Il virus “Cryptolocker” e il pagamento in bitcoin

Il web e internet accanto all’utilizzo di tutti i software necessari per svolgere le normali attività lavorative in un qualsiasi ufficio o semplicemente a casa, rappresentano una risorsa ma allo stesso tempo una minaccia. I virus, gli hacker e le organizzazioni a delinquere che svolgono operazioni di fishing sono sempre più astute e le trappole in cui è possibile cadere, sempre più insidiose. Il virus del momento, sgominato  da un’operazione della Postale di Trieste alcuni giorni fa, denominato  “Cryptolocker” estorceva online denaro a privati e aziende.

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La particolarità di “Cryptolocker” consiste nel “rendere inutilizzabile il patrimonio di dati che quotidianamente affidiamo ai nostri dispositivi”, spiega la dirigente della Polizia postale di Roma, Nunzia Ciardi.

Cosa fare se ci accorgiamo che qualcosa di strano è in atto durante l’utilizzo del nostro pc?

Qual è il pubblico più colpito da questo virus?

La polizia  Postale di Roma  afferma che  cadono nella ‘trappola’ principalmente studi professionali, come notarili e di commercialisti e in qualche caso anche strutture pubbliche come gli ospedali.

Il procedimento è all’incirca questo :ricezione di una mail sulla propria posta, apparentemente credibile, e non appena aperto l’allegato (solitamente un pdf) si istalla automaticamente il potente virus che cripta tutti i dati salvati nel pc. A questo punto viene chiesto agli utenti il pagamento di alcune centinaia di euro, spesso attraverso moneta virtuale bitcoin, per ricevere via mail il programma per la decriptazione.

 

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