“Nessuna notte buia potrà impedire al sole di sorgere.” Jim Morrison
Con queste parole, il grande Jim Morrison, ha parafrasato una delle più importanti verità che da sempre muovono la Terra e permettono il ciclo delle stagioni: comunque vada, qualsiasi cosa accada, il Sole domani sorgerà.
È un dato oggettivo, immutabile e certo. Il Sole tornerà a sorgere su cuscini umidi di lacrime, su letti caldi di amore, su davanzali di gerani, sulle preoccupazioni di madri e sulla malinconia di padri; il Sole tornerà a sorgere sui passi di bambini e bambine che inseguono la loro ombra, su paesi distrutti segno che l’uomo è capace di tutto e su case in costruzione segno che l’uomo è capace anche di questo; il Sole tornerà a sorgere per i girasoli che lo aspettano, sopra i fari che sono casa, terra e salvezza e dopo le notti di paura, violenza ed ingiustizia.
Il Sole tornerà a sorgere… e per Shoaib e Rashid, questa, è una promessa che il Sole non può tradire: perché loro vivono solo quando Esso splende. I “fratelli del Sole”, così sono stati soprannominati poiché affetti da una rarissima malattia che ne provoca la perdita di energie, il sonno e la paralisi non appena il Sole tramonta. Le loro giornate sono più corte di quelle che vive il resto del mondo e per questo devono impegnarsi in attività, doveri e passioni concentrando tutto nelle ore di Sole.
Sono bambini come tutti gli altri e vivono a Mian Kundi, un piccolo villaggio poco distante da Quetta (nella provincia palistana del Balochistan): “Shoaib ha 13 anni e sogna di diventare un insegnante di religione e Rashid ne ha 9 e sogna di diventare un Hafiz-e-Quran, ovvero uno studioso islamico che conosce a memoria il Corano” (TPI: http://www.tpi.it/mondo/pakistan/storia-fratelli-sole-pakistan): la malattia di cui soffrono e che col calar del Sole provoca una grave immobilità non impedisce loro di fare progetti e di desiderarne la realizzazione.
La “malattia del sole” è la sfida del dottor Javed Akram (professore di medicina al Pakistan Institute of Medical Sciences) e dei suoi 27 collaboratori: Shoaib e Rashid hanno affrontato la complessità di quasi 100 test e di altri 200 si attendono i risultati. Una situazione senza precedenti e, si teme, senza possibilità di cura e di soluzione. Un passo, l’unico mosso fin ad ora, consiste nella possibilità dei due fratellini di poter stare seduti e compiere brevi e semplici e movimenti dopo il tramonto.
Per Shoaib e Rashid il Sole è fonte di vita nel vero senso della parola: la loro esistenza, le loro energie e la possibilità di raccontare i sogni del sonno notturno, dipendono dal sorgere del Sole e dall’inizio di un nuovo giorno. Una malattia rara, una sofferenza, l’ennesimo e drammatico limite umano: il Sole sorge anche su tutto questo.
Ed Esso è speranza, è certezza: perché tornerà a sorgere, nonostante tutto. Che sorga davvero, nonostante tutto.
Deborah Biasco