In guerra con se stessi per restare umani

Succede che nel tentativo di costruire un tavolo sul quale far mangiare la propria famiglia ci si tagli un dito, magari una mano. Succede – cercando di far conoscere la sana competitività ai propri figli durante la partitella del sabato pomeriggio – di finire dal medico e rientrare a casa con qualche bernoccolo o puto di sutura. Il punto è che secondo molte tra le più grandi potenze mondiali può anche capitare di far piovere tonnellate di armi e decine di milioni di dollari nelle mani di chiunque fosse in grado di combattere un certo Assad, finendo così per approvvigionare al Qaeda, al Nusra e molti altri estremisti della Jihad. Dubbiosi? Credo che una chiacchierata con i signori John McCain e Lindsey Graham potrebbe schiarire le idee a tutti noi e magari evitare che qualche povero bambino innocente salti in aria per una guerra che non ha mai voluto ma che probabilmente ha iniziato a comprendere prima di molti occidentali con sembianze scimmiesche e con tipici atteggiamenti schizofrenici.

Ci stiamo trasformando in quello che forze invisibili hanno sempre desiderato per noi, topini impauriti senza alcuna possibilità di basare i propri atteggiamenti su conoscenze PERSONALI, niente di più raccapricciante considerando che proprio tali conoscenze potrebbero consegnare ai nostri figli un mondo concretamente migliore.

Ho paura, non lo nego, ma le mie paure sono diverse da quelle provate da chi ha vissuto questa nuova pagina nera della storia dell’umanità in prima persona. Le mie paure sono diverse da quelle che molti di voi stanno provando: io ho paura dello “show mediatico”, ho paura della possibilità di alimentare il clima di odio attraverso un buon palcoscenico e una raccapricciante scenografia caratterizzata da corpi umani barbaramente massacrati.

Poi si passa ad attuare l’idea di combattere il terrorismo col terrorismo stesso allora ciò che provo, è terrore. Forse leggendo queste ultime parole vi sentirete un po’ confusi, per questo credo sia indispensabile cercare di fare un po’ di chiarezza: io non vedo alcuna differenza tra un folle esaltato che entra in locale parigino iniziando a sparare all’impazzata e un pilota addestrato che sgancia bombe sapendo che molte delle sue vittime saranno sventurati incolpevoli. Ritengo le parole pronunciate da Putin (“Se la lotta è inevitabile, dobbiamo colpire per primi”) crudeli esattamente quanto un qualsiasi atto terroristico, perché fin quando un solo essere vivente sopra il territorio Siriano urlerà contro la tua forza militare la propria innocenza e disperazione allora la lotta e il massacro continueranno a essere evitabili.

Accusatemi pure di essere un buonista solo perché trovo squallido “sfruttare” il sangue appena versato per invocare l’espulsione di etnie diverse dalla nostra senza fare alcuna distinzione, o peggio ancora sperare che tutto possa risolversi attraverso l’intervento militare, ma io, non utilizzerò mai una pistola al buio rischiando di uccidere un essere vivente che oltre alla religione e alla pelle di diverso ha anche la sofferenza che continua a caratterizzare la propria esistenza.

Insensato e sciocco, ecco come ritengo il tentativo di cancellare il sangue con altro sangue, quante volte abbiamo già provato a farlo? Quante volte rispondere col sangue non ha fatto altro che generare nuove tragedie che mai sono state vissute direttamente da chi senza scrupolo urla: “GUERRA!!!”

Siamo umani e sbagliare è umano, ma questo non può giustificare nessuno di noi, soprattutto quando consideriamo le vittime dell’oriente come semplici numeretti mentre allo stesso tempo piangiamo quelle occidentali come persone che hanno tristemente abbandonato i loro cari.

Comunemente siamo umani, ma non quando combattiamo un nemico comune creato in laboratorio con i vari optional in grado di terrorizzare e offuscare le così tristi menti occidentali.

Genericamente siamo umani, ma non quando pungolati da un nemico invisibile e che non conosciamo inneggiamo una guerra che rende tutti vinti.

Solitamente siamo umani, ma non quando speriamo nel totale annientamento di popoli che non conoscono più il sorriso, se non quello beffardo e crudele della morte.

C’è solo un caso in cui invece si diventa eternamente umani, ovvero quando queste tragedie ci colpiscono direttamente e inaspettatamente. E’ per questo motivo che ho deciso di concludere con una lettera scritta da Isobel Bowdery, lei ha vissuto il terrore di quella notte, lei ha sentito il calore del sangue generato dall’odio, lei ha attraversato un cambiamento che nessuno di noi potrà mai minimamente immaginare: fatene buon uso.

