Dopo oltre un mese e mezzo di trattative con le forze politiche in parlamento, è stato finalmente formato un governo: infatti in Finlandia Petteri Orpo è diventato primo ministro, dopo la formazione di una coalizione dei principali partiti di destra presenti nella camera.
Elezioni, coalizione e compromesso
Le scorse elezioni nazionali sono terminate ormai a inizio maggio, e soltanto poco tempo fa è stata espressa una maggioranza di governo. Nello specifico, ci troviamo in Finlandia, in cui di recente Petteri Orpo, leader del Partito di Coalizione Nazionale (“Kansallinen Kokoomus”, ovvero KOK), è diventato primo ministro e ha formato il suo nuovo governo con una coalizione dei principali partiti di destra presenti in parlamento.
Insieme al “KOK”, che si può considerare come un partito di centrodestra, liberale e conservatore, vi sono il partito dei “Veri Finlandesi” (“Perussuomalaiset”, ovvero PS), il “Partito Popolare Svedese di Finlandia” (che rappresenta la minoranza linguistica degli svedesi in Finlandia) e il partito dei “Democratici Cristiani Finlandesi”. Di questi, “PS” rappresenta l’ala più estremista, in quanto le ideologie fondamentali alla guida di tale partito sono il nazionalismo e l’euroscetticismo.
Durante queste lunghe e intense settimane di negoziati che hanno lasciato la Finlandia col fiato sospeso, Petteri Orpo aveva anche presentato ai partiti coinvolti una lista di 24 domande al fine di mapparne le posizioni e individuare la base della futura coalizione. Dalle risposte si è quindi formato il loro programma, che verrà presentato nei prossimi giorni; i provvedimenti principali saranno probabilmente i tagli alla spesa pubblica, un restringimento delle politiche di accoglienza degli immigrati e, al contrario, un allentamento sulle politiche ambientali.
Dalle elezioni Orpo era riuscito a ottenere una maggioranza molto ridotta, ottenendo il 20,8% di fronte al 20,1% dei “PS” e al 19,9% del “Partito Socialdemocratico Finlandese”. Quest’ultimo, in coalizione con tutti gli altri partiti parlamentari (dal Partito di “Centro KESK” all’Alleanza di Sinistra “VAS”), tramite la propria portavoce Sanna Marin, ha riconosciuto ufficialmente la vittoria di Orpo e formerà di qui in avanti l’opposizione.
In Finlandia Petteri Orpo ha avuto una lunga carriera politica
Petteri Orpo è presente nel parlamento della Finlandia fin dal 2007, e nel corso degli anni è riuscito a ricoprire cariche sempre più importanti a livello nazionale. Dal 2014 infatti ricopre ininterrottamente importanti cariche istituzionali, di cui la maggior parte sono cariche ministeriali: in ordine è stato ministro dell’Agricoltura e delle foreste (dal 2014 al 2015), ministro dell’Interno (dal 2015 al 2016), ministro delle Finanze (dal 2016 al 2019) e anche vice-Primo ministro (dal 2017 al 2019).
Durante il suo mandato da ministro dell’Interno, aveva sfidato l’allora leader del KOK, ovvero Alexander Stubb. Alla luce del calo di consensi che stavano avendo Stubb e il partito in quel periodo, Orpo aveva infatti unito le forze con la parlamentare Elina Valtonen nel tentativo di sostituirlo. Tra questi tre attori, Orpo rappresentava l’ala più centrista del partito: a differenza di Valtonen e Stubb, la sua esperienza di politica internazionale scarseggiava, ma era visto dall’opinione pubblica come un attento ricercatore di consensi. Anche PS, fortemente anti-immigrazione, gli aveva dato il proprio appoggio per la sua gestione della crisi migratoria del 2015.
Nonostante le previsioni non lo vedessero favorito, riuscì comunque a ottenere la maggioranza dei voti e quindi a sostituire Stubb come presidente del partito. Poco tempo dopo, lo sostituì anche come ministro delle Finanze. Da allora ha collaborato strettamente con il primo ministro Juha Sipilä nel tentativo di riequilibrare le finanze pubbliche, tramite tagli alla spesa pubblica e riforme del lavoro che diminuivano gli stipendi di lavoratori pubblici e privati e, allo stesso tempo, diminuivano i contributi dei datori di lavoro.
Durante il governo della coalizione di centrosinistra (guidato prima brevemente da Antti Rinne e poi da Sanna Marin), Orpo fece opposizione cercando di sfiduciare il governo e di indire le elezioni anticipate, senza però riuscirci. Ha quindi guidato il proprio partito durante le elezioni del 2023, riuscendo a ottenere, come detto prima, una piccola maggioranza.
Previsioni future
Come si rivelerà quindi il futuro politico in Finlandia, ora che Petteri Orpo è diventato primo ministro? Difficile a dirsi, data la sua propensione a mettere d’accordo tutte le parti della coalizione. Ci si può però immaginare con molta facilità quali saranno le politiche che adotterà una coalizione di destra: come accennato sopra, si prenderanno con tutta probabilità provvedimenti su politiche migratorie e ambientali, con una stretta sulle prime e un allentamento sulle seconde.
Il rischio forse maggiore è che, in nome del riassestamento delle finanze pubbliche e dello sviluppo del libero mercato fortemente sostenuto dal KOK, si prendano provvedimenti che riducano drasticamente il welfare e che quindi vadano a colpire principalmente le classi popolari, che con la crisi energetica degli ultimi anni hanno già subito, in tutta Europa e nel resto del mondo, un importante abbassamento del potere d’acquisto e del benessere generale.