“In fondo al desiderio” di Maddalena Vianello è un libro pubblicato il 16/09/2021 da Fandango Libri. Un libro che non tanto “parla di”, quanto piuttosto “dona voce a” dieci storie di Procreazione medicalmente assistita, sviluppando una trama intrecciata, dando vita a emozioni, sentimenti, paure, difficoltà. “In fondo al desiderio” dà voce a un tema di cui se ne parla ancora troppo poco, sia in ambito politico sia in quello privato.
Un libro nato e cresciuto per rivendicare l’esistenza di un tema che intreccia corpi, emozioni e diritti. Un libro che narra di storie personali. Storie che ogni persona ha diritto a rivendicare. Storie complesse, contrastanti, talvolta solitarie. Storie di determinazione, di paura, di sofferenza. Storie di incertezza, di coraggio, di gioia. Dieci storie a cui dieci donne prestano la propria voce, tessendo con un filo comune un intreccio complesso, che cambia forma, prende vita.
“In fondo al desiderio”, un titolo che prospetta profondità
“In fondo al desiderio”, un titolo che prospetta profondità. Un titolo semanticamente duale che mostra la complessità dietro la portata concettuale, troppo spesso banalizzata, del desiderio. Da una parte, un desiderio che non è un semplice desiderio. Ma è il Desiderio, frutto di volontà, espressione della propria identità. Dall’altra, un desiderio che, oltre ad essere volontà, si traduce in realtà, disvelando così l’altra parte di questo fondo, di questa profondità: l’assai complesso “iter da seguire” per realizzarlo.
Un “iter da seguire” virgolettato, perché un iter c’è, sì. Ma non si ripete mai uguale. Un qualcosa che evince non solo dalle parole dell’autrice, ma dalla stessa struttura narrativa. Dieci storie legate da uno stesso iter procedurale o, meglio, da uno stesso protocollo, che vede in sé non solo diverse articolazioni, ma anche diverse emozioni. Un libro che parla di dieci storie di Procreazione assistita, di dieci donne, il cui approdo avviene per diverse ragioni, il più delle volte per il fattore tempo, che è “un maleficio, scorre e non aspetta”.
Un fattore tempo che si rivela determinante per lo più, ma che tende, paradossalmente, ad accentuarsi durante le cure. Con una certa pressione, si insinua lo scorrere del tempo tra i vari tentativi di fecondazione, che falliscono abbattendo, ma mai del tutto, il desiderio. Cure ormonali destabilizzanti, cicli di cura asfissianti, tentativi falliti, tentativi riusciti, aborti spontanei, solitudine, colpe ingiustificate, desideri infranti, illusioni e disillusioni. Tenacia.
E’ un libro che parla di tenacia. Di quella fermezza e perseveranza nei confronti di un desiderio, del tutto legittimo. Biologico o culturale che sia. Distinzioni, queste, piuttosto anacronistiche. Fuorvianti nel giudizio di un desiderio, del tutto legittimo. E’ un libro che parla di emozioni, impressioni, difficoltà, volontà. Che va in fondo al desiderio. Smaschera la vergogna, la depressione, la gioia, la paura. Denuncia l’ipocrisia, il poco interesse pubblico, la poca attenzione. Denuncia una certa asetticità delle cliniche, una certa freddezza, compensata dal calore e dalla comprensione di altre donne, specialiste e pazienti.
Disuguaglianze economiche, lavorative , di genere, di orientamento
Ma è un libro che parla anche di problemi sociali. Di disuguaglianze, non solo economiche, ma anche di genere, di orientamento sessuale. Perché, ebbene sì, alla base della procreazione assistita, sterilità e decisioni tardive non giocano un ruolo esclusivo. Alla base ci sono spesso problemi lavorativi, di indipendenza economica. Ci sono le carriere, in una società ancora insensibile alla coniugazione del lavoro con la maternità. Ci sono amori che biologicamente non permettono altra scelta se non questa via. E ci sono ancora amori ai quali questa via è preclusa. Perché il modello di famiglia tradizionale è pervasivo. Col problema che è un modello inesistente, fuorché nelle pubblicità.
E’ un libro che parla di donne, ma anche uomini, che hanno imparato a “mettere in conto che non tutti i desideri si realizzano”. Di percorsi nei quali “ciascuna ha scelto quando, come e dove porre il limite e la parola fine”. Un libro che dà voce a un problema che, contrariamente a quanto si possa pensare, interessa molti, nonostante non abbia voce. In Italia circa 2 o 3 coppie su dieci riscontrano un problema di infertilità. Un Paese, sotto la cosiddetta soglia di sostituzione, dove circa una donna su quattro perde il lavoro dopo il primo figlio. Un Paese in cui le bambine e i bambini, nati in Italia nel 2018 grazie alle tecniche di Procreazione medicalmente assistita (Pma), sono il 3,2%.
Il personale è politico
“In fondo al desiderio” è un libro curato, stilisticamente e narrativamente, scritto per fare entrare il lettore in fondo al desiderio di avere un figlio, dando voce a chi un figlio non riesce ad averlo senza un aiuto. Un libro scritto da un’autrice che fa de “il personale è politico” il megafono di una realtà. Una realtà anche sua. Maddalena Vianello vuole “costruire un alfabeto politico ed emotivo”, prendendo parola e dando voce a un qualcosa di esistente, ma inesistente. Esistente nella realtà, ma inesistente nella coscienza sociale. Ed è per questo che concludo citando un passo del libro.
“Non bisogna avere paura di consegnare ai bambini la verità. Siamo noi a temere che sia scomoda e che possa fare male. È un meccanismo figlio delle nostre sovrastrutture e delle nostre proiezioni. Per loro è tutto incredibilmente pacifico”