Incendi in Amazzonia, per Bolsonaro è colpa di Leonardo di Caprio

Jair Bolsonaro ne ha fatta un’altra delle sue. Invece di prendersi la responsabilità della deforestazione e degli incendi in Amazonia addossa la colpa a Leonardo Di Caprio. Per di più lo fa senza fornire alcuna prova delle sue affermazioni.

Il presidente brasiliano ha utilizzato i social e i media lanciare delle pesanti accuse riguardanti gli incendi in Amazzonia all’arcinoto attore Leonardo Di Caprio. Il quale, tra le altre cose, da anni è impegnato attivamente nella difesa della fauna e della flora mondiale. Riferendosi all’attore, Bolsonaro ha dichiarato: “Questo Leonardo DiCaprio è uno figo, no? Dare soldi perchè l’Amazzonia venga data alle fiamme”.

L’episodio a cui fa riferimento Bolsonaro

Bolsonaro evoca un fatto recente, di pochi giorni fa. Vale a dire la notizia di un operativo della polizia di Parà ha portato all’arresto di 4 volontari della Brigata Alter do Chao. Nonché al sequestro dei documenti dell’ONG Projecto Saude e Alegria (PSA). La Brigata Alter do Chao è il nome di un gruppo di volontari che lavorano in collaborazione con i vigili del fuoco per fronteggiare gli incendi in Amazonia. La PSA invece è un’organizzazione fondata da personale medico che fornisce aiuti e assistenza sanitaria alla popolazione indigena locale da 30 anni.

Incendi in Amazzonia
Incendi in Amazzonia

Per individuare la causa dei numerosi incendi boschivi che si erano verificati nella zona, la polizia aveva dato inizio all’operazione Fogo de Sairé. I sequesti, gli arresti e le perquisizioni delle sedi delle ONG si sono svolti nel corso di queste indagini. Infatti, la polizia ha accusato le ONG di appiccare gli incendi per poi chiedere fondi ad enti internazionale per combatterli. Quindi ha chiesto la detenzione preventiva dei volontari.

Gli attivisti ambientalisti e le comunità indigene hanno protestato contro questa decisione e si sono mobilitati in difesa dei colleghi. In particolare, l’associazione indigena Borari Iwipuragã, ha affermato che l’operazione della polizia è una “strategia di demoralizzazione e criminalizzazione delle ONG e dei movimenti sociali in modo calunnioso”. “L’Alter Brigade ha sempre agito in difesa del nostro territorio, conosciamo la serietà del lavoro e l’onestà dei membri della brigata”, ha aggiunto.

In seguito, i volontari sono stati rilasciati.

Incendi in Amazzonia, le accuse di Bolsonaro

Davanti alle telecamere, Bolsonaro ha lanciato pesanti accuse a Leonardo di Caprio.

“Il popolo delle ONG, cos’hanno fatto? Cos’è più facile? Brucia l’arbusto, scatta una foto, lo riprende. La ONG fa una campagna contro il Brasile, entra in contatto con Leonardo di Caprio e chiede a Leonardo di Caprio di donargli 500 000 dollari. Una parte di questi soldi è andata alle persone che stavano appiccando il fuoco, sbaglio? Leonardo di Caprio sta collaborando con persone che stanno incendiando l’Amazzonia”.

la replica di Leonardo di Caprio

L’attore ha risposto alle accuse del presidente brasiliano Bolsonaro, confutando le sue affermazioni. Infatti, spiega che non ha effettuato donazioni alle organizzazioni “attualmente sotto attacco”, tuttavia specifica che “certamente meritano sostegno”. Ha continuato dicendo che in questo momento storico “è in gioco il futuro di insostituibili ecosistemi” e si è detto “orgoglioso di far parte di gruppi che li proteggono”. Infine, ha lodato il popolo brasiliano che “lavora per salvare il proprio patrimonio naturale e culturale”.

 

Leonardo di Caprio in un evento ambientalista

Queste accuse gratuite da parte di Jair Bolsonaro sembrano l’ennesimo tenativo da parte sua di distrarre l’attanzione e far parlare di sé. In questo caso, utilizzando il nome altisonante di un personaggio noto in tutto il mondo e molto amato, soprattutto dagli ecologisti.Infatti, la dedizione alla causa ambientale di Leonardo Di Caprio è tale che nel 2016, quando per la prima volta ha vinto l’Oscar come migliore attore protagonista per il film The Revenant, ha utilizzato parte del suo discorso di ringraziamento per sensibilizzare i telespettatori e i presenti sul problema dei cambiamenti climatici. Inoltre, ha finanziato di tasca sua un documentario sugli effetti del riscaldamento globale e, tramite la sua fondazione, sostiene associazioni e organizzazioni ambientaliste. Ad agosto di quest’anno, l’attore aveva donato 5 milioni di dollari proprio per salvare l’Amazzonia.  Un personaggio decisamente scomodo per un presidente che per mesi non ha fatto altro che negare che ci fosse un’emergenza incendi in Amazzonia e accelerare la deforestazione.

 

 

 

Betty Mammucari 

 

 

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