Imma Gram è una modella dai capelli rosa, molto corti, con lineamenti orientali e un vestiario tutto casual. Decisamente pop.
Imma Gram gira per le vie di Tokyo, prende aerei, scatta qualche foto con modelli aventi una certa notorietà.
Smorfie carezzevoli col viso, sguardo che si perde nel profondo. Un profondo vuoto.
Imma pubblicizza qua e là, carica la sua vita sui social. Come tutti. I followers (seguaci di cosa? in cosa?) si duplicano, triplicano, fino a raggiungere cifre esorbitanti. E così Imma diventa un’influencer. Diventa? No. Lei è nata per esserlo.
Imma Gram è la nuova, ultimissima e strabiliante virtual influencer. Cioè? Davvero non l’avete ancora capito?
Lei non esiste.
Il fenomeno delle influencer CGI
Le virtual influencer sono frutto di un sofisticato uso dell’intelligenza artificiale. Queste modelle, definite anche influencer CGI, cioè computer-generated imagery, hanno fattezze reali ma i loro corpi, e anche ciò che ci sembrano emozioni, sono solamente codici dotate di un’ottima grafica 3d.
Da alcuni anni, il mondo Influencer Marketing investe grosse somme di denaro in questo nuovo settore.
La pubblicità, compiuta dalle figure quasi umane, è estremamente produttiva. Innanzitutto, gli investimenti per la grafica e le storylines, risultano più convenienti rispetto ai pagamenti effettuati per le influencer vere, quelle in carne e ossa.
Secondo il rapporto mostrato da HypeAuditor, le virtual CGI hanno un tasso di coinvolgimento che supera di tre volte quello di una tipica influencer.
Inoltre, qualunque brand può veicolare a suo piacimento la comunicazione proveniente dalla modella virtuale.
Converrete che è stato abbattuto ogni limite umano.
Le virtual influencer prima di Imma Gram
La prima intelligenza artificiale viene creata nel 2016 da Trevor McFedries e Sara DeCou. Si chiama Lil Miquela e ad oggi, conta più di un milione di followers su instagram; la sua è una personalità molto attiva nel mondo. Tra Black Lives Matter e testimonial di Prada e Calvin Klein, pare tutto un paradosso.
La seguono Noonouri, Daisy e… Shudugram, considerata una vera opera d’arte dal suo creatore Cameron James Wilson.
Shudugram ha la pelle scura, e Wilson è stato criticato più volte apertamente di aver compiuto un’appropriazione culturale.
Non dimentichiamoci poi, del Colonnello Sanders, nuova icona di KFC.
Baffi grigi, occhiali marcati, smoking rigorosamente bianco. Insomma, un uomo di altri tempi, ma non quelli passati, è chiaro.
Cosa ha di differente Imma Gram?
Imma Gram è frutto della ModelingCafe . La descrizione social ci dice che ama la cultura giapponese, i film, l’arte. Lei, insieme ad altri giovani umanoidi, ha come management la AWW, una Virtual Human agency.
Ciò che attira di Imma non è solo la sua inumana bellezza.
La sua virtualità, ad esempio, stimola la caratterizzazione del personaggio.
E poi, ciò che più colpisce di un’influencer CGI, è poter dissimulare la condizione vera.
Cioè? Imma Gram è stata creata con un obiettivo raffinato: essere reale.
Se visitassimo il suo profilo instagram, ci risulterebbe davvero, ma davvero¸ complicato smascherare il lavoro digitale nascosto nelle sue foto.
I dettagli e le imperfezioni sono fondamentali. Il concetto di umanoide si insinua così nelle nostre menti ed Imma Gram è il simbolo di come due realtà, umana e digitale, stiano ormai compiendo una fusione irreversibile.
300k followers per Imma e…
Quando giochiamo a The Sims, sappiamo di detenere tutti i comandi. La gestione di personaggi virtuali è un passatempo apprezzato negli ultimi decenni proprio grazie al gioco.
I meccanismi che sono immessi nella nostra realtà, da quel mondo virtuale, creano un connubio, smussano le nette differenze. Dovremmo pensare ad un ulteriore tassello da aggiungere all’era della tecnologia: l’inizio di un’altra rivoluzione.
Le virtual influencer, a differenza di The Sims, non sono semplicemente un gioco. Sono anzi un’operazione analitica portata avanti dalle case di moda, e altri, per scopi economici e culturali precisi.
Imma Gram ha raggiunto da poco i suoi primi 300k followers. I numeri non regrediranno, e questo Prada, Nike, Adidas, Puma lo sanno bene.
…l’inizio di una rivoluzione
Il mondo sta evolvendo in un senso nuovo e ce ne accorgiamo giorno dopo giorno.
Ben presto, è evidente, smetteremmo di essere gli unici protagonisti. L’antropocentrismo di cui proprio non possiamo fare a meno, grazie alle tecnologie più avanzate, subirà un arresto inatteso o… fin troppo temuto.
Maria Pia Sgariglia