su 5 vivono nella povertà. Una legge anticorruzione del 2020 ha permesso di compiere passi importanti per correggere alcuni problemi ma la ripresa è molto lenta per mancanza di altre riforme fondamentali.
In Iran, la crisi economica, l’impatto delle sanzioni internazionali e le lamentele causate dalla corruzione si sono trasformate in protesta a seguito della morte di Mahsa Amini, il 16 settembre. La violenta risposta del regime alle manifestazioni ha provocato oltre 450 vittime civili e almeno 17 persone sono state condannate a morte.
Europa orientale e Asia centrale: nonostante i miglioramenti la lotta contro la corruzione deve ancora continuare
Il punteggio medio di Europa orientale e Asia centrale è di 35 rispetto alla media globale di 43.
La corruzione ad alto livello, è strettamente legata all’instabilità politica, all’indebolimento delle istituzioni e, nei casi più estremi, a conflitti violenti.
L’Ucraina, nonostante la guerra contro la Russia in corso, continua a lottare contro la corruzione. Affrontare i potenti interessi privati e sradicare questo fenomeno è considerato un passo fondamentale che rafforzerà il paese per ricostruire la sua economia e la sua democrazia. Infatti, nel giugno 2022, il parlamento ucraino ha adottato una strategia nazionale anticorruzione. Un recente scandalo, però, ha coinvolto alcuni ministri ed ufficiali di alto livello e sta minando gli sforzi di ricostruzione e di recupero del paese.
Asia-pacifico: la corruzione delimita le libertà
Mentre i reati di piccola corruzione sono regolarmente puniti, mancano gravemente meccanismi indipendenti per rilevare e prevenire la corruzione sistemica.
In Myanmar la giunta militare rimane saldamente al potere a 2 anni dal golpe. La giunta sta monitorando attentamente non solo gli attivisti e i dissidenti ma anche i cittadini censurando le informazioni rilasciate al pubblico.
L’Indice di percezione della corruzione in Europa occidentale e Ue
Con un punteggio medio di 66 su 100, l’Europa occidentale e l’Unione europea sono ancora una volta le regioni con il punteggio più alto nell’Indice. La maggior parte dei paesi però non fa progressi ulteriori.
La Bulgaria è uno dei paesi con i risultati più bassi della regione. Il paese si sta preparando alle elezioni, per la quinta volta in 2 anni. La recente modifica sulla legge elettorale sta mettendo in discussione la possibilità di effettuare elezioni libere ed eque. Inoltre la divisione dei poteri e la debolezza del sistema giudiziario pone la Bulgaria come una nazione da tenere sotto controllo. La mancanza di un governo solido compromette anche la gestione corretta dei fondi aumentando il rischio di corruzione.
Africa subsahariana: la corruzione minaccia democrazia, sicurezza e sviluppo
Il Sud Sudan sta soffrendo per via delle conseguenze economiche della pandemia. Le piogge record, per il quarto anno consecutivo, inoltre, hanno lasciato i due terzi del paese inondati. A queste crisi, si aggiunge anche la corruzione che ha un effetto significativo sull’insicurezza alimentare.
Il denaro destinato a cibo, carburante e medicine sarebbe stato rubato in un massiccio schema di frode attraverso una rete di politici corrotti, alcuni dei quali con legami con la famiglia del presidente.
La Somalia è tornata ad essere ultima nella classifica. Il paese colpito da violenza e instabilità è stato lasciato senza mezzi per combattere contro la corruzione. Il neo presidente Hassan Sheikh Mohamud ha sciolto due organi chiave che si occupavano di limitare questa problematica con un decreto. Mohamud, già presidente dal 2012 al 2017, era sotto accusa proprio per corruzione.
Le Americhe: manca una lotta decisa
La tendenza alla corruzione è diversa nelle Americhe. Il Cpi rivela il ruolo di istituzioni pubbliche deboli e irresponsabili sullo sviluppo di reti criminali organizzate, corruzione ed insicurezza.
Il Perù soffre di violenza e instabilità politica alimentata dalla corruzione. Nel paese sono cambiati 6 governi in 6 anni. Le proteste sono scoppiate a seguito dell’arresto con l’accusa di tentato golpe dell’ex presidente Pedro Castillo. Dal 7 dicembre sono morte almeno 48 persone.
Il Brasile sarà un paese da tenere d’occhio nei prossimi mesi. L’amministrazione di Jair Bolsonaro ha lasciato una situazione disastrosa dal punto di vista ambientale e dei diritti delle popolazioni indigene, delle donne e della comunità LGBTQ+.
Il suo governo ha creato il più grande schema di corruzione istituzionalizzata mai conosciuto in Brasile, noto come “bilancio segreto”. Attraverso questo schema, miliardi di Reais sono stati stanziati per favorire alleati politici, con gravi ripercussioni sulle politiche sanitarie, educative e infrastrutturali.
Le sfide per Lula, l’attuale presidente del paese, non finiscono qui. L’assalto agli edifici del congresso nazionale, della presidenza e della corte suprema dell’8 gennaio 2023 rappresentano un altro problema su cui andare ad intervenire in maniera decisa. L’attuale amministrazione dovrebbe trovare il modo di affrontare gli attuali ostacoli alla lotta alla corruzione radicati negli anni passati.
Questa analisi dimostra che il problema della corruzione è trasversale per molti paesi in tutto il mondo e che c’è ancora tanto da fare per riuscire ad eliminare o comunque ridurre questo preoccupante fenomeno.