La probabilità, spesso definita come la misura dell’incertezza di un evento futuro, gioca un ruolo fondamentale nelle decisioni che prendiamo ogni giorno.
Quando ci troviamo di fronte a un bivio o dobbiamo prendere delle decisioni di ogni tipo, nel cercare di valutare quale può essere la più vantaggiosa per noi spesso facciamo uso di questo strumento per calcolare, appunto, quale sarà la possibilità di ottenere un maggior vantaggio.
Il concetto di probabilità è ampiamente applicato e più evidente in alcuni contesti: dal semplice lancio di una moneta, dove attribuiamo la stessa possibilità a testa o croce, nei giochi d’azzardo, come nei giochi di carte o in tutte le varianti della roulette, fino a complessi scenari come il mercato finanziario, dove analizziamo i rischi e i rendimenti delle nostre scelte d’investimento.
Siamo abituati a pensare che calcolare la probabilità sia qualcosa che ci insegnano e che sia legato al concetto di cultura, proprio perché affrontiamo in maniera scientifica questo argomento sui banchi di scuola, ma in verità non è così.
Uno studio, infatti, è riuscito a dimostrare e rilevare che il senso di probabilità, quella tendenza mentale a calcolare le nostre possibilità di successo su un numero variabile di eventi, è in realtà innato nell’essere umano, istintivo, e non trasmesso da delle nozioni.
L’evoluzione della mente umana: lo studio
A dimostrare quanto abbiamo appena detto è stato un affascinante studio condotto dai ricercatori dell’Università IUAV di Venezia, che ha gettato luce sul senso innato di probabilità presente nella mente umana, indipendentemente dal grado di scolarità o dall’appartenenza culturale.
Per effettuare la ricerca, sono state coinvolte persone residenti in zone remote del Guatemala, che sono state confrontate con soggetti occidentali istruiti per cercare di valutare la capacità intuitiva di prevedere la probabilità di eventi casuali.
Per testare questa abilità, i ricercatori hanno somministrato una serie di test ai partecipanti, basati su semplici giochi di estrazione di gettoni colorati da contenitori diversi.
I partecipanti dovevano poi semplicemente scommettere sull’uscita di un certo risultato, così da verificare se il loro istinto nel calcolare la probabilità di successo fosse coerente con quello degli altri, senza differenze significative tra le due culture.
I test erano di varia natura, così da rendere l’esperimento il più attendibile possibile e garantire la validità del risultato. Come si può intuire da quanto abbiamo detto finora, il risultato ha evidenziato che tutti i soggetti coinvolti facevano predizioni e scommesse coerenti tra loro e con i risultati previsti.
Questo ha perciò sottolineato e messo in luce il fatto che il senso di probabilità e la capacità di calcolare le possibilità di successo su un dato evento sono innati e non vengono influenzati dalla scolarizzazione e dalla cultura.
Questa scoperta offre uno scorcio affascinante sulla complessità della mente e sulla natura universale del senso di probabilità, il quale sembra rappresentare una componente cruciale nel processo evolutivo delle capacità cognitive dell’essere umano.
Il senso innato di probabilità nei giochi e nello sport
La probabilità e la capacità di calcolo delle possibilità sono una forza guida che permea molti aspetti della vita umana, inclusi i giochi d’azzardo e le competizioni sportive.
Sin dai tempi antichi, gli esseri umani hanno dimostrato una predilezione per valutare intuitivamente le chance, basandosi spesso su sensazioni interiori e percezioni non quantificabili.
Nei giochi d’azzardo, in particolare, come alla roulette o al poker, il giocatore si trova di fronte a scelte incerte, cercando di anticipare gli esiti futuri e di calcolare il rischio associato a ciascuna opzione.
Comprendere le chance e affidarsi all’istinto per prendere decisioni nel contesto del gioco si rivela essere un’espressione diretta dell’abilità innata dell’essere umano di adattamento alle situazioni e della sua evoluzione, sfruttando le situazioni più favorevoli.
Analogamente, lo sport offre un terreno fertile per l’applicazione del senso di probabilità innato. I tifosi e gli scommettitori si impegnano a prevedere i risultati delle partite, basandosi su intuizioni personali, analisi delle prestazioni passate e valutazioni soggettive delle capacità delle squadre o dei singoli atleti.
Questa decisione non è sempre basata su dati statistici precisi, ma riflette piuttosto l’istinto umano di comprendere e calcolare le probabilità, persino quando l’informazione è limitata o incerta.
Questo istinto probabilistico rispecchia perciò la natura stessa dell’essere umano, la cui mente è costantemente alla ricerca di modelli, ordine e previsione del futuro. In definitiva, l’evoluzione ci ha fornito questa predisposizione per valutare le chance, in grado di aiutarci a prendere decisioni utili per la sopravvivenza e il successo.