In Svezia più preti donne che uomini: è la prima volta

preti donne

Per la prima volta la Chiesa evangelica luterana svedese registra più preti donne che uomini. Sono donne 1.533 ministri religiosi su 3.063.

Il peso delle donne nella chiesa svedese

In Svezia il sacerdozio femminile è ammesso dal 1958 e risale al 1960 la nomina dei primi tre preti donne. Per decenni, però, le donne sono state in netta minoranza rispetto ai pastori uomini.

Negli ultimi anni, però, la presenza delle donne nella chiesa evangelica svedese è aumentata rapidamente. Attualmente, inoltre, il 70% degli studenti dei seminari è rappresentato da donne. La quantità di preti donne nella Chiesa svedese, quindi, sembra destinata a crescere.

Il sacerdozio femminile nella Chiesa cattolica

Nella Chiesa cattolica, invece, il sacerdozio femminile non è mai stato ammesso e non sembra che le cose possano cambiare. Nel 1994, dopo l’approvazione del sacerdozio femminile nella Chiesa Anglicana, Giovanni Paolo II intervenne sulla questione con la lettera Ordinatio Sacerdotalis. Il pontefice affermò che non era assolutamente in potere della Chiesa modificare la tradizione, considerata volontà divina, di ordinare sacerdoti solo gli uomini. Papa Francesco ha recentemente ribadito questa posizione, spiegando che non si tratta di una discriminazione verso le donne, oggi sempre più presenti in Vaticano.



La parità di genere in Svezia

L’aumento di preti donne sembra un traguardo positivo per la Svezia, che incoraggia la parità di genere in tutti i campi. Negli ultimi anni, anche tra gli iscritti all’università ci sono più donne che uomini. Nel 2019, il Paese risultava al primo posto in Europa nell’Indice di parità di genere.

Salari più bassi per preti donne

Eppure, nella Chiesa svedese le donne vengono pagate meno degli uomini. Secondo le statistiche, a parità di mansioni, le donne ricevono 2.200 corone (circa 200 euro) in meno dei corrispettivi maschili. Inoltre, ai posti più alti della gerarchia ecclesiastica arrivano quasi sempre gli uomini.

Anche in questo Paese all’avanguardia, quindi, c’è ancora molta strada da fare per rompere il soffitto di cristallo che ostacola la parità di genere.

Serena Emilia Di Salvatore

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