Un mostro si nascondeva tra le mura di un alloggio della periferia Nord di Torino: anche in una giornata come quella di oggi in cui si alza il grido contro la violenza sulle donne, parliamo di abusi sessuali ai danni di una ragazzina che si ritrova incinta a 11 anni.
Arrestato nel torinese un uomo accusato di aver abusato sessualmente della figlia dei vicini di casa, una bambina di soli 11 anni, che gli veniva affidata dai genitori quando dovevano allontanarsi da casa per motivi di lavoro. La piccola si era recata in ospedale nella giornata del 17 Novembre, in compagnia della mamma, per un insolito quanto fastidioso gonfiore al ventre. I medici hanno così potuto riscontrare lo stato gravidico della ragazzina. La bimba di origini nigeriane, secondo la diagnosi medica, sarebbe incinta di 21 settimane.
Le parole della fanciulla tradiscono tutta la sua innocenza: “Ho studiato a scuola che le cellule si uniscono, si fecondano, cambiano. Ma non immaginavo di avere un bambino in pancia”. Una ingenuità ingannata da chi avrebbe dovuto prendersi cura di lei, lei che aveva provato ad allontanare il mostro perché “la disturbava il continuo toccare di quell’uomo”, quell’essere orrendo che la minacciava di fare del male a suo padre e sua madre:“non dire nulla, a nessuno, se no non vedrai più i tuoi genitori”. La bimba nella sua sofferenza taceva e mai avrebbe pensato di essere incinta a 11 anni.
Una famiglia modesta quella della piccola, che tra mille difficoltà cerca di tirare avanti. Il papà è un operaio che deve adeguarsi ai turni della fabbrica presso la quale lavora, la mamma fa le pulizie nei supermercati e spesso deve recarsi al lavoro nelle prime ore del mattino. Per questo la vittima e le sue sorelline di 4, 7 e 13 anni, venivano spesso lasciate in custodia al vicino di casa, che come si evince dalla misura cautelare depositata dal giudice Alessandra Pfiffner,“godeva della fiducia di tutta la famiglia”.
Due genitori ignari che l’orco, presso il quale lasciavano spesso le piccole anche per la notte, svegliava l’undicenne costringendola a rapporti sessuali, senza curarsi delle sue lacrime e delle sue reticenze.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, le violenze si sarebbero protratte per un anno intero, sino alla settimana scorsa, quando la gravidanza della povera piccola ha svelato il suo turpe segreto. L’uomo è adesso rinchiuso in una cella del carcere “Lorusso e Cutugno” e si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Anna Lattanzi