Indagato Vittorio Sgarbi, l’attenzione pubblica si concentra su una figura che ha fatto della critica d’arte e dell’ambiente culturale il fulcro della sua carriera e dell’impegno politico.
Un vero e proprio terremoto politico si è abbattuto in queste ultime ore sul nome di Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e attualmente Sottosegretario delegato per l’Arte e l’Architettura Contemporanea, tra le altre cariche ricoperte. La Procura di Roma ha infatti annunciato di indagare sul suo conto per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, sollevando un vespaio di questioni legate a operazioni finanziarie e incarichi professionali incompatibili con la sua posizione istituzionale.
Sgarbi dovrebbe al fisco la non trascurabile somma di 715.000 euro. Ma come è giunto a tale situazione? La vicenda ruota attorno a un’asta tenutasi nell’ottobre del 2020, in cui Sgarbi avrebbe partecipato per l’acquisto di un’opera d’arte di Vittorio Zecchin del 1913 intitolata “Il giardino delle Fate”. Nonostante l’opera sia stata battuta all’asta per circa 148.000 euro, a comprarla non sarebbe stato lo stesso Sgarbi, bensì la sua compagna, Sabrina Colle. La Procura sostiene invece che il vero acquirente fosse proprio Sgarbi, portando l’accusa di “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte” in base all’articolo 11 della legge 74 del 2000, che punisce chiunque compia atti fraudolenti idonei a rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva delle imposte.
La questione fiscale è solo la punta dell’iceberg. Emergono ulteriori criticità legate alle attività parallele di Sgarbi, che sembrano essere in netta contraddizione con il suo ruolo di Sottosegretario. Si contano ben 28 eventi programmati dal 2023 a oggi, con compensi che ammontano a 214.000 euro, oltre ad altri cinque eventi in attesa di conferma, che porterebbero il totale dei compensi a 41.000 euro. La legge n. 215/2004, articolo 2, è chiara nell’impedire ai titolari di cariche di governo di esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse alla loro carica, a favore di soggetti pubblici o privati, anche se gratuitamente. Tuttavia, Sgarbi si è difeso sostenendo di avere una lettera dell’Autorità Anticorruzione che giustifica le sue “attività divulgative” e nega qualsiasi incompatibilità tra le sue azioni e il suo ruolo istituzionale.
Ma le ombre si allungano ulteriormente, con diversi episodi controversi che coinvolgono Sgarbi. In particolare, si fa riferimento al presidente della Fondazione Pallavicino Onlus, Domenico Antonio Pallavicino, che ha avuto delle interazioni finanziarie con Sgarbi. In un caso, il 2 gennaio, Sgarbi ha denunciato pubblicamente una situazione critica legata a questa fondazione senza rivelare il suo ruolo di direttore artistico della stessa. Successivamente, Pallavicino ha bonificato a Sgarbi 24.000 euro, di cui 16.000 senza causale e 8.000 con la dicitura “regalia”.
Un altro episodio che desta perplessità riguarda l’artista Barbara Pratesi, selezionata da Sgarbi per far parte della giuria e con le sue opere esposte in un evento. Poco dopo, la pittrice ha effettuato tre bonifici a Sgarbi per un totale di 4.500 euro.
Infine, il tema delle lectio magistralis e delle mostre organizzate da Sgarbi. Per la sua partecipazione a una lectio magistralis su Caravaggio, Sgarbi avrebbe ricevuto una parcella di 200 euro al minuto, pagata da Kronospan di San Vito al Tagliamento, un’azienda specializzata in pannelli di legno. Per una mostra su Andy Warhol a Polesella, sono stati versati 6.100 euro da Marea Srl di Rovigo, un’azienda che opera nel marketing e nelle indagini di mercato.
La reazione del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è stata fortunatamente immediata. Sangiuliano ha dichiarato di essere indignato dal comportamento di Sgarbi e ha segnalato la questione alle autorità competenti, inclusa la premier Giorgia Meloni. Sangiuliano ha sottolineato che cerca di mantenere Sgarbi a debita distanza e di rimediare ai problemi da lui causati, affermando che non può vigilare su tutte le azioni di Sgarbi.
Il futuro politico di Vittorio Sgarbi è ora nelle mani della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che sta valutando la possibilità di ritirare le deleghe al Sottosegretario alla Cultura. Resta da vedere come si svilupperà questa vicenda, ma è chiaro che Sgarbi si trova in una posizione politica estremamente precaria a causa di queste accuse e controversie che lo circondano.