L’illegittimità degli atti di nascita è l’ennesima implicazioni di diritti per coppie omogenitoriali

Illegittimità degli atti di nascita secondo la Corte d'appello di Milano

La Corte d’Appello di Milano ha dichiarato oggi l’illegittimità degli atti di nascita di tre bambini, procreati all’estero attraverso una procedimento di procreazione medicalmente assistita – o fecondazione assistita. La questione è diventata centrale nel dibattito giuridico e sociale in Italia, soprattutto in relazione alle famiglie omogenitoriali.

Di recente, la sentenza della Corte d’appello civile di Milano ha ribaltato il verdetto di primo grado, dichiarando illegittima l’iscrizione sul Registro degli atti di nascita della doppia maternità del bambino nato all’estero tramite tecniche di procreazione assistita. Questo pronunciamento ha sollevato una serie di questioni cruciali riguardanti i diritti delle coppie omosessuali e dei loro figli – e delle evidenti discriminazioni nei confronti delle famiglie omogenitoriali in Italia -, nonché la necessità di un intervento legislativo chiaro e tempestivo per affrontare questa delicata materia.

Illegittimità degli atti di nascita: una decisione giuridica rilevante

La sentenza della Corte d’appello civile di Milano ha riportato sotto i riflettori la questione delle famiglie omogenitoriali, ribaltando il verdetto di primo grado e dichiarando l’illegittimità degli atti di nascita l’iscrizione sul Registro degli atti di nascita della doppia maternità del bambino nato all’estero mediante tecniche di procreazione medicalmente assistita.

La questione era nata lo scorso giugno, quando i giudici della Corte di primo grado avevano dichiarato la legittimità degli atti di nascita della coppia omogenitoriale. La Corte, ad oggi, ha richiesto l’intervento del legislatore come unito soggetto giuridico capace di ritenere l’illegittimità dell’atto di nascita del figlio assistito.

Modifiche necessarie

I tre atti registrati dal Comune di Milano dovranno quindi essere modificati, indicando solo la madre biologica e non quella intenzionale. Il riconoscimento del genitore “intenzionale”, cioè colei che non ha un legame biologico con il bambino, dovrà passare attraverso l’adozione in casi particolari, un processo lungo e incerto secondo le coppie coinvolte nella battaglia giudiziaria. La sentenza ha però oggi ribaltato, sconvolgendo parte dell’opinione pubblica, un riconoscimento di diritti nei confronti delle due mamme.

La decisione di primo grado sull’illegittimità degli atti di nascita 

Inizialmente, in primo grado, i giudici dell’ottava sezione civile avevano ritenuto legittimi gli atti con due madri, poiché, secondo il tribunale, il loro annullamento non poteva essere realizzato attraverso la procedura di rettificazione, ma richiedeva l’instaurazione di un’azione volta alla rimozione dello stato di figlio.

Una mancanza di tutela nei confronti delle coppie omogenitoriali

Tuttavia, il nodo centrale rimane il vuoto di tutela giudiziaria di cui la legislazione italiana, ivi compresa la Corte Costituzionale, ha peccato. Questo vuoto si è accentuato dopo lo stop ai sindaci da parte del Ministero dell’Interno con la circolare del gennaio 2023, intervenendo sul riconoscimento dei figli nati da coppie omogenitoriali alla luce della sentenza della Cassazione a Sezioni Unite del dicembre 2022, relativa al riconoscimento dei bambini nati tramite gestazione per altri.

Richiesta di intervento legislativo

La decisione della Corte d’Appello civile di Milano ha accolto il ricorso della Procura milanese contro i decreti del Tribunale del passato 23 giugno, dichiarando illegittima l’iscrizione della doppia maternità dei bambini di tre coppie omosessuali nei registri degli atti di nascita. La Corte ha richiesto l’intervento del legislatore per affrontare la questione della fecondazione assistita, riconoscendo di fatto come genitrici dei bambini le sole mamme biologiche.

Riflessioni sulle implicazioni dei diritti

Le famiglie coinvolte sono ora costrette a riconsiderare la propria situazione e a valutare le prossime mosse legali da intraprendere. L’avvocato Michele Giarratano, legale di una delle coppie di donne, ha commentato che la decisione della Corte di dichiarare la totale illegittimità degli atti di nascita è “doppiamente miope”, sia in termini giuridici che per quanto riguarda l’interesse del minore coinvolto.

La necessità di una visione chiara e definitiva

La questione delle famiglie omogenitoriali e la dichiarazione dell’illegittimità degli atti di nascita è quindi ancora al centro del dibattito giuridico e sociale, richiedendo un intervento chiaro e definitivo da parte del legislatore per garantire una tutela adeguata dei diritti dei bambini e delle coppie omosessuali. La mancanza di una legislazione specifica in materia lascia spazio a interpretazioni giudiziarie che possono risultare contraddittorie e generare incertezza tra le famiglie coinvolte, ma sopratutto non garantisce una tutela sociale e giuridica a tutto tondo.

L’urgenza di un quadro normativo

È essenziale che il legislatore intervenga per creare un quadro normativo chiaro e completo che protegga i diritti di tutti i membri delle famiglie omogenitoriali, assicurando una parità di trattamento e una tutela adeguata per i bambini nati da tecniche di procreazione assistita. Questo intervento legislativo è cruciale per evitare ulteriori controversie legali e assicurare un ambiente stabile e sicuro per le famiglie omogenitoriali in Italia.



Un appello alla responsabilità politica

Inoltre, è importante che i rappresentanti politici ascoltino le esigenze e le preoccupazioni delle famiglie omogenitoriali e agiscano con tempestività per risolvere questa delicata questione. L’assenza di un intervento legislativo adeguato può avere conseguenze negative sulla vita quotidiana di queste famiglie e sui diritti fondamentali dei loro membri.

La necessità di un’approccio inclusivo

In conclusione, la sentenza della Corte d’appello civile di Milano che ha dichiarato l’illegittimità degli atti di nascita solleva importanti questioni riguardanti i diritti delle famiglie omogenitoriali e la necessità di un intervento legislativo chiaro e tempestivo. È fondamentale che la legislazione italiana sia all’altezza dei tempi e garantisca una protezione adeguata per tutte le famiglie, indipendentemente dalla loro composizione. Soltanto attraverso un approccio inclusivo e rispettoso dei diritti umani si potrà garantire un futuro equo e giusto per le famiglie omogenitoriali in Italia.

Lucrezia Agliani

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