Lo scorso 14 dicembre, c’è stata la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale che da all’INPS tutte le risorse economiche necessarie per gli incentivi per persone disabili per il 2023. Questo finanziamento deve essere investito da parte dei datori di lavoro nei confronti delle persone disabili nell’ambito lavorativo. In particolare modo, si fa riferimento a dei contratti a tempo indeterminato: è questo un dato positivo che accresce il numero di risorse economiche riservate ad una fetta della società che molte volte non viene presa in considerazione.
La novità del decreto interministeriale
L’introduzione delle norme che tutelano il diritto al lavoro per le persone disabili è avvenuta con la legge 68 del 12 marzo 1999, in cui si sono appunto inseriti, per la prima volta, degli incentivi economici per persone disabili in qualità di lavoratori dipendenti. La spesa autorizzata, nel corso degli anni, è stata traslata dalle lire agli euro ma ha sempre fatto riferimento alle politiche lavorative e ai fondi destinati al lavoro delle persone disabili. Come scritto nella legge, “42 milioni di euro a decorrere dall’anno 2008”.
Il nuovo decreto interministeriale, pubblicato lo scorso 14 dicembre, è stato approvato e firmato lo scorso 17 novembre. Il ministro del lavoro e delle politiche sociali ha accordato, con i ministri per la Disabilità e dell’Economia, la cifra totale di più di 77 milioni di euro da attribuire all’Inps. Questa somma di denaro rappresenta quindi il Fondo per il diritto al lavoro anche per le persone disabili e fa riferimento all’intero anno del 2023.
Gli incentivi per persone disabili sono però destinate ad aumentare. Una piccola clausola, come di consueto, è dedicata anche alle sperimentazioni lavorative con persone disabili: in questi casi, si decide di dedicare una soglia di incentivi monetari che si aggira a circa il 3% del Fondo complessivo – che equivarrebbe a circa 2 milioni di euro.
La somma totale di denaro ammonta a 77 milioni di euro, ma è il risultato dei 53,6 milioni che il Ministero del Lavoro ha assegnato all’Inps, più 20 milioni già previsti per legge dal 2016, più gli incentivi per le sperimentazioni lavorative, e infine altri 2 milioni di euro già previsti dal decreto interministeriale del 2019.
Il ruolo dell’INSP negli incentivi per persone disabili
Sempre in seguito della normativa interministeriale, l’Inps è l’istituto statale al quale è stato affidato un controllo trimestrale sulla gestione e l’affidamento delle risorse. Come sostiene un articolo del decreto, l’osservanza dei passaggi e dei movimenti deve essere attentamente monitorata e riferita in maniera dettagliata e precisa ai Ministeri di riferimento.
Il decreto sugli incentivi per persone disabili chiarisce che l’Inps è incaricato di stilare una lista in cui sono chiariti e specificati i dettagli riguardanti le risorse impiegate e quelle disponibili, il numero di assunzioni e le domande di incentivi che sono state richieste per i candidati. Inoltre, si è richiesto di elencare i datori di lavoro che hanno usufruito degli incentivi con una specifica sul tipo di attività e le categorie lavorative per le persone disabili.
L’Inps infatti è la “cancelleria” entro la quale entreranno tutte le domande di incentivi per persone disabili. I vari datori di lavoro, per poter accedere a questo sostegno economico, dovranno richiedere in via telematica all’Istituto la loro somma.
Varie forme di disabilità
Come anche menzionato già nel decreto 68/1999, l’impossibilità lavorativa per le persone disabili può essere quantificata, secondo il sistema burocratico, attraverso le forme percentuali. L’impossibilità lavorativa può essere superiore o inferiore al 79%. A seconda del posizionamento, ordinato in fasce e categorie, al datore di lavoro spettano degli incentivi più o meno alti con riferimento al lavoratore disabile. La percentuale degli incentivi può aggirarsi intorno al 70% quando si tratta di una disabilità molto grave, fino al 30% per i casi più leggeri.
Nella legge si specifica anche che la disabilità non è solamente fisica. C’è quindi un riguardo nei confronti di tutte quelle persone che hanno problematiche intellettive o psichiche ma che sono perfettamente abili fisicamente. Anche in quel caso, ad essi spetta un incentivo pari al 70%, con la durata di sessanta mesi nel caso di assunzione a tempo indeterminato. Anche per queste disabilità, è prevista una classificazione in tipologie: dalla disabilità lieve a quella estrema, dall’affezione dell’area sociale a quella pratica.
Futuri incentivi per persone disabili
Il decreto interministeriale dello scorso novembre è dunque un passo in avanti da parte delle istituzioni nell’ambito della promozione della politiche sociali inclusive. Il Governo ha annunciato che ci sono dei progetti – ancora non effettivamente reali – che incentivino le persone disabili nella società odierna non solo per ciò che riguarda il diritto al lavoro, ma che li aiuti a 360 gradi. È in corso infatti un progetto di stanziamento economico per gli ausili sportivi, per l’eliminazione di barriere architettoniche, e per i progetti assistenziali nelle città e nelle zone rurali.
Dunque è questo un passo importante e un’occasione per il tema della disabilità di essere più al centro dell’attenzione. Anche il carovita è stato al centro dell’attenzione per molti mesi, poiché le prime vittime sono state proprio le persone con disabilità e i loro parenti. Le politiche sociali ed economiche hanno promesso nuove manovre per tutelare le famiglie al cui interno ci sono casi di disabilità. Le spese infatti inciderebbero non poco all’interno di un sistema economico sempre più inflazionato, dagli alimenti al lavoro domestico, causando così danni di estrema povertà per i nuclei familiari più vulnerabili.
Un’inclusione che dovrebbe essere scontata e di base
Tutte queste novità, e tante altre, sono state menzionate nella legge di bilancio del 2023 ma ancora non sono risultate effettive poiché molti di questi progetti sono stati posticipati al 2024. I provvedimenti successivi parlano infatti di sostegni economici alle famiglie con disabilità nella loro quotidiani, nella vita scolastica e nell’area sanitaria. È quindi questo un buono scenario sul quale prefigurarsi l’anno nuovo, ricordando sempre però che queste politiche dovrebbero essere fisse e durature: che sia il lavoro, l’istruzione o la sanità, ci sono dei diritti inalienabili che non possono essere mai minacciati.
Soprattuto quando riguardano dei soggetti più vulnerabili di altri. Sono delle riforme ancora del tutto potenziali, che dipenderanno anche da come l’esecutivo sceglierà di investire i propri fondi; allo stesso tempo però questi incentivi per persone disabili rappresentano un importante passo in avanti per una sensibilizzazione e un vivere comune che siano effettivi e pratici, e non solo verbali e teorici.