Secondo Legambiente, nel 2019 c’è stata una crescita delle illegalità ambientali su tutto il territorio italiano: i reati nel ciclo del cemento superano gli illeciti sui rifiuti
Nel 2019 sono aumentati i reati nel settore ambientale, per un totale di 34.648 reati compiuti: dal ciclo del cemento, a quello dei rifiuti, allo sfruttamento delle energie rinnovabili alla distorsione dell’economia circolare.
Gli illeciti nel ciclo del cemento superano quelli sui rifiuti, con un totale di 11.484 reati contro 9.527. L’intero sistema ecomafioso è incrementato del 23,1% rispetto al 2018, ruotando attorno a un business stimato a 19,9 miliardi di euro per il solo 2019.
Campania, Puglia, Sicilia e Calabria sono le regioni dove si commettono più reati ambientali, mentre in Lombardia ci sono più arresti.
L’Ecomafia vista da vicino
“Ecomafia” è una parola coniata da Legambiente per indicare specifici settori della criminalità organizzata, nei quali negli ultimi anni hanno trovato posto anche i traffici clandestini di opere d’arte e di animali esotici.
Merita una parentesi a parte il discorso dell’abusivismo edilizio, che quest’anno è cresciuto con 20 mila nuove costruzioni:
” La causa di questa persistenza dell’abusivismo edilizio in Italia – spiega Enrico Fontana, responsabile Osservatorio nazionale ambiente e legalità Legambiente – è duplice: le mancate demolizioni da parte dei Comuni e i continui tentativi di riproporre condoni edilizi da parte di Regioni.“
Sono stati stimati 8,088 reati contro gli animali, per un valore di 3,2 miliardi di euro l’anno.
Aumentano anche gli incendi boschivi nella Penisola: nel 2019 sono andati in fumo 52 916 ettari, il 50,3% dei quali nelle 4 regioni a tradizionale presenza mafiosa.
Le illegalità ambientali compiute dalle organizzazioni criminali ci riguardano da vicino più di quanto possiamo immaginare: su 100 buste di plastica da noi acquistate, circa 30 sono fuori norma. Nel nostro Paese, infatti, stando al rapporto dell”Osservatorio di Assobioplastiche sono commercializzate circa 23 000 tonnellate di buste usa e getta fuori legge, per un valore di 200 milioni di euro.
L’ultimo rapporto di Legambiente è dedicato a due importanti figure della lotta ambientale
Legambiente svolge dal 1994 attività di ricerca e denuncia dei reati ambientali, con l’ausilio di tutte le forze dell’ordine, tra cui capitanerie di porto e magistrature. L’ultimo rapporto di Legambiente si può leggere in modo dettagliato nel libro edito per Edizioni Ambiente, dedicato a due importanti figure della lotta per la sicurezza ambientale: Mimmo Beneventano, un consigliere comunale ucciso dalla camorra nel 1980, predecessore di Legambiente nell’assalto al Parco Nazionale del Vesuvio; Natale De Grazia, capitano di corvetta nella Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, ucciso mentre indagava sulle cosiddette “navi dei veleni” nel Mar Tirreno e nello Ionio.
Francesca Santoro