 

“Non penseresti mai possa succedere a te.

Era un semplice venerdì sera ad un concerto rock. L’atmosfera era così serena, e tutti erano intenti a ballare e divertirsi. Quando quell’uomo è arrivato all’ingresso e ha cominciato a sparare, tutti abbiamo pensato facesse semplicemente parte dello spettacolo. Ma non era un attacco terroristico: è stato un massacro.

Dozzine di persone sono state colpite davanti ai miei occhi. Il pavimento pieno di pozze di sangue. I pianti di uomini adulti che stringevano i corpi morti delle proprie fidanzate hanno cominciato a riempire il locale. Futuri demoliti, famiglie distrutte, in un istante.

Sola e sconvolta, ho finto di essere morta per più di un’ora, sdraiata tra chi era costretto a guardare i propri amati inerti. Trattenevo il respiro, provavo a non piangere per non nutrire quegli uomini con la paura di cui erano alla disperata ricerca. Sono stata estremamente fortunata ad uscirne viva, ma molti altri no.

Persone innocenti che erano lì per i miei stessi motivi: passare un venerdì sera sereno ascoltando musica. Questo mondo è crudele.

Atti come questo non fanno altro che sottolineare la depravazione degli esseri umani, e le immagini di quegli uomini che volteggiavano su di noi come avvoltoi mi daranno tormento per il resto della mia vita. Il modo in cui prendevano meticolosamente la mira prima di sparare tutti coloro che erano all’esterno della pista senza alcuna considerazione. Non sembrava vero. Aspettavo che qualcuno finalmente mi dicesse che si trattava soltanto di un incubo. Ma essere sopravvissuta a questo orrore mi ha dato la possibilità di accendere i riflettori sui veri eroi.

All’uomo che mi ha rassicurato e messo a repentaglio la sua vita pur di proteggermi e coprirmi la testa; alla coppia le cui ultime parole d’amore mi hanno fatto riflettere su quello che ancora c’è di buono a questo mondo; alla polizia che è riuscita a salvare centinaia di vite; al perfetto sconosciuto che si è avvicinato a me in strada e mi ha confortato per tutti i 45 minuti in cui ho pensato che l’amore della mia vita fosse morto; all’uomo ferito che ho scambiato per lui, e che dopo essermi accorta della svista mi ha stretta e confortata, nonostante fosse il primo ad essere solo e spaventato; alla donna che ha aperto la porta di casa sua ai sopravvissuti; all’amico che mi ha offerto rifugio e si è preoccupato di andare a comprare dei nuovi vestiti così che non dovessi più indossare questo top sporco di sangue; a tutti voi che vi siete preoccupati di inviarmi messaggi di supporto.

Tutto questo mi fa pensare che ci sia del potenziale affinché questo mondo diventi migliore. Che tutto questo non debba succedere mai più. Ma per lo più questo messaggio è per quelle 80 persone che non sono state così fortunate, e che oggi non hanno avuto la possibilità di svegliarsi.. e per tutto il dolore che i loro amici e le loro famiglie dovranno affrontare. Mi dispiace. Non c’è niente che possa attenuare il dolore. Mi sento privilegiata ad essere stata lì per il loro ultimo respiro. E avendo davvero creduto che avrei fatto la stessa fine, posso assicurarvi che il loro ultimo pensiero non era rivolto alle bestie che hanno causato tutto questo, bensì a tutte le persone che hanno amato col cuore.

Mentre ero sdraiata in mezzo al sangue di sconosciuti, aspettando quel

proiettile che avrebbe segnato la fine dei miei miseri 22 anni, non ho fatto che altro che visualizzare il volto di tutti coloro che amo, sussurrandogli “Ti voglio bene”. Ancora, e ancora una volta. Riflettevo sui momenti più belli della mia vita. Desideravo che le persone che amo sapessero quanto, e mi auguravo che nonostante tutto avrebbero continuato a credere nel bene. Per non lasciar vincere quelle bestie.

La notte scorsa, la vita di molte persone è cambiata per sempre… e tocca a noi essere migliori. Tocca a noi vivere le vite che le povere vittime di questa strage hanno desiderato, ma che non saranno mai in grado di realizzare. Riposate in pace, angeli. Non sarete mai dimenticati.”

 

Fonte immagine: peace4all.deviantart.com

Andrea Umbrello 

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