Negli ultimi anni appare evidente la generale decadenza della politica tradizionale e l’inevitabile ascesa del potere tecno-scientifico. Questo fenomeno storico così importante, non riguarda soltanto il nostro paese o il vecchio continente, ma gran parte del pianeta. I motivi più profondi di questo “passaggio” sono, però, spesso ignorati o non capiti.
Cosa si intende per “politica tradizionale”?
Per “tramonto della politica tradizionale” ci si riferisce al processo di decadenza di quell’arte di governo nata in occidente, dapprima nelle polis dell’antica Grecia , caratterizzata dalla partecipazione, più o meno concreta (a seconda dei casi), dei cittadini alla vita pubblica, alle questioni pratiche della comunità. Questo modo di governare trova nella democrazia (“démos” popolo e “kratos” potere) il suo punto più alto.
Più propriamente, possiamo riferirci alla “politica tradizionale” indicando tutte le diverse configurazioni politiche che hanno segnato la storia dell’occidente degli ultimi tre o quattro secoli, dopo il dominio ecclesiastico e il potere assolutistico delle monarchie.
L’ideologia alla base della politica
La politica, così come la intendiamo, è l’applicazione pratica delle ideologie e, l’ideologia è il frutto di una determinata “dottrina” filosofica o religiosa. La teoria è il fondamento della prassi e così è stato per la nostra civiltà occidentale. Cos’è il comunismo se non l’applicazione pratica di una teoria filosofica? E il capitalismo con Adam Smith? E poi il liberalismo, i nazionalismi e la stessa democrazia. In sostanza, la politica è figlia dell’ideologia, che ne giustifica la prassi.
Verso il tramonto
Eppure la politica tradizionale si avvia verso il tramonto. Negli ultimi tempi, assistiamo nel mondo occidentale (e non solo) a un deciso indebolimento delle strutture e delle istituzioni politiche, a vantaggio di un potere che ha ormai per scopo, non più il trionfo dell’ideologia, ma, piuttosto, il potenziamento dello “strumento” tecno-scientifico. Per semplificare questo discorso, mi servirò di esempi storici concreti.
Il crollo del comunismo in Unione Sovietica non è casuale: l’ideologia (comunista per l’appunto) non era assolutamente compatibile con il potenziamento della tecnica e , in questo caso, con l’accrescimento di un potere militare che avrebbe dovuto competere con quello degli Stati Uniti. Non essendo compatibile, l’ideologia rallentava decisamente il progresso tecnico.
Un altro esempio ci riguarda molto da vicino: La pandemia covid-19 ci manifesta questo avvenimento in modo evidente . Nell’affrontare l’emergenza sanitaria, il potere decisionale politico, fin troppo debole, è stato nettamente surclassato dalle ragioni tecno-scientifiche con la sospensione, di fatto, della democrazia.
Non rientrano in questo discorso i così detti “governi tecnici” in Italia ( governo Monti e governo Draghi), i quali rispondono ancora all’ideologia capitalistica, la quale sembra la più affine e compatibile con la tecnica. Anche il capitalismo, però, è destinato a subire la stessa sorte delle altre.
In estrema sintesi, entriamo in un’epoca in cui i classici sistemi di governo, lasciano il posto a nuovi sistemi di governo che non avranno più come scopo l’affermazione dell’ideologia, ma il potenziamento indefinito dello strumento tecno-scientifico.
Le origini di questa crisi
La causa del tramonto della politica tradizionale e il passaggio a un’epoca di dominio della tecnica, trova la sua origine più profonda nella crisi del pensiero filosofico degli ultimi due secoli, la crisi di quella grande cultura greco e giudaico-cristiana che aveva deciso la storia dei precedenti duemila anni, influenzando tutti i campi della società, compresa la politica ovviamente e le ideologie sopra descritte. In parole povere, il pensiero degli ultimi due secoli opera la progressiva demolizione della metafisica, negando l’esistenza di una verità assoluta e definitiva.
In questo scenario si afferma la scienza contemporanea, la quale deve il suo successo proprio al fatto che la sua azione non mira alla scoperta di verità definitive. Oggi è la scienza a servirsi della tecnica (intesa come l’agire pratico per eccellenza), non più l’ideologia. Se non ci sono più verità e valori assoluti, l’agire dell’uomo non ha più limiti davanti a se e può procedere all’infinito.
Tutti noi, dunque, viviamo in un momento cruciale della storia umana e spesso neanche ce ne accorgiamo; forse è arrivato il momento di prenderne coscienza…
Fabiano Diosi