In ricordo di Gino Strada, si erge un monumento virtuoso alla memoria di un uomo il cui impegno incrollabile e la dedizione senza confini hanno brillato come faro ispiratore lungo il tortuoso cammino verso la pace e l’umanità. La sua eredità continua a risplendere, un faro di speranza che guida le future generazioni verso un mondo più compassionevole e solidale.
Il 13 agosto 2021 segnò la perdita di Gino Strada, il visionario fondatore di Emergency si spense all’età di 73 anni. Nato il 21 aprile 1948 a Sesto San Giovanni con il nome Luigi, Strada si era laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano nel 1978, per poi conseguire una specializzazione in Chirurgia d’Urgenza. Dopo un periodo di studio e specializzazione in chirurgia cardiopolmonare negli Stati Uniti negli anni ’80, nel 1988 si volse alla chirurgia traumatologica e alla cura delle vittime di conflitti bellici.
Tra il 1989 e il 1994, Strada collaborò con il Comitato Internazionale della Croce Rossa in diverse zone di conflitto, tra cui Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Somalia e Bosnia ed Erzegovina. Fu da questa esperienza che nacque Emergency, un’organizzazione umanitaria internazionale fondata da Gino Strada insieme a sua moglie e a un gruppo di colleghi. Dal momento della sua istituzione nel 1994, Emergency si è dedicata alla riabilitazione delle vittime di guerre e mine antiuomo, offrendo assistenza medica gratuita a milioni di pazienti.
Attraverso Emergency, Strada promosse attivamente la costruzione di ospedali e centri di primo soccorso in 18 paesi in tutto il mondo. La sua abilità nel vedere al di là delle situazioni lo caratterizzava costantemente. In qualità di chirurgo, affrontò la realtà brutale della guerra: le vittime civili. Come uomo di pace, trasformò l’atto medico in un gesto di uguaglianza e giustizia, lavorando instancabilmente per i diritti di ogni individuo.
Da qualche parte c’è scritto che “chi salva una vita salva il mondo intero“. Gino Strada rappresentava uno di quegli individui in grado di lenire le ferite, sia fisiche che etiche. Era in grado di prendersi cura del mondo e degli altri, percependoli come aspetti inseparabili. Nonostante esprimesse raramente le sue intenzioni a parole, i suoi atti dimostravano la sua dedizione.
Quante persone Gino Strada ha assistito e curato “a casa loro”? Quante individui ha restituito la loro dignità di esseri umani? Nel suo stesso cognome si insinuava il luogo dove avrebbe incontrato gli ultimi, quelli più bisognosi. Invece di lasciarsi trascinare dal dolore della sua scomparsa, è più appropriato rallegrarsi per l’opportunità di averlo avuto al nostro fianco. L’eredità di Strada continua a vivere, come l’importante esempio che ha lasciato, oggi più rilevante che mai.
Gino Strada si distingueva per il suo pragmatismo: poche parole, ma molta azione. Creò ospedali da campo, promosse programmi educativi nelle scuole e organizzò ambulatori mobili, fra molte altre iniziative. Nel contesto attuale, in cui la politica spesso si confonde con la propaganda, Gino Strada rimane un esempio tangibile di efficacia e concretezza. Il suo patrimonio spirituale abbraccia l’educazione alla pace sul campo e l’impegno concreto nella difesa dei diritti umani per tutti. Gino Strada è stato un simbolo globale della lotta per la pace, e ha dedicato la sua intera vita alla protezione dei più vulnerabili.