C’è quella illusione. L’illusione di avere fatto passi avanti sul fronte dei diritti umani. L’illusione di essere vicini a mettersi alle spalle secoli di abusi e crudeltà. Di essere diventati migliori. L’illusione che la razza non sia importante, che gli uomini siano trattati tutti ugualmente indipendentemente dal colore della pelle. Che ad essere razzisti siano solo pochi ignoranti. Poi arrivano le immagini di quanto successo a George Floyd a ricordarti la parte peggiore dell’umanità . Ed è una doccia fredda.
I can’t breathe
“Non riesco a respirare”. Queste le ultime strazianti parole di George Floyd, quarantaseienne afroamericano, mentre il poliziotto da cui era stato appena fermato per essere sotto l’influenza di sostanze stupefacenti teneva il ginocchio premuto sul suo collo, tanto forte da soffocarlo. La prima reazione alle immagini di Minneapolis è indignazione, incredulità, e la consapevolezza che troppo ancora deve essere fatto.
Il razzismo non esiste più
Abolizione della schiavitù, diritto di voto, parità giuridica decretata dalla legge…Quando ci si concentra su questi enormi traguardi, tra i tanti conquistati a fatica nel corso dei secoli, è facile dire che le condizioni delle persone di colore siano migliorate. E forse proprio in questo si trova l’insidia più grande. Ma vogliamo davvero un mondo dove rispetto, libertà, umanità sono valori da conquistare con fatica e non fondamenti basilari della società?
Le insidie dell’inconscio
E’ assurdo che nel 2020 ancora si parli di razzismo. Sembra scontato dover specificare che non è certo il colore della pelle a rendere migliori, che tutti siamo uguali, che il razzismo è ignoranza, irrazionalità, stupidità. C’è un solo modo per non perdere il contatto con la realtà, per non farsi annebbiare dai piccoli progressi fatti, per non dimenticare che il razzismo è una battaglia da combattere ogni giorno, e non solo di fronte alle sue manifestazioni più cruente e disumane, per far si che storie come quelle di Floyd non si ripetano più: farsi un esame di coscienza e ricordarsi che la lotta al razzismo parte dentro ognuno di noi
Non sono razzista ma…
Secoli e secoli di idee, preconcetti, e atteggiamenti sbagliati hanno inevitabilmente macchiato le nostre menti. Umiltà, consapevolezza dei propri limiti sono l’arma di cui ognuno di noi deve munirsi. Partire con il riconoscere ed l’eliminare elementi involontari e inconsapevoli del pensiero razzista che come tarli si sono inseriti nel nostro quotidiano. Una battuta uscita male, una parola usata senza pensare, un’opinione negativa di cui non ci si è resi conto. Combattere la leggerezza e la superficialità, dare il giusto peso a parole e azioni che pur non avendo intenti o accezionei negative per noi rappresentano e simbolizzano i soprusi subiti per secoli dalle persone di colore. L’inconscio è l’alleato invisibile del razzismo.
Black Lives Matter
Ecco perché è importante continuare a parlarne, ecco perché non è mai esagerato. Ecco perché “Black Lives Matter” è più che uno slogan o un trending topic sui social. Il movimento attivista creato nel 2013 da Alicia Garza, Patrisse Cullors e Opal Tometi giorno dopo giorno si schiera in difesa delle persone di colore e contro la disuguaglianza razziale. Trayvon Martin, Michael Brown, Eric Garner, ora George Floyd…sono solo alcune delle vittime dell’abuso di potere e dei soprusi ai danni delle persone di colore.
Prestare la voce
Capire cosa significhi essere una persona di colore, quanto ancora oggi il razzismo sia dilagante nella nostra società è impossibile per chi ha la pelle bianca e tutti i privilegi. Ma si può ascoltare. Migliorare. Si può parlare, aiutare a far risuonare la voce di chi per secoli non la ha avuta.
Beatrice Canzedda