India, protesta delle donne: catena umana per l’uguaglianza di genere

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India, le donne chiedono l’applicazione della storica sentenza della Corte Suprema. E due di loro riescono ad entrare nel tempio in cui da secoli è vietato l’accesso alle persone di sesso femminile.

In India il 2019 si apre con una lunga catena umana di 620 chilometri. La catena formata da almeno 3 milioni di donne, nello stato indiano di Kerala , è una catena umana di rivendicazioni, di diritti e di uguaglianza. A protestare sono le donne contro la disuguaglianza di genere e per affermare il proprio diritto alla preghiera.

Il tempio indù di Sabarimala

Al centro della manifestazione la richiesta di far valere la sentenza storica che ha cancellato il divieto di accesso delle donne al tempio indù Sabarimala. Infatti, lo scorso settembre, la Corte Suprema aveva dichiarato l’illegalità del bando che per anni ha impedito alle donne “mestruate”, ovvero le donne fra i 10 e 50 anni, di accedere al tempio perché considerate impure.  Nonostante la sentenza, i più integralisti hanno continuato ad impedire l’accesso alle donne.  Il Bjp, il partito popolare indiano, che si fa portavoce di un programma nazionalista indù, aveva definito la sentenza della Corte “un attacco ai valori tradizionali indù “.

La solidarietà

Alla catena umana hanno partecipato anche studenti e statali, a cui scuole ed università hanno concesso di assentarsi. L’agenzia Trust of India riferisce che la manifestazione è stata organizzata anche con l’appoggio del governo di sinistra locale del Kerala.  Le donne hanno raccolto solidarietà da molti simpatizzanti in tutto il Paese: a Mumbai circa 1.500 donne hanno creato un muro simile. Mentre nello stesso Kerala, migliaia di uomini hanno affiancato una seconda catena al muro creato dalle donne.

Delle “impure” nel tempio

Già lo scorso ottobre due donne avevano tentato di accedere al tempio senza successo: nonostante la protezione di oltre cento poliziotti le donne furono fermate dagli integralisti. Mentre questa mattina, come riporta la BBC,   Bindu Ammini, di anni 40, e Kanaka Durga, di 39 anni, sono riuscite ad entrare nel luogo sacro.  A seguito i custodi del tempio hanno deciso di chiuderlo per un’ora per “eseguire i rituali di purificazione”.  L’ingresso delle due donne ha scatenato diverse proteste, sedate dalla polizia anche attraverso l’uso di lacrimogeni. Mentre Pinarayi Visayan, primo ministro del Kerala, e sostenitore della sentenza della Corte, ha affermato come l’ingresso delle due donne nel tempio sia stato un evento storico.

 Francesca Peracchio
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