Nel golfo del Siam una nave militare è affondata dopo essere stata sorpresa da una forte tempesta. Continuano le ricerche di parte dell’equipaggio: ad ora sono ancora 29 le persone disperse in mare.
La vicenda
Nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 la nave Htmas Sukhotai che si trovava di pattuglia a 32km dal porto thailandese di Bang Shaphan, si è trovata in balia di una tempesta con onde alte fino a 3 metri e forti venti. L’epilogo è stato tragico. La nave della marina militare ha iniziato ad imbarcare acqua, arrivando fino alla sala macchine. Qui, un cortocircuito ha mandando fuori l’intero l’impianto elettrico dell’imbarcazione. Il capitano della Htmas, dopo aver valutato la situazione, ha dato ordine all’equipaggio di abbandonare immediatamente la nave e ha lanciato un SOS. Altre navi della marina non lontane dal luogo sono state allertate e hanno provato a prestare soccorso senza successo alla nave sorella. Non c’è stato niente da fare: la Htmas si è capovolta su un lato alle 23.30 ora locale, per poi affondare per sempre nell’Oceano Pacifico.
I soccorsi
L’equipaggio della Htmas Sukhotai era composto da 105 persone, le autorità locali hanno fatto sapere che 75 persone tra queste sono state tratte in salvo da altre navi della marina. Ma all’appello mancano ancora 29 persone, un uomo è stato ritrovato questa notte in stato cosciente aggrappato ad una boa. Per il momento le autorità hanno confermato di non aver ritrovato nessun senza vita, inoltre, la marina fa sapere che tutti gli uomini dell’equipaggio sono addestrati sulle tecniche di sopravvivenza in mare. Pare, però, che le persone a bordo della nave militare fossero più del solito e che i giubbotti di salvataggio a disposizione non siano stati abbastanza per tutto l’equipaggio.
Intanto continuano senza tregua le ricerche dei dispersi per il secondo giorno di fila, dove, sono impiegate diverse navi ed elicotteri con la speranza di trovare sopravvissuti. Pichai Lorchusakul, vice ammiraglio e comandante del First Naval Area Command ha rassicurato che le ricerche proseguiranno fino a quando tutte le persone disperse saranno trovate e sarà loro premura cercare in ogni modo di trarle in salvo. Inoltre ha aggiunto che:
“il giubbotto di salvataggio, il salvagente e la loro tecnica di galleggiamento ci consentono 48 ore per salvare le loro vite”.
per tale ragione è necessario che oggi ci sia il massimo sforzo nella ricerca, perché entro la giornata le persone disperse vengano ritrovate.
L’inchiesta sul perché la nave militare è affondata
Sulla tragica vicenda avvenuta nelle coste thailandesi è stata aperta un inchiesta per capirne le cause, e secondo quanto riferito dall’ammiraglio Pogkrong Montradpalin :
” non era mai accaduto un disastro simile a una nave della nostra flotta”.
Alcuni esperti navali mettono in dubbio che la sola causa del disastro sia da attribuirsi alla tempesta. Esistono, infatti, una serie di misure per prevenire l’inondazione delle sala macchine in caso di imbarco d’acqua. Per l’esperto di diritto navale e professore all’Australian National University, Davids Letts, l’accaduto è insolito, in quanto:
“La nave è divisa in compartimenti e dovrebbero esserci una serie di porte stagne che iniziano sul ponte superiore, in modo che l’oceano non penetri nella nave stessa.”
ha detto ai microfoni della BBC.
Intanto la priorità va nella ricerca dei 29 marinai ancora dispersi nell’oceano, la ricerca delle cause e responsabilità di tale tragedia verranno appurate in un secondo momento.