Immigrazione: l’inghilterra vede l’Italia come un modello?

Immigrazione

Il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha ricevuto a Roma, presso Villa Doria Pamphilj, il primo ministro britannico Keir Starmer. La visita, incentrata su questioni cruciali come immigrazione, guerra in Ucraina ed economia, riflette una crescente sintonia tra i due Paesi, nonostante il recente cambio di governo nel Regno Unito. Starmer, eletto a larga maggioranza lo scorso luglio, ha dichiarato la sua volontà di fare della lotta all’immigrazione irregolare una priorità della sua agenda politica.

L’Italia un modello per 10 Downing Street?

Uno dei punti centrali del dialogo è stato il metodo italiano nella gestione dei flussi migratori. L’approccio del governo Meloni ha portato, secondo i dati del Viminale, a una drastica riduzione degli sbarchi di migranti irregolari. Dal gennaio di quest’anno, gli arrivi sono stati 44.495, contro i 122.823 dello stesso periodo del 2022 e i 64mila del 2021, rappresentando un calo di due terzi. Questo risultato è stato reso possibile grazie a una rigorosa applicazione delle norme e a una cooperazione internazionale efficace.

Starmer, desideroso di replicare tali successi nel Regno Unito, ha elogiato l’approccio italiano, che punta a ridurre i flussi migratori intervenendo direttamente nei Paesi di partenza. Il premier britannico ha sottolineato l’importanza di un’azione congiunta per contrastare il traffico di esseri umani, definito un “vile commercio”.

Il primo ministro inglese ha inserito la lotta all’immigrazione irregolare tra le sue priorità e si è detto interessato ad adottare un approccio simile al modello italiano, basato su interventi nei Paesi di origine e transito. Questo potrebbe ispirare nuove strategie britanniche, in particolare per contrastare le attività delle bande di trafficanti.

Il piano britannico e la collaborazione con l’Italia

Come emerso in una nota di Downing Street, Starmer ha dichiarato che il suo governo affronterà con fermezza le bande di trafficanti che operano oltre i confini britannici, ispirandosi in parte al modello italiano. Tra i punti di discussione figurano il controverso obbligo imposto alle Ong di soccorrere una sola imbarcazione alla volta e l’accordo fra Italia e Albania per l’accoglienza di richiedenti asilo, che potrebbe essere adattato al contesto britannico.

Un focus sull’economia

Non solo immigrazione: l’economia è stato un altro tema centrale dell’incontro. L’Italia, attualmente il dodicesimo partner commerciale del Regno Unito, ha registrato un leggero calo negli scambi commerciali bilaterali rispetto agli anni precedenti. I leader hanno discusso delle opportunità per rilanciare la collaborazione economica tra i due Paesi, in un momento in cui l’Europa e il Regno Unito affrontano sfide economiche comuni.



Tra le questioni sul tavolo, anche l’introduzione di un obbligo di visto elettronico a pagamento per i viaggiatori europei verso il Regno Unito, un provvedimento che potrebbe influire sugli scambi e sui flussi turistici tra i due Paesi.

Dichiarazione congiunta e prospettive future

L’incontro si è concluso con una dichiarazione congiunta che, come riportato in una nota di Palazzo Chigi, ribadisce l’intenzione di rafforzare il partenariato strategico tra Italia e Regno Unito. La cooperazione, oltre alla politica migratoria, si estenderà a settori come politica estera, difesa e sicurezza.

La dichiarazione congiunta sottolinea l’ambizione condivisa di combattere l’immigrazione irregolare e il traffico di esseri umani, consolidando una collaborazione che si basa su interessi comuni e su una visione strategica condivisa per affrontare le sfide globali.

Un incontro nel segno della continuità

Nonostante il cambio di governo a Londra, il dialogo tra Roma e Londra dimostra una continuità di intenti. La presidenza italiana del G7 ha offerto ulteriori occasioni di confronto tra i due Paesi, rafforzando un’alleanza che ora guarda con rinnovata attenzione al futuro.

Starmer, consapevole delle difficoltà che attendono il suo governo, vede nell’Italia un partner e un esempio per affrontare le sfide legate all’immigrazione. Per Meloni, invece, l’incontro rappresenta un’occasione per consolidare il ruolo dell’Italia come protagonista in Europa e sulla scena internazionale.

Vincenzo Ciervo

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