Il TomTom è femmina

Carlo Barbieri

Di Carlo Barbieri 

TomTom. Sembra il nome di un capotribù centrafricano o di uno stregone Voodoo, ce n’era uno in un film di 007… ma non divaghiamo. 

Il TomTom è un tipetto indipendente che crea dipendenza e provoca incazzatorie. 

Praticamente è femmina. Non a caso noi uomini scegliamo sempre, fra le opzioni possibili, che a guidarci sia una voce femminile, magari con quell’accento “tetesco” che a noi “maletetti italiani ” incute ancesrale timore ma rimescola gli ormoni. Un aggeggio capace di portarti a destinazione, certamente, ma anche di farti lasciare comode autostrade per ignobili trazzere, di farti prendere sensi unici dalla parte sbagliata, di invitarti a svoltare dritto dentro il Tevere o nell’Arno facendoti venire il sospetto che i cartografi abbiano memorizzato come esistente e ancora funzionante, che so io, il Ponte Rotto o un ponte di barche alleato. 

Ho lasciato una sola volta la mia macchina parcheggiata sotto casa senza ricoverarla in garage, e il giorno dopo me la sono trovata con un vetro rotto e il cruscotto violentato: si erano fottuti il navigatore con tutto il cucuzzaro di accessori. Ho saputo poi dal concessionario che i furti dei satellitari sulle auto come la mia sono frequenti, mentre arrabbiatissimi clienti giurano su internet che gli ingegneri della casa tedesca, forse abituati al germanico rispetto per la proprietà privata, avevano progettato il tutto in modo da renderlo facilmente asportabile togliendo solo poche viti.

Non comprerò mai più un’auto con navigatore satellitare. Non comprerò naturalmente neanche uno di quegli antiestetici TomTom che si appiccicano con ventose e che temi sempre che si stacchino mentre vai a 130 sull’autostrada. Ma dal momento che ormai non posso farne più a meno (l’ho detto: il TomTom è femmina) ho deciso per una rivoluzione copernicana: non più il navigatore come accessorio della mia auto, ma il contrario. Comprerò l’auto come accessorio al navigatore. Vi spiego. Ho scoperto che alcune auto hanno sul cruscotto comodissimi posticini, di cui non si sono accorti neanche i progettisti, dove si può appoggiare o addirittura incastrare il telefonino. E dal momento che sugli smartphone, come per esempio il mio i-phone, si può installare il TomTom , il gioco è fatto. Comodissimo. Costa pure poco. E si aggiorna automaticamente, e gratis. 

Dimenticavo: è bene usare il telefonino TomTom-izzato solo con moglie o compagna a bordo, e vi dico perché. Le donne cercano sempre di prendere in castagna il TomTom, ne sono gelose, un po’ perché noi uomini prestiamo più attenzione alle sue indicazioni che alle loro, e un po’ per via della voce femminile con la quale, secondo le nostre dolci partner, chissà quali storie intrecciamo in loro assenza. Questa antipatia stimolerà l’attenzione della donna che, decisa a dimostrarvi che lei è più brava, starà con gli occhi aperti e vi impedirà non solo di entrare nei sensi vietati in cui vuole cacciarvi il rivale, ma anche di uscire dalla macchina dimenticandoci dentro il prezioso telefonino bene in vista. Vi costerà qualche “Ma proprio non ci stai con la testa? Quest’affare ti sta facendo rincoglionire!”….ma tanto noi uomini ci siamo abituati, no?

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