Inclusione scolastica: una sfida tra numeri in crescita e ostacoli ancora da superare

inclusione scolastica sociale

Aumento degli studenti con disabilità

Negli ultimi anni, la sfida dell’inclusione scolastica è diventata sempre più una priorità poiché il numero di alunni con disabilità nelle scuole italiane è cresciuto significativamente. Tra l’anno scolastico 2021/22 e il 2022/23 si è registrato un incremento del 7%, con circa 21.000 studenti in più.

Complessivamente, il totale degli studenti con disabilità si attesta ora intorno ai 340.000, rappresentando circa il 4% della popolazione scolastica: di questi, il 37% dei casi riguarda una disabilità intellettiva, mentre 1 su 10 è una disabilità motoria. Questo aumento riflette sia una maggiore attenzione diagnostica sia un progresso nell’inclusione educativa. Tuttavia, persiste un divario significativo tra i vari gradi di istruzione, con una presenza inferiore nelle scuole dell’infanzia e nelle superiori, dove il tasso si ferma al 3%, rispetto al 5% del ciclo primario e secondario di primo grado.

Le sfide dell’inclusione scolastica reale

Nonostante i numeri in crescita, l’inclusione scolastica effettiva degli alunni con disabilità presenta ancora molte criticità. L’accesso alle attività extra-scolastiche, come gite e laboratori, rimane limitato: oltre il 60% degli studenti con disabilità non partecipa a uscite didattiche con pernottamento, una percentuale che supera il 70% nel Mezzogiorno, esasperando i disagi quotidiani.



Anche nelle brevi uscite giornaliere, il 14,8% degli studenti disabili nel sud Italia non partecipa, rispetto al 6,9% del nord. Questi dati evidenziano come l’esperienza dell’inclusione scolastica di molti studenti con disabilità sia ancora lontana dall’essere paritaria rispetto ai coetanei.

Barriere fisiche e culturali nelle scuole

Un ulteriore ostacolo all’inclusione scolastica è rappresentato dall’accessibilità fisica degli edifici scolastici. Solo il 40% delle scuole italiane è completamente accessibile, dotato di strutture come ascensori, rampe e servoscala.

Esistono differenze territoriali significative: regioni come l’Emilia-Romagna e la provincia autonoma di Trento superano l’80% di scuole con postazioni informatiche adattate, mentre in Valle d’Aosta e Molise si scende sotto il 60%. La disparità non è solo strutturale: molte scuole mancano di organici stabili di insegnanti di sostegno e di un approccio inclusivo, scoraggiando le famiglie dall’iscrivere i propri figli.

Scelte difficili per le famiglie

Come conseguenza di mancata cura per l’inclusione scolastica e sociale, la selezione della scuola superiore rappresenta un ulteriore banco di prova per i genitori. Molti evitano i licei, temendo che i figli possano essere esclusi per difficoltà percepite come insormontabili, mentre altri scelgono istituti tecnici o professionali, dove però spesso gli studenti con disabilità vengono trascurati nelle attività pratiche.

La chiave del successo sta nella preparazione degli insegnanti, che devono essere capaci di personalizzare il percorso educativo per ogni studente.

La didattica come strumento di sensibilizzazione

Alcune scuole stanno sperimentando approcci innovativi per promuovere l’inclusione scolastica e sensibilizzare gli studenti sulle tematiche della disabilità. Progetti interdisciplinari che coinvolgono materie come arte, educazione civica e fisica hanno dimostrato come un approccio esperienziale possa cambiare la percezione dei ragazzi, stimolandoli a comprendere e rispettare le diversità.

Gli studenti sono invitati a immedesimarsi nelle difficoltà dei compagni con disabilità, sviluppando empatia e consapevolezza.

Un percorso ancora lungo

Nonostante i progressi legislativi e l’impegno di molte scuole, l’inclusione scolastica in Italia rimane una sfida complessa. I dati dell’Istat mostrano che il diritto all’istruzione, garantito dalla Costituzione e rafforzato dalla legge 104 del 1992, è stato esteso in termini di iscrizioni, ma non sempre tradotto in opportunità effettive.

È necessario un maggiore impegno per abbattere le barriere fisiche e culturali che ancora limitano l’esperienza scolastica di molti studenti con disabilità. Solo così sarà possibile trasformare la scuola in un ambiente davvero inclusivo, capace di valorizzare ogni individuo e promuovere una società più equa e solidale.

La Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha presentato una nuova norma che punta all’importanza della centralità delle persone disabili nella società. Attraverso la norma 62/2024, non sarà più necessario fare domanda e attraversare i mille iter burocratici per ottenere la disabilità, ma basterà solamente un certificato medico, seguito poi da un ulteriore e unico accertamento da parte dell’ASL e INPS.

Lucrezia Agliani

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