India al collasso, il Covid-19 sta decimando la popolazione. Il Paese ha superato il Brasile contando il più alto numero di morti finora: 2.767 in un giorno. Le vittime totali sono 192.311. Ad impressionare è la velocità con cui la seconda ondata si sta abbattendo su tutto il Paese. L’incremento dei contagi è avvenuto in sole due settimane, colpendo pesantemente le metropoli come Nuova Delhi e Mumbai. Cliniche e ospedali hanno superato i limiti: il governo ha lanciato un appello d’emergenza, chiedendo ad ogni altra istituzione idonea, di mettere a disposizione posti letto o personale sanitario.
India al collasso: il Paese piange le sue vittime
L’India piange i suoi morti con le lacrime più amare. I numeri elevati non permettono la celebrazione di funerali o sepolture. Ci si arrangia con cremazioni di massa o sepolture improvvisate in fosse comuni. Una situazione resa ancor più drammatica dai numerosi incidenti ospedalieri degli ultimi giorni. Tre giorni fa un incendio è dilagato nel reparto di terapia intensiva in un ospedale a nord di Mumbai, provocando 13 vittime. Si tratta del secondo incendio in un mese. Sempre a Maharashtra, 24 pazienti Covid sono morti per la mancanza di ossigeno nei respiratori. La mancanza di ossigeno negli ospedali ha spinto i medici a lanciare un appello urgente sui social network, chiedendo donazioni per permettere di salvare vite. Il governo è criticato per la gestione della pandemia e per la lentezza della campagna vaccinale, proprio in uno dei Paesi tra i maggiori produttori di vaccini.
La variante indiana e le nuove misure
La variante indiana B1.617 è stata individuata per la prima volta nel mese di ottobre. Si teme che sia la causa della seconda tragica ondata di questi giorni. La rapidità di diffusione e la ferocia della variante sono oggetto di studio della comunità scientifica.
Non si hanno ancora certezze, a parte la maggiore contagiosità della variante indiana, che ha generato due mutazioni: E484Q e L425R. I contagi hanno già attraversato le frontiere sbarcando in Europa. Al momento la variante indiana è stata riscontrata nel 15-20% dei casi in Regno Unito, in Belgio, Germania e Svizzera. In Italia è stata individuata lo scorso 10 marzo a Firenze. Il ministro della salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza nella giornata di ieri per bloccare l’ingresso della variante in Italia. Vietato l’ingresso ai viaggiatori che siano stati in India negli ultimi 14 giorni.
I residenti in Italia possono entrare con tampone all’arrivo ed obbligo di quarantena. La quarantena è obbligatoria anche per chi si trova già nel territorio italiano ma che abbia trascorso un periodo di tempo in India negli ultimi 14 giorni. Le nuove misure sono in vigore fino al 12 maggio.
Elena Marullo