Il più importante festival di cinema indipendente statunitense, il Sundance Film Festival, dal 2027 non si terrà più a Park City, nello Utah, ma a Boulder in Colorado. La decisione è stata presa dal comitato organizzatore ad aprile del 2024 e la scelta della cittadina, non lontana da Denver, è arrivata dopo una selezione tra oltre 100 città candidate. Tra queste Cincinnati in Ohio, Atalanta in Georgia, Santa Fe in New Mexico e Louisville in Kentucky.
Sulla scelta di Boulder, come spiegato dagli stessi organizzatori, ha influito l’attenzione alla tecnologia, la alta presenza di giovani, dovuta alla presenza della University of Colorado e anche le vicine bellezze naturalistiche. Nella nuova sede l’evento si svolgerà attorno ad una delle vie principali ovvero la Pearl Street Mall, per le proiezioni invece verranno utilizzati teatri e locali nelle vicinanze.
Il festival, fondato da Robert Redford 41 anni fa, si teneva a Park City dal 1981, ma le prime tre edizioni erano state svolte invece a Salt Lake City, capitale dello stato e famosa località sciistica. Tra i motivi del cambiamento la sensazione che la piccola Park City non bastasse più per un evento diventato un vero punto di riferimento per cineasti e creativi di tutto il mondo. Tra i film più famosi passati dal festival dello Utah troviamo per esempio “Whiplash” Damien Chazelle e “Le iene” di Quentin Tarantino.
Tra i film premiati nell’edizione tenutasi dal 23 gennaio al 2 febbraio 2025 troviamo anche “Atropia”, commedia satirica, scritta e diretta da Hailey Gates, ma prodotta dal regista italiano Luca Guadagnino, il quale, aveva partecipato allo stesso festival anche nel 2017 con il film “Chiamami col tuo nome”. Molto interessante inoltre il lavoro di Noam Shuster Eliassi, intitolato “Coexistence, my ass”, che racconta la comunità Neve Shalom, dove ebrei e palestinesi vivono fianco a fianco e in armonia, ma dove ogni notizia proveniente da Gaza mette potenzialmente in crisi questo fragile equilibrio.
Tra i cortometraggi premiati spiccano invece “The Flowers Stand Silently, Witnessing” di Theo Panagopoulos e la commedia di Christopher Radcliff intitolata “We Were The Scenery”. Secondo un recente rapporto pubblicato negli Stati Uniti nel 2024 l’evento ha generato circa 132 milioni di dollari di entrate fiscali. Una grande perdita economica quindi per la cittadina dello Utah e un ottimo affare invece per le strutture turistiche presenti in Colorado. Lo stesso Redford ha commentato con ottimismo la decisione di spostare la sede del Sundance Film Festival:
«Il cambiamento è inevitabile. Evolversi è stata la chiave della nostra sopravvivenza. Sono grato alla comunità di Boulder per il suo sostegno e non vedo l’ora di scoprire il futuro del Festival». Su Park City invece aggiunge: «le parole non possono esprimere tutta la gratitudine che nutro per Park City e per lo Stato dello Utah».
Alcuni media locali hanno fatto anche notare che il trasferimento del Sundance Film Festival è stato ufficializzato pochi giorni dopo la mancata abolizione, da parte del governatore dello Utah Spencer Cox, di una controversa in virtù della quale la bandiera arcobaleno, simbolo della comunità LGBTQ+, deve essere bandita dagli edifici governativi.
La stessa sindaca di Park City, Nann Worel, ha commentato: «questa recente legge approvata dalla legislatura dello Utah e alcuni commenti fatti non sono stati d’aiuto nel tentativo di mantenere il festival qui». Per il cinema indipendente si chiude quindi un’era fortemente legata allo stato dello Utah, ma se ne apre una nuova in Colorado con lo stesso obbiettivo, quello fissato dal fondatore. Scoprire e far crescere artisti indipendenti, fare da piattaforma per storie che aiutino il pubblico a crescere e ad ampliare il panorama. Una missione ancora oggi cruciale all’interno del mondo del cinema.