Oggi Piazza Santi Apostoli, nel cuore della capitale, è stata scenario di una manifestazione storica che ha visto migliaia di persone sorde scendere in piazza per chiedere al Governo interventi concreti in favore dei diritti, dell’inclusione e dell’accessibilità. Organizzata dall’Ente Nazionale Sordi (ENS), la protesta ha riunito individui provenienti da tutte le regioni d’Italia, uniti dall’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle difficoltà quotidiane che la comunità sorda è costretta a vivere.
La giornata, carica di emozione e determinazione, ha visto l’intervento di numerosi esponenti del mondo associativo, tra cui il presidente dell’ENS, Angelo Raffaele Cagnazzo, che dal palco ha lanciato un appello forte e chiaro: “Noi persone sorde vogliamo essere visibili, ma restiamo ancora invisibili alle istituzioni.” Cagnazzo non ha risparmiato critiche al Governo, accusandolo di non ascoltare le istanze della comunità sorda. “Il vero sordo è il Governo,” ha dichiarato, evidenziando l’urgenza di una risposta immediata e concreta alle problematiche che affliggono questa parte della popolazione.
Un aspetto fondamentale della manifestazione è stato proprio il richiamo a una politica che non si limiti a riconoscere le difficoltà, ma che attui interventi pratici. “Questa piazza è la testimonianza della determinazione della comunità sorda a non rimanere inascoltata,” ha continuato Cagnazzo. “Oggi chiediamo non solo di essere ascoltati, ma di vedere attuati i nostri diritti, come sancito dalla nostra Costituzione.” Tra le richieste avanzate, spicca quella di garantire pari opportunità in tutti i settori della vita quotidiana: dall’accesso al lavoro alla partecipazione alla vita civica, dalla mobilità alla cittadinanza.
Trasporti e Patenti Speciali
Il tema dei trasporti è stato uno dei più dibattuti, in particolare per quanto riguarda l’accesso delle persone sorde alla patente di guida per mezzi pesanti. L’ENS ha chiesto al Ministero dei Trasporti di rivedere le attuali normative, che attualmente limitano la possibilità per le persone sorde di ottenere una patente per conducenti di mezzi pesanti, riservata solo a chi possiede residui uditivi. “In Europa questo è già possibile,” ha spiegato Cagnazzo, suggerendo che la comunità sorda possa sopperire con altre capacità sensoriali, come una maggiore attenzione visiva. L’introduzione di segnali luminosi e altri dispositivi tecnologici potrebbe garantire la sicurezza e permettere alle persone sorde di accedere a queste opportunità professionali.
Lavoro e Collocamento Obbligatorio
Un altro punto cruciale riguarda la disoccupazione nella comunità sorda, che è legata in gran parte alla difficoltà di accesso al mondo del lavoro. L’ENS ha sollecitato un intervento sulla Legge 68/1999, affinché venga istituito un “collocamento obbligatorio” per le persone sorde, analogamente a quanto già previsto per le persone con disabilità. L’Associazione ha sottolineato che l’1% delle assunzioni nel settore pubblico dovrebbe essere riservato a persone sorde, in modo da garantire loro pari opportunità di accesso al lavoro. “I datori di lavoro temono i costi aggiuntivi per l’assunzione di persone sorde, come l’assunzione di interpreti,” ha dichiarato Cagnazzo. “Questo porta a una discriminazione sistematica.”
Cittadinanza e Permessi di Soggiorno
Un altro aspetto importante riguarda i diritti di cittadinanza. Le persone sorde straniere, che intendono acquisire la cittadinanza italiana, si trovano ad affrontare difficoltà nell’affrontare i test di lingua italiana per la cittadinanza o i permessi di soggiorno. Le prove scritte, infatti, non sono adeguate alle loro esigenze linguistiche. L’ENS ha chiesto che questi esami possano essere sostenuti in Lingua dei Segni Italiana (LIS), una richiesta che potrebbe essere implementata facilmente senza la necessità di nuove leggi, ma attraverso modifiche alle disposizioni amministrative esistenti.
Salute e Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)
Infine, la salute è un tema fondamentale per la comunità sorda. L’ENS ha chiesto un aggiornamento del nomenclatore previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che attualmente si basa su tecnologie obsolete. Le richieste in questo settore sono mirate a garantire che le persone sorde possano accedere a dispositivi e strumenti aggiornati, nonché a servizi che permettano loro di comunicare efficacemente con i professionisti sanitari. La standardizzazione delle tecnologie e dei servizi in tutto il territorio nazionale è un altro punto cruciale per garantire equità e accessibilità.
La risposta del Governo
La manifestazione ha posto in evidenza le difficoltà di una comunità che, pur essendo numerosa e attiva, si sente troppo spesso ignorata dalle istituzioni. Nonostante la Legge 104 e la Legge 67/2006, che promuovono l’inclusione delle persone con disabilità, la comunità sorda continua a chiedere misure specifiche per garantire la propria piena integrazione nella società.
Da parte del Governo, non sono ancora arrivate risposte ufficiali, ma le dichiarazioni dei partecipanti hanno chiarito che non intendono arrendersi. “Non vogliamo solo simboli di inclusione, ma azioni concrete,” ha affermato l’Avv. Gino Salvatori, Segretario Nazionale dell’ENS. La speranza è che la manifestazione di oggi sia solo l’inizio di un movimento che possa portare a un cambiamento reale e duraturo.