Indagini anti camorra al San Giovanni Bosco di Napoli: 11 arresti

indagini anti camorra al San Giovanni bosco di Napoli, Omnia Nostra

Nelle ultime ore di oggi, dopo le indagini anti camorra, in corso dal 2019, è stata condotta un’importante operazione della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che ha portato all’emissione di 11 misure cautelari nei confronti di esponenti di spicco del clan camorrista dei Contini. Questo clan fa parte della cosiddetta “alleanza di Secondigliano”, una delle organizzazioni criminali più influenti della città. Le forze dell’ordine hanno arrestato otto persone e altre tre sono state poste agli arresti domiciliari, tutte accusate di associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori. Quest’ultima accusa , portata avanti dalle indagini anti camorra all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, si riferisce all’intestazione fittizia di beni o proprietà a terzi per evitare la confisca o per facilitare attività criminali.

Blitz e indagini anti camorra nell’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli

Secondo le indagini anti camorra iniziate già nel 2019, il clan Contini aveva di fatto il totale controllo operativo sull’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Quando si parla di influenza sull’ospedale, si intende che il clan gestiva le funzioni dell’ospedale, sopratutto per quanto riguardava il profitto economico. Inoltre, avvenivano costantemente manipolazioni e lucri su ogni procedura, permettendo deroghe arbitrarie alle regole ospedaliere, sia per visite di pazienti – come le liste d’attesa -, sia per appalti e assunzioni. Inoltre, il clan gestiva il parcheggio e la mensa dell’ospedale, utilizzando queste strutture per mantenere un significativo giro di spaccio di droga all’interno dell’ospedale e un finanziamento economico.

Nella giornata di oggi, dopo cinque anni, i carabinieri della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno confermato 11 misure cautelari nei confronti di alcuni membri del clan Contini: in particolare, otto persone sono state arrestate mentre tre sono attualmente agli arresti domiciliari. L’accusa, dopo le indagini anti camorra, è quella di associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori.

Precedenti e sequestri

Il legame tra il clan Contini e l’ospedale San Giovanni Bosco non è una novità. L’influenza del clan Contini sull’ospedale è stata documentata anche attraverso episodi specifici. Effettivamente, il clan Contini è una delle organizzazioni camorriste più importanti e famose in tutto il napoletano, già dalla fine degli anni ’80. In seguito, altre indagini anti camorra e i successivi arresti hanno confermato, nel 2019, quanto questo clan fosse diramato in tutta la regione. Una maxi-operazione portò all’arresto di 125 persone, evidenziando come la struttura ospedaliera fosse diventata una sorta di sede logistica per l’Alleanza di Secondigliano, composta dai clan Contini, Mallardo e Licciardi.



Secondo l’allora procuratore, Giovanni Melillo, spiegò che il clan controllava ogni aspetto dell’ospedale, dalle assunzioni agli appalti, fino alle relazioni sindacali. Nel 2014 poi, sono state sequestrate le attività di ristorazione dell’ospedale, come la mensa e il bar, poiché ritenute gestite dal clan. Le recenti indagini, iniziate nel dicembre 2021, hanno rivelato che la dirigenza attuale del clan gestiva non solo il parcheggio e la mensa dell’ospedale, ma anche un cospicuo giro di spaccio di droga al suo interno.

I crimini degli indagati 

Le indagini anti camorra hanno riportato tutti i reati e le attività criminali che il clan portava avanti nell’ospedale. Oltre alla gestione di ricoveri e liste d’attesa, controllava anche il commercio di determinati prodotti che venivano usati per compiere omicidi ed esecuzioni. Uno degli indagati, procurava guanti in lattici, nello specifico, e le tute bianche per compiere omicidi e non lasciare alcuna traccia nell’ospedale. Inoltre, venivano usati anche determinati gel per nascondere ulteriormente le tracce.

Dopo le indagini anti camorra, il gip di Napoli ha menzionato anche un episodio del 2023 in cui si denuncia l’utilizzo per fini inadeguati dell’ambulanza. Queste indagini hanno verificato anche il totale coinvolgimento di un ex consigliere municipale che si occupava della gestione economica del clan.

L’importanza per il San Giovanni Bosco di Napoli

L’ordinanza di custodia cautelare dopo le indagini anti camorra sottolinea come la potente organizzazione dell’alleanza di Secondigliano si sia impadronita di interi settori commerciali e imprenditoriali, nonché di alcune strutture pubbliche nevralgiche come gli ospedali. Questo controllo permette al clan di gestire il proprio potere mafioso, utilizzando le strutture non solo per attività criminali, ma anche come ulteriore strumento di gestione del loro potere.

Nonostante le repressioni giudiziarie e delle forze dell’ordine, il clan è riuscito a portare avanti il proprio progetto espansivo iniziato negli anni Novanta, dimostrando un’intelligenza e una lungimiranza criminale notevoli. Questo si declina sopratutto nella gestione della struttura ospedaliera, uno dei servizi più importanti di Napoli nord.

Le misure cautelari e i sequestri effettuati rappresentano un duro colpo per il clan Contini e l’alleanza di Secondigliano, ma resta da vedere se saranno sufficienti a interrompere definitivamente il loro controllo sulle strutture nevralgiche della città di Napoli.

Lucrezia Agliani

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